Aceto ritorna sull'operazione Telesia
Sono le dieci e quarantacinque di un tranquillo
lunedì sera e un Gianluca Aceto calmo e disteso
siede al tavolo di un noto pub di Telese Terme,
la cittadina sannita finita su tutti i maggiori
portali d'informazione italiani e in tutti i
telegiornali nazionali per il clamore sollevato
dagli arresti legati alla cosiddetta
“tangentopoli telesina”.
Stasera Gianluca Aceto è in giro nonostante gli
impegni che lo legano al mandato di assessore
provinciale all'ambiente e commissario
straordinario all'emergenza rifiuti. Parla in
veste di cittadino di Telese Terme e di
esponente del locale circolo PRC Vera Lombardi
che, come affermato in un recente comunicato,
“lavora sin da ora per costruire una compagine
seria e forte, democratica, aperta, viva”.
Per descrivere il suo stato d'animo usa una
citazione che forse risente del recente
soggiorno negli Stati Uniti. E' il Calvino delle
Lezioni Americane che spiega la leggerezza
pensosa: “spero innanzitutto di avere dimostrato
che esiste una leggerezza della pensosità, così
come tutti sappiamo che esiste una leggerezza
della frivolezza; anzi la leggerezza pensosa può
far apparire la frivolezza come pesante e
opaca”.
Gianluca è preoccupato ma contemporaneamente si
sente più leggero, in pace con l'universo, come
chi per anni porta avanti una battaglia
affrontando sacrifici e combattendo contro dubbi
che vengono spazzati via in un solo colpo.
Ricorda i momenti difficili, quando a Telese la
maggior parte delle persone lo osteggiavano ma
ritiene che adesso si sia giunti a una svolta
per cui niente sarà più come prima.
Come impone la prassi parla da garantista ma
precisa di aver fiducia nella giustizia per
quanto riguarda tutto il complesso iter che
attiene ai tre gradi di giudizio previsti
dall'ordinamento. L'attuale maggioranza invece,
“senza il suo leader naturale e senza nessuno
che possa sostituirlo, si trova ad affrontare
fatti enormi e va avanti giorno per giorno
aspettando che un aiuto possa arrivare nel breve
da un favorevole pronunciamento del tribunale
del riesame”.
E'
questo allora il momento opportuno per
rilanciare quel disegno politico che da sempre
lo ha visto impegnato e che appena qualche
settimana fa sembrava un sogno irrealizzabile.
“La chiave sta nel far capire alla gente che un
sistema diverso di sviluppo è possibile e che
esistono modelli di business alternativi e più
competitivi.
Il
sistema che ha operato finora si è affermato
perché appariva vincente e di successo, perciò
in molti lo difendono ancora. In realtà però
esso ha causato enormi danni all'economia
locale, con le decine di milioni di euro
distorte dai lavori pubblici e con l'annesso
meccanismo di riproduzione di una classe
politica che ha aveva in Telese Terme il triste
primato della regia”.
Certo i lavoratori che ora resteranno
disoccupati sono un problema che riguarda tutti
e per questo Aceto ha in agenda un incontro con
i sindacati per predisporre una cassa
integrazione ordinaria. Ma resta il fatto che lo
sviluppo e l'occupazione non possono e non
devono assolutamente essere legati in maniera
esclusiva all'edilizia.
A
tal proposito torna sulle dichiarazioni rese da
D'Occhio in sede di interrogatorio: “Il giro
degli appalti non riguarda le commesse inferiori
ai 100.000 euro ma quelle più ricche (vedi
consorzio idrotermale). Inoltre si ignora la
torta dell'edilizia privata che supera i 10
milioni di euro e sulla quale mai una parola è
stata proferita dall'amministrazione nel corso
degli anni”.
E
continua: “noi che ci siamo sempre scontrati con
D'Occhio su questi temi non abbiamo problemi a
parlarne ma vorremmo sapere perché invece non
arrivano commenti dalla De Girolamo e da
Salvatore Verrillo. Posso sapere cosa ne pensano
del tesserato PDL D'Occhio seduto in seconda
fila ad ascoltare Berlusconi a Benevento? Lo
difendono o lo sospendono? E soprattutto cosa
pensano di Telese? Gli importa davvero di
Telese? Perché non parlano della nostra
cittadina che, mai come ora, sta attraversando
un momento difficilissimo e esce molto
danneggiata da quello che è successo?”.
In
chiusura gli chiediamo se vede la possibilità di
arrivare alle elezioni anticipate e se ritiene
possibile un'operazione di distensione sociale
con la creazione di una sola lista per operare
una pacificazione e risollevare il paese. “Che
si voti tra sei mesi o tra quattro anni e mezzo
questa volta vi arriveremo più preparati noi e
più consapevoli i cittadini. Ci basta poter
operare in un quadro di regole trasparenti e
valide per tutti per poter essere sereni e
liberi. Fronte unitario va bene. Magari ci si
riuscisse!”.
Luca
Mattei |