Durante una delle più difficili crisi politiche
che la città di Telese abbia mai vissuto, sono
state più volte evocate tre importanti
questioni: gli Accordi di Reciprocità, la sede
del nuovo Polo Scolastico e la stabilizzazione
dei L.S.U.
Su
questi argomenti, si è giocata da parte della
maggioranza la carta dell’“assicurare
nell’immediato il regolare governo della cosa
pubblica”, e quella che la comunità merita “un
Governo che affronti l’ordinaria amministrazione
ma affronti anche le tante questioni in campo”.
Dal canto suo una parte della minoranza,
considerata l’importanza delle questioni, ha
proposto in Consiglio Comunale la loro veloce
approvazione, seguita dalle successive
dimissioni di tutti i consiglieri.
Tale era il senso dell’apertura politica, da
aver spinto il gruppo consiliare di maggioranza
ad ipotizzare un dialogo “con quelle forze
politiche più consapevoli dei problemi che
comporterà la verosimile fase commissariale” per
verificare “le condizioni per dar luogo ad
un serio e responsabile confronto finalizzato ad
individuare congiuntamente e con spirito di
leale collaborazione – nell’esclusivo interesse
della comunità telesina – le questioni
prioritarie rispetto alle quali assumere le più
idonee iniziative sul piano politico e
amministrativo”.
Tutto questo tra il 30 ottobre ed 9 novembre.
Per capire meglio i termini di questa partita
politica è opportuno cercare di capire meglio
l’entità degli argomenti in questione e la loro
tempistica, rapportata all’ormai noto stato
dell’arte della politica locale.
Gli Accordi di
Reciprocità sono un modello di pianificazione
concertata per l’utilizzo dei fondi europei del
periodo 2007-2013. Essi prevedono l’accordo tra
gli Enti di un territorio, per individuare
una strategia comune e condivisa d’intervento,
in linea con quanto indicato dal Piano
Territoriale Regionale (PTR). Gli A.d.R. sono
promossi da un Partenariato Istituzionale Locale
(PIL), costituito dall’aggregazione degli Enti
Locali appartenenti ad un medesimo Sistema
Territoriale di Sviluppo. Telese fa parte
insieme con altri comuni del Sistema
Territoriale di Sviluppo B6 – TITERNO.
Una delle novità previste dagli A.d.R.,
consiste nel fatto che dovranno essere costruiti
intorno ad un Progetto Portante considerato
strategico per lo sviluppo del territorio. Per
la loro realizzazione, la Regione Campania ha
previsto 500 milioni di euro, da ripartirsi su
progetti d’importo variabile tra i 50 ed i 70
milioni di euro per ogni AdR.
Tranne alcuni addetti ai lavori ed i
rappresentanti dei vari Enti locali coinvolti,
la maggioranza degli operatori e dei cittadini
non solo di Telese ma presumibilmente della
Valle Telesina, ignorano completamente cosa
siano gli A.d.R. e non conoscono i dettagli di
un eventuale Progetto Portante, non essendo
stata fatta, ad oggi, alcuna pubblicità,
contrariamente allo spirito e all’idea di fondo
propri degli A.d.R.
In altri comuni, il
Partenariato ha promosso mediante avvisi
pubblici, la partecipazione ed il coinvolgimento
degli attori sociali ed economici del territorio
attraverso una serie d’incontri aperti a tutti i
soggetti privati sulle opportunità
d’investimento e di finanziamento. Prescindendo
dall’amara considerazione che di un A.d.R. che
riguarda l’S.T.S. B6 non vi è notizia neanche
sui siti dei Comuni più importanti che ne fanno
parte,
a Telese non si è fatto nulla, non si
dice nulla, nessuno commenta.
Un assordante
silenzio bipartisan.
E’
possibile che a circa 20 giorni dalla scadenza
dei termini di presentazione, previsti
perentoriamente per il 13/12/2009, non si sappia
nulla? E’ possibile mai che i cittadini e le
imprese di Telese debbano rinunciare ed essere
esclusi da importanti risorse finanziarie che
potrebbero essere veicolate sul nostro
territorio? E’ accettabile che in un momento di
grave crisi economica e di scarsità di risorse,
gran parte della classe politica sia distratta
da situazioni, che seppur importanti, non hanno
certamente la scadenza dei termini così
immediata?
Relativamente alla questione del sito del nuovo
Polo Scolastico o Centro Polifunzionale,
và ricordato che il Consiglio Comunale
all’unanimità, il 10 Gennaio 2009, ha approvato
il progetto per la localizzazione dell’opera sul
suolo del Campo Sportivo di Viale Europa.
Tralasciando considerazioni già svolte sulla
mancata programmazione urbanistica, i fatti
d’oggi sembrano riproporre il problema e
confermare le perplessità sollevate all’epoca
sulla scelta del sito.
Lascia stupiti che tutti i nostri politici, pur
avendo partorito insieme la decisione, non
abbiano effettuato una verifica approfondita
della fattibilità tecnico-amministrativa del
sito prescelto e, in subordine l’individuazione
di una nuova area, a partire dal giorno dopo
l’approvazione e si siano ridotti ad oggi, a
circa un anno di distanza, a non aver ancora
risolto lo stesso problema.
Infine, l’argomento della stabilizzazione dei
L.S.U., la cui importanza tocca direttamente le
vicende lavorative di diverse famiglie e va ad
innestarsi su problematiche sicuramente ampie e
complesse che sarebbe riduttivo provare a
riassumere. Resta il fatto che non è una
situazione d’oggi e che possibili soluzioni in
grado di tutelare al contempo l’interesse dei
lavoratori e quello della comunità, potevano e
dovevano essere travate da tempo, con l’impegno
congiunto di tutte le forze consiliari e
sociali.
In
questi giorni abbiamo ascoltato molte
dichiarazioni, ogni giorno diverse, provenienti
dalle parti politiche. Senso di responsabilità,
disponibilità ad operare per il bene della
comunità, richiamo a rassegnare le dimissioni,
minaccia di rassegnare le dimissioni, tutto come
in una brutta rappresentazione teatrale. E’ vero
che i percorsi della politica non sempre hanno
una direzione lineare, ma quello a cui stanno
assistendo i cittadini di Telese in queste
ultime settimane, assume sempre più contorni
paradossali.
L’attuale situazione non richiede laconici
comunicati stampa, dichiarazioni fumose o
strumentali prese di posizione, ma impone a chi
ha responsabilità considerazioni approfondite,
valutazioni politiche e scelte commisurate alla
serietà del momento ed alle necessità del nostro
paese.
Vincenzo Izzo
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