16 ottobre 2009

Si discolpano Alberto e Francesco Pilla, e Pasquale Iorio

 

 

15 ottobre 2009

 

TANGENTOPOLI. OGGI SARÀ ASCOLTATO IL SINDACO D’OCCHIO

«Appalti, procedure regolari»

Si discolpano gli impreditori Alberto e Francesco Pilla, e Pasquale Iorio

 

Dopo le bocche chiuse degli imputati ascoltati martedì mattina, ieri alcuni degli arrestati hanno chiarito le loro posizioni nel corso dell’interrogatorio condotto dal Gip Maria Di Carlo. Alberto Pilla 52 anni imprenditore rappresentante legale della «Ar.Gest» avrebbe sostenuto di non aver commesso i reati contestati, ma che in ogni caso nessuna responsabilità è attribuibile al figlio Francesco di 26 anni, che aveva nella ditta un ruolo del tutto marginale. Padre e figlio sono difesi dagli avvocati Ugo Cioffi e Filiberto Franco. È stato poi ascoltato Pasquale Iorio 59 anni, un altro imprenditore titolare della ditta «Ilte» difeso dall’avvocato Roberto Di Santo. Iorio avrebbe sostenuto di aver preso parte alla gare di appalto al Comune di Telese Terme, senza intese con altre aziende, anche perchè operando esclusivamente nel settore dell’elettricità, non aveva rapporti di amicizia con imprenditori, residenti tra l’altro in altre località. Ascoltato anche Gaetano Fasano di 23 anni imprenditore difeso da Paolo Abbate, che si è avvalso della facoltà di non rispondere. Ultimo interrogatorio nel pomeriggio quando è stato ascoltato Antonio Antonucci 58 anni,responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Telese Terme. Lo difende Umberto Del Basso De Caro. Anche questo imputato si è avvalso della facoltà di non rispondere. Oggi gli ultimi interrogatori. In particolare questa mattina sarà ascoltato dal Gip Maria Di Carlo, il sindaco di Telese Terme Pino D’Occhio, presente il suo legale Franco Leone. Sempre questa mattina sarà ascoltato anche Pasquale Giaquinto, 62 anni, responsabile dei servizi demografici del Comune di Telese Terme che, secondo l’accusa, era il collettore della tangenti. Giaquinto è difeso da Monica Del Grosso. Nella giornata di oggi saranno interrogati anche i tre imputati che sono finiti ai domiciliari: Domenico Mazzarella 31 anni, Lucia Cutillo 62 anni, e Paola Biondo di 32 anni difesi da Leone e Maturo. La maggior parte dei legali hanno presentato i ricorsi al Tribunale del riesame.

 

 

CONVEGNI DOPO LA TANGENTOPOLI

«Urgente cambiare stile» Rifondazione e la Fondazione Romano

VITTORIO VALLONE Telese Terme.

Due incontri aperti al pubblico per compiere riflessioni serie ed approfondite sulla raffica di arresti avvenuta lunedì mattina. Il primo in programma presso la Fondazione «Gerardo Romano», cenacolo culturale telesino presieduto da Felice Casucci, docente universitario e nipote del sindaco che ha amministrato Telese per oltre trenta anni e a cui la Fondazione stessa è dedicata. «Mio nonno - ha esordito Casucci - ha applicato un modello di sviluppo alla sua comunità per oltre trent'anni che va in netto contrasto con quello al quale si è assistito negli ultimi venti. Il sindaco Romano è nato ricco ed è morto povero perché parte del suo denaro lo ha sempre utilizzato per il bene del suo paese. Ecco, quindi, che nella sua memoria, senza assolutamente entrare in questioni giudiziarie che non ci riguardano e con la comprensione umana che in questi casi è assoluta, urge avviare una riflessione seria ed approfondita sul modello amministrativo che è stato utilizzato in questi ultimi anni per far sì che questa comunità parli dei problemi e li risolvi». L'altro incontro, presso la sede del Circolo Vera Lombardi di Rifondazione Comunista. «Siamo preoccupati per la nostra comunità che è stata colpita da questi fatti - ha spiegato l'assessore provinciale Gianluca Aceto -. Particolare preoccupazione la nutro per gli aspetti sociali ed economici dovuti al blocco delle imprese e per l'occupazione dei lavoratori. Su questo cercheremo di trovare una strada con le forze sindacali e le istituzioni. Non ci associamo ad atti di sciacallaggio, forti della nostra storia e della nostra coerenza. Abbiamo sempre avversato un sistema strutturato su due assi: i lavori pubblici, da sempre caratterizzati da scarsa programmazione e qualità e l'edilizia privata fuori controllo. L'inchiesta riguarda il primo asse e sarà la magistratura a fare luce. Il secondo asse è invece quello in cui si annida il reale pericolo di infiltrazioni camorristiche e si tratta di un tasto delicato».

 

 

     

 Valle Telesina


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