Operazione Telesia: le reazioni alla decisione
del riesame
A
margine del consiglio comunale, tenutosi stamane
presso la sala Goccioloni del parco delle Terme
di Telese, è stato possibile registrare le prime
reazioni ufficiali degli esponenti di
maggioranza e opposizione in merito alla
decisione del tribunale di non porre termine
alla misura della custodia cautelare nei
confronti del sindaco Giuseppe D’Occhio.
Chi si aspettava lo scioglimento del consiglio e
l’annuncio di nuove elezioni è destinato a
rimanere deluso, poiché da una relazione letta
dalla maggioranza in apertura di seduta
consiliare si evince chiaramente la volontà di
andare avanti con senso di responsabilità nei
confronti dell’elettorato.
La
volontà, per usare una metafora, è quella di
traghettare la nave in un porto sicuro e in
acque meno agitate, prima di pensare a un cambio
alla guida. Nessuno sta tirando la corda in una
situazione delicata nella quale l’obiettivo
primario è quello di garantire all’ente la
possibilità di far fronte agli impegni immediati
(accordi di reciprocità, polo scolastico, ecc.)
e di dare quegli indirizzi politici all’azione
amministrativa che un commissario prefettizio
non potrebbe dare.
La
maggioranza esprime fiducia nella magistratura e
solidarietà alle persone coinvolte. Non accetta
che si faccia dell’aula consiliare un tribunale
né che si considerino le accuse come se
capasso1già fossero passate in giudicato. La
maggioranza sottolinea infine che, al momento,
emergerebbero soltanto delle presunte
responsabilità personali e non collettive,
ragion per cui il prefetto non ha proceduto al
commissariamento del comune.
Di
parere completamente opposto l’ex sindaco
Gennaro Capasso il quale, preso atto della
decisione della maggioranza di andare avanti,
propone di indire per la prossima settimana un
consiglio comunale nel quale si ponga come
prioritaria la discussione sulle emergenze da
affrontare per il bene del paese e si inserisca
come ultimo punto all’ordine del giorno le
dimissioni del consiglio comunale.
Di
fronte alla possibilità che il sindaco D’Occhio
possa dimettersi all’inizio della prossima
settimana, togliendo così la maggioranza da
questo impasse, dice che è assurdo demandare a
D’Occhio la decisione poiché il sindaco non è
nella condizione di poter operare le scelte
giuste. La maggioranza dovrebbe decidere con la
propria testa assumendosi in pieno la
responsabilità delle proprie scelte.
Dello stesso avviso Liverini per il quale
“questo voler resistere significa non volere il
bene del paese”. I cittadini si aspettavano una
decisione diversa e pertanto potrebbero
interpretarla come una volontà di legarsi alla
poltrona. Per Liverini la maggioranza non vuole
assumersi le proprie responsabilità e spera che
D’Occhio possa non dimettersi per continuare e
portare avanti i propri interessi.
Che il pensiero di Liverini non venga però
frainteso: quando parla di interessi intende
interessi politici, ovvero la volontà degli
esponenti di maggioranza di attestarsi su
posizioni, compattarsi su di esse e quindi
rinnovarsi per poi riproporsi al giudizio dei
cittadini.
Luca Mattei
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