11 novembre 2009
Telese, Pasquale Biondi: "meglio le dimissioni"
 

 

09-11-2009

 

 

Esecutivo senza progettualità, meglio le dimissioni


Analisi della situazione post “Operazione Telesia” e indicazione del possibile sbocco dal punto di vista amministrativo. E’ di questo che si è occupato l’assemblea di una parte del Pd, che raccoglie gli appartenenti alla tradizione culturale della Sinistra Democratica che storicamente si è sempre opposta alle maggioranze di D’Occhio.


Pasquale Biondi, Pd, ex segretario dei Ds, appartenente a questo gruppo ha accettato di fare un bilancio pacato di quanto è avvenuto finora e proporre una prospettiva politica per uscire dalla situazione di “impasse” politico-amministrativa in cui oggi si trova la nostra cittadina.
“I capi di accusa – sostiene Biondi - rivolti ai nostri amministratori sono molto gravi: associazione per delinquere, turbativa d’asta, corruzione per citare i più significativi.


Sarà la magistratura ad accertare se queste pesanti accuse corrispondono a verità. Io mi limito a considerazioni di carattere politico, e sempre con grande rispetto delle posizioni individuali di tutti coloro che sono stati coinvolti nell’inchiesta, con alcuni dei quali ho rapporti di cordialità.


Solidarietà umana alle persone che sono state private della libertà, ma quali considerazioni sul piano politico?
“Le ammissioni finora fornite dai protagonisti della vicenda giudiziaria dimostrano che, a prescindere dalle responsabilità penali, nella nostra cittadina esisteva un vero e proprio “cartello” politico-economico, una sorta di centro di potere, che ha condizionato ed in qualche modo “alterato” la normale dialettica democratica a Telese negli ultimi 20 anni.
Questo “sistema” ha causato un enorme sperpero di denaro pubblico, poiché non vi era una reale concorrenza tra le ditte per l’aggiudicazione dei lavori pubblici, ed i ribassi nelle offerte per l’aggiudicazione degli appalti erano irrisori.
Ciò indubbiamente ha danneggiato le casse comunali, che oggi sono prossime al dissesto finanziario, e si è riflessa sull’aumento elle tasse pagate dai cittadini di Telese.
Già queste considerazioni, a mio avviso, dovrebbero indurre il sindaco e la sua maggioranza a trarre le dovute conclusioni nei confronti degli elettori.
Ma a prescindere da ciò, è evidente che oggi la maggioranza è priva della sua guida politica e non è in grado di esprimere una progettualità politica.
Non ci sono più le condizioni politiche per la prosecuzione della consiliatura. Occorre prenderne atto.
Tuttavia il senso di responsabilità impone che il consiglio comunale, nel suo complesso, ponga in essere una serie di atti urgenti ed improcrastinabili, nell’interesse esclusivo della comunità, relativi agli accordi di reciprocità, alla stabilizzazione degli LSU ed al Polo Scolastico.

Quale coalizione può guidare, secondo lei, il dopo D’Occhio?
Un’ampia coalizione che deve vedere protagonisti coloro che nelle ultime elezioni hanno manifestato una diversità di linea rispetto a quanto proposto da D’Occhio. Una coalizione che deve anche saper parlare a quella parte di cittadini “orfana” di punti di riferimento politici ed istituzionali. E anche quella parte della compagine che oggi governa Telese che, senza dubbio, è estranea alle vicende giudiziarie.


Insomma con quali parti politiche trova più facilità di dialogo in questo senso oltre a quelle del centrosinistra naturalmente?
Non è un problema di etichetta politica. E’ un problema di persone. Gli interlocutori più “accreditati” sono coloro i quali non sono e non sono stati coinvolti in quel sistema di potere che ha dato luogo alla tangentopoli Telesina.


 
 

Valle Telesina


Per intervenire: invia@vivitelese.it