Segnalazioni di Sandro Forlani
Dal Mattino del 5 aprile 2004
Saranno visibili a maggio a occhio
nudo. Gli esperti: è un evento rarissimo
ANNAROSA DE VITA
Per la prima volta, tra aprile e
maggio, due comete saranno visibili a occhio nudo, in contemporanea. Se
si pensa che, in media, bisogna aspettare circa due anni per vederne una
sola senza l’aiuto di un telescopio e solo alzando gli occhi al cielo,
poterne osservare addirittura due nello stesso momento - sottolineano
gli esperti - è davvero un’occasione da non perdere.
Ad apparire nel cielo saranno le comete
Neat C/2001 Q4 e Linear C/2002 T7 e la loro scoperta si deve proprio ai
due programmi automatizzati di sorveglianza Neat (Near-Eart Asteroid
tracking) e Linear (Lincoln near-earth asteroid research) dai quali
prendono in nome. «Le comete in arrivo sono state scoperte tra il 2001 e
2002» spiega l’astronomo Leopoldo Benacchio dell’osservatorio di Padova,
uno dei 12 osservatori astronomici distribuiti sul territorio nazionale,
coordinati dall’Inaf, l’istituto nazionale di astrofisica.
Negli Stati Uniti è attivo da anni un
programma di monitoraggio delle comete, che ha tra i suoi obiettivi
anche quello di creare una statistica su quante comete possono essere
osservate dalla Terra. «A ”guardare” le comete - spiega l’esperto - sono
piccoli telescopi, molti dei quali robottizzati e capaci di individuare
una gran quantità di stelle con la coda. Questi ”sassi solari”, infatti,
contrariamente a quanto si possa pensare - prosegue Benacchio - non sono
frutti rari, ma se ne osservano una decina l’anno. Sono rare, invece,
quelle visibili a occhio nudo, quelle sufficientemente luminose come la
Hale-Bopp».
Per vederle entrambe, avverte però
l’astronomo, «bisogna andare nell’altro emisfero, in Cile. Dal nostro
cielo, purtroppo, - ammette Benacchio - ne vedremo solo una, la Q4, che
arriverà a 62 mila chilometri dalla Terra tra il 12 e il 20 maggio
prossimi raggiungendo una magnitudo pari a 1. Si vedrà, cioè, con la
stessa luminosità con cui appare Venere in questi giorni, e - aggiunge
ancora - basterà guardare in direzione Ovest, alla sera».
Nel cielo di maggio, dunque, saranno
visibili per la prima volta due comete insieme, ma questi magnifici
corpi celesti hanno affascinato i popoli fin dall’antichità. Il primo
avvistamento documentato avvenne ad opera dei cinesi nel 1059 a.C. I
cinesi le battezzarono «stelle scopa», non soltanto per la loro forma,
ma anche perché si pensava che questi corpi minori spazzassero via il
vecchio per portare il nuovo. Gli antichi greci consideravano le comete
come foriere di eventi funesti. L’approccio di Aristotele, però, nel IV
secolo a.C., fu più scientifico. Il filosofo, infatti, suppose che le
comete fossero una forma di tempo meteorologico, una perturbazione
atmosferica causata quando le emanazioni terrestri si incendiavano nella
zona di fuoco che egli riteneva circondasse il pianeta.
La visione aristotelica prevalse fino
al 1577, quando Tycho Brahe condusse uno studio approfondito su una
cometa che attraversò i cieli del nord per ben tre mesi. Misurando la
parallasse della cometa, e verificando che era molto piccola, Brahe
ipotizzò che la cometa dovesse essere molto lontana dalla Terra. Nel
Seicento, Edmond Halley, con le sue osservazioni sulle comete, stimolò
Isaac Newton a costruire dei calcoli che ne spiegassero il loro moto
come parabole, in cui il Sole si trovava in un fuoco. Da questo assunto
sia Halley che Newton dedussero che le comete tracciavano orbite
spiccatamente ellittiche.
«In genere, parlando di comete -
sottolinea l’astronomo Benacchio - non è mai chiaro in precedenza quanto
possano brillare nel momento in cui sviluppano la coda. La Hale-Bopp si
prevedeva sarebbe stata molto bella, ma nessuno si aspettava l’effetto
cinematografico che c’è stato».
