Pensavamo di aver già chiarito sufficientemente
la posizione assunta dal nostro gruppo
consiliare, durante il primo consiglio comunale.
Non è stato così.
Anche il direttivo del circolo del PRC di Telese
Terme, alias Gianluca Aceto, incalza, producendo
i suoi assiomi. Sostanzialmente, egli dice che
l’opposizione si fa dicendo “no”, e, pertanto, è
rimasto scandalizzato dal voto di astensione.
Crediamo, al contrario, che un voto di
astensione non significhi affatto compiacenza o
collusione con un avversario politico, ancorché
riguardi gli indirizzi programmatici. Nello
specifico, ci è sembrato opportuno, così come
tuttora crediamo, di non interdire un eventuale
dialogo su temi importanti, quali l’ambiente e
la trasparenza amministrativa, evocati dal
sindaco D’Occhio.
Il
nostro gruppo consiliare, pertanto, aspetterà
D’Occhio sul terreno delle proposte concrete.
Crediamo che tale atteggiamento possa essere
utile all’intera collettività proprio perché non
intende partire da pregiudizi.
Tutto il teorema, poi, che Aceto costruisce,
appartiene alla sua mentalità vetero-comunista.
Vede, come sempre, complotti e intrecci
politico-affaristici ovunque, anche quando non
ci sono.
Il
fatto singolare è che tali cose, quando, invece,
accadono in casa propria, non le vede. Ci
riferiamo alla sua nomina quale assessore
provinciale, senza avere avuto nemmeno il
consenso per essere eletto. Ci riferiamo,
inoltre, alla sua disinvolta capacità di
stringere accordi elettorali con soggetti
politici, che aveva combattuto fino a pochi
giorni prima, riscuotendo, peraltro, un
insuccesso clamoroso, testimoniato
dall’insignificanza dell’apporto fatto
convergere sul candidato di riferimento, a
fronte degli oltre 250 voti ottenuti alle
elezioni provinciali dell’anno scorso.
Ad
Aceto, pertanto, consigliamo di lasciar fare
l’opposizione a chi legittimamente è stato
eletto in tale ruolo. Che voglia “appoggiare”
Capasso, poi, e combattere i sottoscritti, è
libero di farlo.
Pensiamo che non gli sfuggirà, però, che tra
Capasso e D’Occhio è in atto solo una guerra
personale per il predominio del locale PDL.
Ma
tanto, si sa, noi ad Aceto non possiamo
garantire niente, mentre Capasso, forse, quale
consigliere provinciale dell’opposizione, potrà
sostenerlo nella sua, ormai, precaria posizione
di assessore provinciale. E tutto questo, in
nome della democrazia.
Gruppo Consiliare “Altrofuturo”
Gianni Liverini
Alessandro Grimaldi
01-07-2009
«Intrecci politico - affaristici? Aceto
visionario»
Riflessi del primo consiglio della legislatura –
ancora loro – sulla politica paesana. E’ il
gruppo “Altrofuturo” a reinserirsi nel dibattito
dopo che il Prc l’aveva criticato per la
posizione assunta durante quella assise civica.
“Anche il direttivo del circolo del PRC di
Telese Terme, alias Gianluca Aceto, incalza
producendo i suoi assiomi – così nel comunicato
a firma di Giovanni Liverini e Alessandro
Grimaldi, i componenti del gruppo –.
Sostanzialmente, egli dice che l’opposizione si
fa dicendo “no”, e, pertanto, è rimasto
scandalizzato dal voto di astensione. Crediamo,
al contrario, che un voto di astensione non
significhi affatto compiacenza o collusione con
un avversario politico, ancorché riguardi gli
indirizzi programmatici. Nello specifico, ci è
sembrato opportuno, così come tuttora crediamo,
di non interdire un eventuale dialogo su temi
importanti, quali l’ambiente e la trasparenza
amministrativa, evocati dal sindaco D’Occhio”.
Il nostro gruppo consiliare, puntualizza il
tandem Liverini-Grimaldi, pertanto, aspetterà
D’Occhio sul terreno delle proposte concrete.
L’opposizione di “Altrofuturo” crede che tale
atteggiamento possa essere utile all’intera
collettività proprio perché non intende partire
da pregiudizi. “Tutto il teorema, poi, che Aceto
costruisce – continua la nota – appartiene alla
sua mentalità vetero-comunista. Vede, come
sempre, complotti e intrecci
politico-affaristici ovunque, anche quando non
ci sono. Il fatto singolare è che tali cose,
quando, invece, accadono in casa propria, non le
vede. Ci riferiamo alla sua nomina quale
assessore provinciale, senza avere avuto nemmeno
il consenso per essere eletto.
Ci
riferiamo, inoltre, alla sua disinvolta capacità
di stringere accordi elettorali con soggetti
politici, che aveva combattuto fino a pochi
giorni prima, riscuotendo, peraltro, un
insuccesso clamoroso, testimoniato
dall’insignificanza dell’apporto fatto
convergere sul candidato di riferimento, a
fronte degli oltre 250 voti ottenuti alle
elezioni provinciali dell’anno scorso. Ad Aceto,
pertanto, consigliamo di lasciar fare
l’opposizione a chi legittimamente è stato
eletto in tale ruolo.
Che voglia “appoggiare” Capasso, poi, e
combattere i sottoscritti, è libero di farlo.
Pensiamo che non gli sfuggirà, però, che tra
Capasso e D’Occhio è in atto solo una guerra
personale per il predominio del locale PDL. Ma
tanto, si sa – conclude la nota di “Altrofuturo”
noi ad Aceto non possiamo garantire niente,
mentre Capasso, forse, quale consigliere
provinciale dell’opposizione, potrà sostenerlo
nella sua, ormai, precaria posizione di
assessore provinciale. E tutto questo, in nome
della democrazia”.
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