Intervento riferito a: Telese liceo, perso un treno...chissà...

 

 

20 settembre 2009
Telese liceo, alla ricerca di un vero futuro e non dei "treni" di passaggio
Gianclaudio Malgieri

 

 

Gentile Lia Buono,


mi fa molto piacere per gli auguri, che non bastano mai a noi giovani, traballanti incartatori di un domani sempre più fioco. Con troppo passato, poco presente, e pochissimo futuro, ci è sempre più difficile alzare lo sguardo e continuare a gridare. In Italia.


Si prendano le mie parole come quelle di uno studente che ha vissuto gli avvenimenti della "questione liceo" giorno per giorno e non di giornalista del Corriere del Sannio.


Io c'ero quando venne Nardone al Palazzo dei Congressi, in quel famoso Novembre 2007, c'ero col fischietto in bocca a sfilare davanti all'ex-Mulino Capasso e c'ero in quella piccola delegazione di studenti che è andata dal Presidente Cimitile (come portavoce per i media, con i rappresentanti di Istituto Giuseppe Vetrone, Guido Romano e Dante Nero). E, ancora,  c'ero quando si aprirono quelle stanze del famoso ex-Molino, ristrutturate e "pronte per l'uso".


Ora non voglio accennare a nessun Mangiafuoco, o ad alcun Gatto, Volpe, Grillo, per quanto sia affezionato a Carlo Collodi e agli animali di ogni tipo, né assolutamente voglio esprimere giudizi personali sulla vicenda e sulle persone, nominabili o innominate che siano, ribadendo mio massimo rispetto per tutti. Ma di sicuro posso dire che in certi momenti si può notare chi è cittadino e chi invece preferisce una temperata sudditanza, al soldo di una qualsiasi convenienza.

Uscendo però da ogni "finezza giuridica" e minuzia "politichese", posso ripetere che io in quei locali, dove doveva essere spostato il Liceo, ci sono stato, ci ho camminato e ho anche scattato delle foto. Nel cortile c'era un bel buco, sotto cui scorreva impetuosa l'acqua del Grassano (infatti non ci fu permesso l'ingresso a piedi nel cortile). Le mura, tinteggiate benissimo, avevano in bella mostra delle simpatiche chiazze di umidità che farebbero invidia ai peggiori casolari lagunari.

 

La "via di sfogo" degli studenti e delle macchine, sarebbe stata una via Provinciale su cui le auto raggiungono elevate velocità e sulla quale non c'è possibilità alcuna di soste di gruppi di persone. Non in ultimo posto, è da considerare la tanto graziosa centrale elettrica che sarebbe stata, se non minacciosa, quanto meno tragica "dirimpettaia" di una scuola popolata da circa sette centinaia di studenti. Senza contare la pessima centralità del sito e l'enorme altezza del palazzo (serio problema per la popolazione scolastica disabile).


Diceva Aristotele che solo due cose contano al mondo; la verità e l'amicizia, ma la prima vince sulla seconda. Preferiremo sempre la verità e spero che mai i giovani si piegheranno ai "treni" fugaci del "male minore".

 

E sia ringraziato un qualsiasi dio, di questo un altro mondo, se l'ipotesi Molino è tramontata.

 

Non pretendo di distinguere il bene dal male, per quanto considero inutili e vuote le definizioni, ma posso dire ad alta voce che l'unico che ho visto sempre lavorare per risolvere il problema e costruire e non distruggere, in silenzio, con massima limpidezza e onestà non è stato certo un "gatto", e nemmeno una "volpe", ma l'assessore Gianluca Aceto.

 

Non giudico (né tantomeno voglio assolutamnete pubblicizzare) né la persona, né il politico, di cui si possono avere mille giudizi diversi, ma descrivo ciò di cui sono stato testimone oculare.


Perso. Perso un treno, certo. Ma i treni vanno e vengono e, per abitudine personale, preferisco i treni puliti.

A costo di accontentarmi dell'autostop.


Gianclaudio Malgieri

 

 

     

 Valle Telesina


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