A
distanza di qualche anno, il progetto fu ripreso
sempre dalle Amministrazioni di Telese ed
Amorosi attraverso l’adozione, da parte dei
rispettivi Consigli comunali, di delibere che
andavano nella direzione indicata, così come
ricordato dal Sindaco Di Cerbo.
L’idea emerse nuovamente nel 1996, circa
dieci anni dopo ma, sostanzialmente, restò a
livello di dichiarazioni d’intenti nell’ambito
di manifestazioni convegnistiche.
Se ne parlò, inoltre, nel corso
un meeting tenutosi nel febbraio 2006,organizzato
dall'Amministrazione Comunale di Telese Terme su
un tema di stringente attualità “La
programmazione delle
infrastrutture e dei lavori pubblici per lo
sviluppo delle aree interne della Campania. Il
Piano Territoriale Regionale”.
Nell’occasione, fu ribadita l’opportunità di un
continuo confronto tra Amministrazioni per
avanzare proposte unitarie che tenessero conto
della crescita non solo in termini di
popolazione della nostra Valle. Infatti,
l’allora primo cittadino di Amorosi rinnovò
l'invito ai Sindaci presenti a dare vita alla
Città Telesina, almeno come città di servizi per
l'intero comprensorio.
Anche l’ex Segretario Generale
dell'Autorità di Bacino Liri-Garigliano-Volturno,
Ing.D’Occhio, pose l'accento sulla scarsa
collaborazione negli anni passati tra
amministratori locali che invece avrebbero
dovuto concertare scelte e proposte per uno
sviluppo condiviso e armonico del territorio
“E’ ormai tempo” aggiunse “di
approfondire una logica di
sviluppo a sistema per aumentare la capacità di
attrazione della Valle Telesina. Ciò,
consentirebbe ad una decina di Comuni di
completarsi a vicenda e di esaltare le
reciproche differenze,realizzando così un
percorso unitario nel quale ognuno possa
esprimere le proprie potenzialità”.
Da
allora, dopo aver superato le palesi logiche di
campanile che mi auspico non siano ancora
striscianti anche in una certa parte
dell’opinione pubblica, il progetto è ancora
sulla carta, soprattutto in virtù della brusca
frenata provocata dalle recenti vicissitudini
giudiziarie che hanno coinvolto la nostra
cittadina.
Dopo un periodo di stasi, l’idea è stata ripresa
da un giovane, Francesco Maria Rubano,
Segretario provinciale dei Giovani Udeur che ha
rilanciato con forza l’iniziativa e, con essa,
tutti i presumibili benefici che ne potrebbero
derivare.
Ultimamente, in occasione di un Convegno, da
titolo “ Associazione dei Comuni della
Valle Telesina: Quale futuro?” tenutosi nel
mese di settembre, si sono registrati altri
interventi in questo senso.
Tra i più propositivi, a
mio avviso, quello del Sindaco di Amorosi, Di
Cerbo, il quale ha sostenuto che dalla
teoria bisogna passare ai fatti,alla
concertazione,
richiamando i suoi colleghi Sindaci ad una
“assunzione di responsabilità
capace di riscattare la nostra terra”.
Dello stesso avviso Tullio Iannotti, già
Presidente della Provincia di Benevento, il
quale ha esortato a dar vita, quanto prima, ad
una fase costituente.
Molta retrospettiva ma previsioni future ancora
scarse anche se in realtà, qualcosa di concreto
comincia a muoversi.
E’
di questi ultimi mesi, infatti, la notizia della
firma di un accordo di reciprocità tra 12
Comuni con Guardia Sanframondi capofila per
poter catalizzare al meglio i fondi del PSR
2007-2013.
Le
motivazioni di un’accelerazione del processo di
integrazione dunque ci sono e risiedono nella
necessità di adeguare la politica alle leggi di
mercato. Il mio personale auspicio è che,
passata la bufera giudiziaria, si possa
concretamente dare avvio ad un Tavolo
istituzionale di concertazione che sintetizzi
gli interessi e valorizzi le peculiarità dei
Comuni coinvolti, in una logica comprensoriale
unica via per dar peso a piccole realtà
attraverso lo strumento del marketing
territoriale .
Ciò in quanto esso
rappresenta un concetto di promozione,
utile a valorizzare e ad incentivare non solo
l'imprenditorialità bensì l’intero territorio
attraverso una comunicazione capace di
potenziarne le possibilità di sviluppo e le
caratteristiche socio - economiche ed ambientali.
Solo in una logica di sistema, infatti, si
potranno attivare quelle capacità di
progettazione e di pianificazione strategica
nonché promuovere il prodotto territorio
all'esterno nel suo insieme.
Le
Amministrazioni locali saranno quindi chiamate a
svolgere nuove e più ampie funzioni rispetto al
passato: non più semplici fornitrici di servizi
alla cittadinanza ma soggetti attivi dello
sviluppo economico generale, impegnati a
soddisfare anche la domanda degli altri utenti,
effettivi e potenziali, in grado di generare
ricchezza a livello locale.
Detto questo, mi sembra utile quanto necessario
soffermarsi su quelle che a mio avviso
potrebbero essere le criticità derivanti da tale
progetto.
Innanzitutto il recepimento e la conseguente
metabolizzazione della novità da parte dei
cittadini che, per varie ragioni, potrebbero non
riconoscersi in un progetto di più ampio respiro
rimanendo legati a logiche individualistiche
anziché di utile cooperazione.
In
secondo luogo, bisognerà partire da ipotesi
progettuali condivise la cui realizzazione dovrà
essere affidata ad esperti di marketing
territoriale all’altezza della situazione e non
all’improvvisazione che, come spesso succede in
certe realtà, sarebbe una iattura.
Tuttavia, l’aspetto più rilevante quanto
delicato, risiede nell’individuazione di una
forma di Governance equilibrata in grado
di coordinare ed attuare un’insieme di attività
mediante l’attuazione di un crono programma.
Questa, potrebbe sostanziarsi nella creazione di
una Cabina di Regia, costituita a
maggioranza da amministratori pubblici,
coadiuvati da tecnici qualificati e con un’equa
partecipazione di Parti Sociali, Associazioni ed
imprenditori, senza tuttavia lasciare a questi
ultimi la gestione (quasi) esclusiva della
stessa.
L’ideale sarebbe l’individuazione di un soggetto
super partes,in quanto l’esempio nazionale
dimostra in tutta la sua evidenza che non si può
amministrare la cosa pubblica come se fosse
un’azienda.
Nuccio Franco
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