25 maggio 2009
Telese, un sito web per la scuola media
Salvatore Sorrentino

 

 

 

Un sito web per la scuola media “Massimo D’Azeglio.”

E’ da qualche tempo che mi sento un po’ come Neo Anderson che ha appena ingoiato la pillola rossa o, se preferite, Alice che è precipitata nella tana del Bianconiglio. In entrambi i casi l’effetto è lo stesso: sono spettatore sgomento di una realtà circostante in rapidissimo e incessante mutamento. Strade che si asfaltano, buche che si riempiono, piazze che si illuminano, fontane che zampillano, fiori che sbucano dalle aiuole e… chiacchiere, chiacchiere, tante chiacchiere. Un chiacchierio che riempie il paese come un torvo rumore di fondo che ammorba la quiete delle colline circostanti e obnubila i pensieri.

Ad ogni angolo ti accorgi di essere circondato da decine di bianconigli (spesso insospettabili) tutti contagiati dalla medesima frenesia. Sono dappertutto: nei negozi mentre fai la spesa, al parco mentre cerchi di difenderti dal caldo torrido di questi giorni, in chiesa mentre in una inviolabile intimità chiedi  udienza e consiglio al più fidato dei tuoi amici; qualcuno gira in auto con la musica ad alto volume.

Ti osservano con aria circospetta e sguardo investigativo, ti saltellano intorno in attesa del momento propizio fino a quando, appena esponi il fianco all’attacco, i loro occhi s’inteneriscono e dai profondi taschini dei panciotti tirano fuori magiche figure totemiche dai poteri universali.

Giovani arrembanti in cerca di futuro, attempate nonnine che predicano innovazione, donne in carriera orientate verso nuovi traguardi, casalinghe stanche della solita routine e uomini in cerca di gloria, nessuno si sottrae al proprio destino e tutti insieme saltellano a destra e a manca in questo ansiogeno lavorio.

E’ l’argomento del momento… le prossime elezioni comunali; eppure non di questo voglio parlarvi oggi. E’, piuttosto, il tentativo di condividere con voi delle sensazioni da tempo sopite nella mia coscienza e prepotentemente riemerse qualche giorno fa, quando su invito di mio figlio, mi reco alla scuola “Massimo D’Azeglio” per partecipare ai consigli di classe aperti ai genitori.

Confesso di essere arrivato con qualche minuto di ritardo e se ciò, da un lato, mi ha certamente evitato i dovuti ma noiosi convenevoli iniziali, dall’altro mi ha favorito nell’immergermi immediatamente nel cuore del discorso.

Nella sala, un personal computer proiettava delle diapositive piene di dati e di simpatici fumetti su uno schermo; la dirigente scolastica commentava sostenuta dal corpo docenti mentre io insieme ad un nutrito gruppo di altri genitori ascoltavamo con grande interesse quanto ci veniva sottoposto.

Saranno stati forse ancora gli esiti della pillola rossa ma la mia mente ha cominciato a rievocare antiche memorie e l’effetto è stato illuminante.

Con grande stupore ho realizzato di non avere mai direttamente conosciuto, nel mio percorso formativo,  un preside se non per motivi sanzionatori, e di averlo quindi, quasi sempre identificato con una figura severa e repressiva; davanti a me ora c’era una persona che con garbata professionalità, puntualità e partecipazione, illustrava agli astanti gli obiettivi didattici, il ventaglio dell’offerta formativa, gli strumenti disponibili e tutto quanto riguardasse il lavoro svolto nei confronti dei ragazzi della scuola.

Nell’immaginario dello studente quasi sempre il docente rappresenta, nella migliore delle ipotesi, un’entità distante; il proprio persecutore, nella peggiore. Solo con gli anni, con la maturità, questa figura viene definitivamente rivalutata. Lavoro delicato, in ogni caso, quello del docente, di grande responsabilità, mal retribuito, continuamente mortificato dagli attacchi di fazioni politiche dell’una come dell’altra sponda e perennemente sotto l’esame delle famiglie, oggi molto più attente all’educazione e alla formazione dei propri figli.

Ho avuto modo di conoscere, direttamente ed attraverso mio figlio/studente, gran parte dei docenti (ma in generale tutto il personale) della scuola media del nostro paese e di poter, quindi, apprezzare la dedizione,  la fede e l’abnegazione che contraddistingue il loro operato; la passione che ho riscontrato non solo nella pratica quotidiana routinaria ma anche in tutte le attività cosiddette extra curricolari, spesso intraprese senza poter contare su grosse disponibilità economiche: i laboratori musicali, linguistici, informatici, escursioni educative, cineforum, gruppi di approfondimento e tanto altro ancora.

“Com’è cambiata la Scuola” pensavo “e quant’è fortunato mio figlio e gli altri ragazzi di questa scuola a poter disporre di tante risorse e opportunità.”

Opportunità che ai miei tempi, invero non cosi lontani, non avrei potuto neanche immaginare ma alle quali avrei attinto a piene mani per placare la mia personale sete di conoscenza. Ed è per questo che ogni giorno non smetto di sollecitare mio figlio a non tralasciare nulla di quanto gli viene proposto. 

Cosi mentre rimuginavo questi ed altri pensieri, la signora in fondo alla sala continuava a sciorinare le sue informazioni ma stavolta il suo tono era cambiato; specificamente, mi aveva riportato alla realtà una certa mestizia che avevo avuto modo di cogliere nelle sue parole, cosi ricondussi la mia riflessione a livelli di astrazione meno elevati e tornai coi piedi per terra.

In particolare, si raccontava con rammarico del fatto che la scuola non era riuscita a pubblicare un proprio sito web per mancanza di liquidità; eppure era stato chiesto a noi genitori di contribuire economicamente, secondo le personali disponibilità e volontà, affinché ciò avvenisse e, a quel che sembra, l’adesione e la solidarietà delle “famiglie della scuola” era stata elevata ma non sufficiente a raggiungere il budget necessario e quindi, i fondi raccolti erano stati accantonati in attesa di ulteriori sviluppi. Risultato: niente sito web.

All’uscita di scuola tornavo a casa mentre con non poca amarezza ancora riflettevo su ciò che avevo ascoltato, quando scorgo un gruppo di persone che allestivano un palco per un comizio elettorale che di li a poco si sarebbe tenuto e di getto mi è venuta una riflessione: qualche bianconiglio in meno non val bene un sito web nuovo fiammante per la scuola?

Dal mio personalissimo punto di vista direi di si, e ciò per una sterminata serie di motivi che non starò qui ad elencare.

Bramoso di un finale da libro cuore alla nostra storia, attendo che mi venga offerta la pillola blu perché tutto ritorni come prima o, se preferite, di risvegliarmi come Alice dopo il sonno che dal paese delle meraviglie, mi ha ricondotto alla dura realtà.

Salvatore Sorrentino.

 

 

     

 Valle Telesina


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