18 ottobre 2009

Negano di aver percepito denaro in modo illecito

 

 

16 ottobre 2009

 

BENEVENTO (16 ottobre) - Negano di aver percepito denaro in modo illecito, e di aver commesso altri reati.

 

Ieri mattina hanno reso ampi interrogatori il sindaco di Telese Terme Pino D’Occhio e Pasquale Giaquinto, responsabile dei servizi demografici del Comune di Telese Terme. «Ho solo cercato di tutelare le aziende del posto per evitare che altre ditte forestiere potessero operare in zona». Avrebbe sostenuto il sindaco. Naturalmente ciò è avvenuto per appalti per somme ridotte per cui era possibile procedere con la formula della trattativa privata.

 

Tra l’altro il primo cittadino ha sostenuto di essere completamente estraneo alle varie procedure seguite per le gare, che venivano gestite dagli appositi uffici. Ma Pino D’Occhio avrebbe negato anche di aver percepito denaro dalle aziende: «come ingegnere facevo delle consulenze che mi venivano pagate in nero, perchè l’attività era incompatibile con l’incarico che avevo presso l’autorità di bacino. Una volta che ho lasciato questo incarico ho provveduto a sistemare queste entrate anche sul piano fiscale».

 

Pino D’Occhio è difeso dall’avvocato Franco Leone che era presente all’interrogatorio fatto dal Gip Maria Di Carlo. Poi è stata la volta di Pasquale Giaquinto, che l’accusa ritiene essere il collettore della tangenti. Giaquinto è difeso da Monica del Grosso, ed anche lui avrebbe dato ampie giustificazioni su i suoi proventi e sulle varie operazioni bancarie effettuate, ribadendo la sua estraneità ad irregolarità o ad illeciti proventi.

 

Nella giornata di ieri sono stati interrogati dal Gip Di Carlo anche i tre imputati che sono finiti ai domiciliari: Domenico Mazzarella 31 anni, Lucia Cutillo 62 anni, e Paola Biondo di 32 anni tutti e tre della Coedil, difesi da Leone e Maturo. I tre si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. La maggior parte dei legali hanno presentato i ricorsi al Tribunale del riesame, gli altri lo faranno nelle prossime ore.

 

Ascoltato ieri anche l’imprenditore edile che nel corso di una perquisizione della Finanza, nella sua abitazione era stato trovato in possesso di 416 mila euro. Lo ha interrogato il sostituto procuratore della Repubblica Antonio Clemente e l’imprenditore ascoltato dall’avvocato Andrea De Longis junior, ha sostenuto di dichiarare al fisco annualmente incassi per un milione di euro, ottenuti dall’attività di tre società di cui è titolare. Il denaro che era custodito in una cassaforte pertanto proveniva dalla sua attività professionale.

 

Ora il legale si accinge a chiedere il dissequestro del denaro sequestrato. Frattanto continuano le indagini della Guardia di Finanza su questo caso e anche su altro fronti.

 

«Monitoriamo specie l’attività degli appalti dei vari enti locali, del resto in passato abbiamo già portato al termine nel Sannio altre operazioni prima di quella di Telese Terme» ricorda il comandante provinciale della Guardia di Finanza Gianni Palmacci.

 

     

 Valle Telesina


Per intervenire: invia@vivitelese.it