16 ottobre 2009
3 indagati restano in silenzio, 2 respingono le accuse
 

 

15-10-2009

 

 

Tre indagati restano in silenzio, altri due respingono le accuse

Appalti e tangenti al Comune, seconda giornata di interrogatori per gli arrestati. Questa mattina compariranno dinanzi al gip il sindaco Pino D’Occhio ed altre quattro persone...

Seconda giornata di interrogatori per le persone (complessivamente quindici) arrestate nell’ambito dell’indagine diretta dal procuratore capo Giuseppe Maddalena e dal sostituto Antonio Clemente, ed affidata alla guardia di finanza, sul sistema di aggiudicazione delle gare di appalto del Comune di Telese. Dinanzi al gip Maria Di Carlo sono comparsi Pasquale Iorio (avvocato Roberto Di Santo), 59 anni, titolare della ditta individuale ‘Il.Te. di Pasquale Iorio’, che ha respinto le accuse; Alberto Pilla, 52 anni, legale rappresentante della ‘ Ar. Gest. Srl’; Francesco Pilla, 23 anni, legale rappresentante della ‘Ar. Gest. Srl’, difesi dagli avvocati Ugo Cioffi e Filiberto Franco. In particolare, Alberto Pilla si è avvalso della facoltà di non rispondere, anche se ha fornito spiegazioni sulla posizione del figlio Francesco. Il quale, dal canto suo, oltre a negare gli addebiti, ha anche sottolineato la giovane età all’epoca dei fatti contestati, che risalgono a qualche anno fa. Per entrambi è stata chiesta la scarcerazione. Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere anche Gaetano Fasano (avvocato Paolo Abbate), 33 anni, di Telese, titolare della omonima ditta individuale, e Antonio Antonuccio (avvocati Umberto Del Basso De Caro e Simona Barbone), 58 anni, di Cusano Mutri, responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune di Telese e responsabile Unico dei procedimenti delle gare di appalto. Oggi sono invece previsti gli interrogatori di Giuseppe D’Occhio (avvocati Franco e Angelo Leone), 53 anni, dallo scorso maggio nuovamente sindaco di Telese. Nell’ordinanza di custodia cautelare il gip scrive che “la funzione rivestita da D’Occhio nell’ambito della compagine amministrativa” – sindaco dal ‘95 al 2004, poi assessore ai Lavori pubblici e dallo scorso maggio ancora primo cittadino – “gli ha consentito senza ombra di dubbio di esercitare un peso specifico nell’orientamento delle scelte dell’ente, non slo sotto il profilo dell’indirizzo politico amministrativo, ma anche in ordine alla concreta attività gestionale con precipuo riferimento all’area tecnica”. Secondo il gip, che D’Occhio fosse “interessato alle sorti imprenditoriali dei (presunti ndr) sodali è dimostrato anche da un altro dato significativo in tal senso: anche il Consorzio Idrotermale di Telese e di San Salvatore Telesino – di cui D’Occhio è legale rappresentante dal ‘95 – ha affidato nel 2006 appalti per circa 3 milioni di euro alle solite imprese”. E ancora: “La circostanza che D’Occhio avesse svolto un ruolo preponderante nell’organizzazione e nel funzionamento del sistema pilotato degli appalti pubblici è spiegata anche dal fatto che risulta lautamente remunerato illecitamente dagli imprenditori, sia attraverso rimesse dirette che per il tramite di altri soggetti, primo fra tutti Pasquale Giaquinto”, ritenuto il (presunto ndr) collettore delle tangenti. Anche Pasquale Giaquinto (avvocato Monica Del Grosso), 62 anni, responsabile Servizi demografici del Comune di Telese, sarà interrogato oggi. E con lui Paola Biondo, 32 anni, di San Salvatore Telesino, collaboratrice della ‘Coedil Fap srl’, Lucia Cutillo, 62 anni, di Telese; socia della stessa ‘Coedil; Domenico Mazzarella, 31 anni, di Faicchio, già dipendente della ‘Coedil’, a differenza degli altri le uniche tre persone finite gli arresti in casa. Biondo e Cutillo sono assistite dall’avvocato Giuseppe Maturo, Mazzarella dall’avvocato Franco Leone.



 
 

Valle Telesina


Per intervenire: invia@vivitelese.it