Dal CORRIERE DELLA SERA del 5 aprile
2004
SCIENZE
Sono state scoperte nel 2001 e nel 2002
Due comete visibili
contemporaneamente
Insieme saranno osservabili solo
dall'emisfero Sud. Dai nostri cieli si vedrà solo la Q4, che avrà la
magnitune di Venere
La cometa Ikeya-Zhang, fotografata con
un teleobiettivo dall'astrofilo Giancarlo Braconi dalla città di Cingoli
(Marche)
Spettacolo nei cieli dell'emisfero sud:
per la prima volta, tra aprile e maggio, due comete saranno visibili a
occhio nudo, in contemporanea.
Ad apparire nel cielo saranno le comete
Neat C/2001 Q4 e Linear C/2002 T7 e la loro scoperta si deve proprio ai
due programmi automatizzati di sorveglianza Neat (Near-Eart Asteroid
tracking) e Linear (Lincoln near-earth asteroid research) dai quali
prendono in nome.
Le comete in arrivo sono state scoperte
tra 2001 e 2002.
NEL NOSTRO CIELO SE NE VEDRA' SOLO UNA
- «Per vederle entrambe però - avverte il professor Leopoldo Benacchio,
dell'osservatorio di Padova - bisogna andare nell'altro emisfero, in
Cile. Dal nostro cielo ne vedremo solo una, la Q4, che arriverà a 62
milioni di chilometri dalla Terra tra il 12 e il 20 maggio prossimi
raggiungendo una magnitudo pari a 1».
STESSA LUMINOSITA' DI VENERE - «Si
vedrá, cioè, con la stessa luninosità di una stella di prima grandezza,
e - aggiunge ancora - basterà guardare in direzione Ovest, alla sera».
«In genere, parlando di comete - spiega il professore- non è mai chiaro
in precedenza quanto possano brillare nel momento in cui sviluppano la
coda. La Hale-Bopp si prevedeva sarebbe stata molto bella, ma nessuno si
aspettava l'effetto cinematografico che c'è stato».
Da REPUBBLICA del 10 dicembre 2002
Parla Marcello Coradini, astrofisico
italiano
è il responsabile delle missioni Esa
Comete: "Ambasciatrici di vita e morte"
ROMA - "In realtà, più studiamo le
comete e più troviamo paralleli con il modo in cui le ha concepite la
tradizione popolare". Marcello Coradini, astrofisico italiano, è il
responsabile delle missioni di esplorazione del sistema solare dell'Esa.
Gli antichi non sbagliavano immaginando
le comete come ambasciatrici di catastrofi?
"L'idea che le comete siano messaggere
di sventura è coerente con ciò che potrebbe accadere se una di loro
colpisse la Terra. Un impatto cometario sarebbe infatti molto più
distruttivo di quello di un altro corpo celeste delle stesse dimensioni,
perché le comete portano con sé vapori e polveri che provocherebbero un
inverno "nucleare" veramente globale: nessuna parte del pianeta potrebbe
sfuggire alle conseguenze di un brusco abbassamento della temperatura di
5 o 10 gradi".
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I passaggi di Rosetta vicino agli
asteroidi Otawara e Siwa serviranno anche ad accertarne la pericolosità?
"No. Gli asteroidi veramente pericolosi
sono quelli che non conosciamo, ma di questi si occuperà un'altra
missione dell'Esa, la sonda Bepi Colombo, che andrà a studiare Mercurio,
e sulla quale monteremo uno speciale telescopio "caccia asteroidi"".
E l'immagine delle comete portatrici di
vita, simbolizzate dalla cometa natalizia?
"Corrisponde alla teoria della "panspermia",
secondo cui sono le comete a far viaggiare la vita nel cosmo, portando
sulla Terra l'acqua e i materiali organici da cui poi si è evoluto il
vivente. Oggi sappiamo che nelle comete i materiali organici ci sono, e
Rosetta ci permetterà di saperne ancora di più, ma personalmente sono
scettico. I materiali organici sono una condizione necessaria alla vita,
ma non sufficiente. Se le comete portano composti biologici che sono
sopravvissuti a condizioni estreme come l'esposizione alle radiazioni
solari, come mai nel sistema solare la vita non è più diffusa?" (c.di
gi.)
(10 dicembre 2002)
Per intervenire:
invia@vivitelese.it
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