Accusato di violenze sessuali e pedofilia - 09-07-04 - Giuseppe Sangiovanni

 

 

Le perizie tecniche incastrerebbero il presunto bruto della figlioletta della convivente

ACCUSATO DI VIOLENZE SESSUALI E PEDOFILIA, ALLA SBARRA

Tra le prove esibite: sperma e sangue rinvenuto in un fazzolettino trovato sotto il letto della bambina

 

Bellona (Caserta) - Redatto e consegnato presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere il verbale della polizia scientifica, che riporta i risultati della prova del Dna, ricavato dai tamponi salivari di M.P.C.- otto anni, all’epoca delle presunte violenze sessuali, subite da Filippo Almerico, convivente della mamma.

Le prove, effettuate con diverse tecniche, hanno sempre dato esito positivo. Maurizio Di Boni della polizia scientifica di Roma, ha riferito inoltre dell’esito di una controprova incrociata, risultata anch’essa positiva.

Alla luce dei risultati, il Presidente della 3° Sezione dello stesso Tribunale Penale, Rugarli, ha fissato la prima udienza, per il 15 ottobre 2004.

Almerico, accusato di violenze sessuali e pedofilia, negando sempre ogni addebito, per provare la sua innocenza, ha chiesto l’audizione di un testimone, che lo scagionerebbe completamente dalla pesante accusa.

Le presunte violenze, sarebbero avvenute tra Rocchetta e Croce, Camigliano, paesi confinanti con Bellona, comune di residenza dei protagonisti della triste vicenda, non riferita dalla bimba, alla mamma, perché intimorita dalle minacce dell’uomo.

La svolta, il 3 gennaio 2000: sotto il letto della minore, fu rinvenuto un fazzolettino Klinex, con evidenti residui di sperma e sangue.

Alla richiesta di acquisire agli atti il reperto, da parte del Tribunale, ci furono opposizioni, venute meno successivamente, quindi acquisite, per la prova del Dna.

Posizione dell’imputato, cambiata, dopo la notifica ricevuta dal Pubblico Ministero Cilenti- contenente due aggravanti: minaccia a mano armata ed eccessivo abuso della Patria Po està.

La sentenza finale, con condanna o assoluzione, per mettere la parola fine a questa storia comunque sia, inquietante.

                                                                                                                 Giuseppe Sangiovanni

 

 

 


 

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