I cittadini lamentano un aumento degli
episodi in qualche modo legati al fenomeno.
Preoccupato il parroco che auspica interventi
efficaci da parte degli organi competenti...
Tranquillità che non c’è più.
A Telese Terme, l’anno 2008 si è concluso con
una recrudescenza della microcriminalità.
L’inizio del nuovo ne fa temere la persistenza e
con essa l’accrescersi di timori che inducono a
desistere dal frequentare spazi che non siano
quelli del perimetro domestico. L’improvviso
acuirsi del fenomeno che potrebbe essere più
d’importazione, piuttosto che locale,. ha
suscitato preoccupazione in molti settori della
società telesina, soprattutto la terza età,
bersaglio sicuramente più semplice nel
compimento di taluni episodi. Il problema sta
creando disagi anche alla comunità dei fedeli.
Interprete di queste difficoltà è il parroco
di Telese Terme, don Gerardo Pescitelli: i
fedeli, afferma, hanno qualche timore a
frequentare le funzioni che si svolgono in
Chiesa -soprattutto quelle in orario serale -
perché c'è la paura di essere vittima di azioni
microcriminali. Gli ultimi episodi verificatisi
nella cittadina, continua il parroco, hanno
determinato apprensione in questa fascia d’età
destinata a continuare se il fenomeno non
dovesse regredire.
Don Pescitelli osserva che la presenza delle
forze dell’ordine si avverte - si riferisce
soprattutto ai vigili urbani – nelle vicinanze
della chiesa parrocchiale il che contribuisce
alla sicurezza, ma è ovvio che questo non basta,
anche perché le persone non possono essere
individualmente scortate sino a casa. Sono
necessari, a giudizio del sacerdote, interventi
più generali – e, naturalmente, più efficaci -
da parte degli organi competenti volti a
arginare il fenomeno.
Giovanna Franciosa ci scrive per raccontare
di un episodio che, seppur indirettamente, nel
suo sviluppo l’ha vista coinvolta. Sono le 9.30
di qualche giorno fa. Nei pressi del cimitero,
mentre è in visita ai defunti viene forzata la
portiera della sua auto lasciata in sosta
laddove lo ha sempre fatto senza nessuna
conseguenza. Stavolta però… asportano la borsa
della donna, “dentro ci sono soldi e documenti
di primaria importanza” - scrive la donna -
oltre agli effetti personali .
“Come mai in questo paese ormai colonizzato –
sostiene – hanno tanto tempo per perseguitare i
cittadini che lavorano , ad iniziare dai
“parcheggi blu” e non hanno un “personaggio” da
far girare davanti al cimitero ed evitare quello
che è successo a me…”? La conclusione dello
scritto è piuttosto dimessa…non mi sento più
telesina, ma ospite di non so quale paese.”
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