Due chilometri di
strada con tante insidie
L’attenzione è puntata sul
tratto della ex strada statale 87 ‘Sannitica’
che da Telese Terme (zona Bagni Vecchi) conduce
allo svincolo sud della ‘Variante’ proprio
all’ingresso al centro abitato di Castelvenere.
Al centro di questa attenzione c’è l’argomento
sicurezza.
Una cronistoria di circa ventiquattro ore
(consumatasi tra l’altro ieri e la giornata di
lunedì) ci fa comprendere bene i rischi che si
registrano lungo questo tratto di strada di
appena due chilometri.
A sollevare l’argomento nell’ultima riunione del
consiglio comunale castelvenerese (svoltasi
lunedì 30 marzo e di cui daremo conto in altra
sede vista l’importanza della riunione in cui si
è discusso anche del bilancio preventivo) è
stato il gruppo di minoranza del Popolo delle
Libertà: Annibale Pascale, Salvatore Verrillo e
Lonardo Giuseppe, in chiusura della seduta,
hanno centrato l’attenzione su quello che non
era un argomento inserito all’ordine del giorno
ma che – a loro avviso, condiviso poi dal resto
della tavola consiliare – rappresenta un rischio
di grado elevato. L’attenzione è stata puntata
sulla rotonda di recente realizzazione in zona
Bagni Vecchi.
Un’opera – ha dichiarato
Verrillo nel corso del dibattito – che così come
è stata realizzata manifesta più di un’insidia e
che è resa ancora più pericolosa da una
segnaletica inefficiente. Il gruppo del Pdl ha
chiesto di votare un ordine del giorno con cui
si invitata sindaco e giunta a richiedere alla
Provincia (l’arteria è infatti di competenza
della Rocca dei Rettori) una segnaletica più
idonea e la messa in sicurezza dello svincolo.
Alla fine, cambiando solo l’iter, il presidente
del consiglio comunale Salvatore Carlo,
acquisendo la richiesta, l’ha successivamente
posta all’attenzione del sindaco. Quel che resta
è l’impegno ad interpellare Provincia e Comune
di Telese Terme (che è poi l’ente che ha
eseguito l’opera) con la richiesta di messa in
sicurezza.
Nemmeno il tempo di metabolizzare il consiglio
ed ecco che nel pomeriggio di martedì si è
verificato l’ennesimo incidente stradale lungo
questa strada. Ancora una volta teatro dello
scontro un tratto in curva che si incontra a
circa duecento metri dall’incrocio di cui si è
parlato sopra. L’incidente dell’altra sera, che
ha coinvolto due automobili, solo per fortuna
non ha avuto conseguenze gravissime, anche se i
disagi non sono stati pochi visto che la strada
è stata riaperta solo dopo due ore. Certo è che
alla luce dell’ennesimo sinistro dalla Casa
Comunale castelvenerese partirà proprio
stamattina una nota rivolta all’assessorato ai
Lavori Pubblici della Rocca dei Rettori in cui
si richiede un sopralluogo sull’area in
questione.
Eppure va detto che questa arteria è stata
oggetto di lavori di recente, tant’è vero che la
strada, a differenza di tante altre del
comprensorio, non presenta nessuna buca sul
manto stradale (nonostante la stagione invernale
ormai alle spalle sia stata segnata da piogge
abbondanti e da frequenti gelate). L’attenzione,
per quanto concerne il tratto in questione,
sembra puntarsi, invece, su un problema di
inclinazione della curva stessa. Ad accrescere
ancor più le insidie sono poi i resti stessi dei
frequenti incidenti che lasciano sul campo,
proprio come è successo l’altro ieri, olio e
carburante.
Spostandoci più sopra, all’altezza del cimitero
castelvenerese, la pericolosità diventa
soprattutto un problema per i pedoni.
Dall’accesso all’area cimiteriale all’imbocco
della ‘Variante’ la strada provinciale presenta
tre curve. Per di più questo tratto è quello che
viene generalmente percorso dalle automobili e
dai mezzi pesanti a velocità più sostenuta
(soprattutto da chi procede in diserzione sud,
visto che questo tratto è successivo al lungo
rettilineo della ‘Variante’). Questo mix di
fattori rappresenta certamente un’insidia per i
castelveneresi che sono soliti recarsi a piedi
al cimitero (in particolare nelle giornate del
fine settimana).
Da qui la richiesta che è partita dalla Casa
Comunale castelvenerese proprio lunedì mattina
rivolta all’attenzione dell’assessorato
provinciale alle Opere Pubbliche. Nella stessa
si richiede “un intervento che, se non
risolutore, almeno offra maggiori garanzie di
sicurezza. Dai sopralluoghi effettuati dall’Utc
è emersa la possibilità – riporta ancora il
documento – di costruire un marciapiedi di
almeno due metri di larghezza utilizzando tutta
area comunale e che non restringerebbe la sede
stradale. Se poi vi fosse la possibilità di
illuminare il marciapiedi si realizzerebbe
un’opera completa e ‘necessaria’”.
|