Caiazzo, clamoroso pateracchio - 31-01-04 - Giuseppe Sangiovanni

 

 

A CAIAZZO...NON SI PUO' NEANCHE MORIRE!

 

Segnalo un clamorosissimo pateracchio che come teatro il cimitero di Caiazzo, comune di 6000 anime- in provincia di Caserta.

Una serie infinita di errori, per una soap tragicomica.

 

Nel mirino 600 loculi, risultati difformi, al momento di essere utilizzati: tanto da non riuscire a contenere la bara, e conseguente tompagnatura con pietra di tufo. Altezza, larghezza e profondità, errate. E di molti centimetri!

 

Con un colpo di genio il sindaco (ex)- decide di rimediare con dei pannelli di paglia compressa, con i primi caldi deformatisi e tutt'altro che ermetici-

 

Cimitero chiuso per tre giorni, salme senza pace, "cercano" rifugio in altri loculi.

Cominciano i lavori, per allungare i loculi: si rimedia con barre di ferro e cemento armato. I morti ritornano nei mini loculi! Stesso problema che si presenta ora per i restanti 250 loculi da allungare, pena l'impossibilità di tumulare le "new entry", quelli passati a miglior vita: oggi con il dubbio di non avere assicurato la dimora per il riposo eterno.

 

Una telenovela incredibile, che coinvolge: progettista, direttore dei lavori, il responsabile del procedimento e il geometra del comune: forse la stessa Asl, che ha poi relazionato il pateracchio che allego alle foto e al file.

 

Giuseppe Sangiovanni

3383322917


Caiazzo- (Caserta)                                                      

CLAMOROSO PATERACCHIO! 

Nel comune casertano costruiti 600 loculi troppo stretti per contenere una bara

LOCULIGATE A CAIAZZO!

Il tutto vistato dal progettista, direttore dei lavori, ingegnere Capo e geometra del Comune

Clamoroso errore al Comune di Caiazzo (CE) - costruiti nel cimitero 600 loculi, con il placet del progettista, direttore dei lavori e supervisione dell’ingegnere Capo e geometra del Comune- risultati alla fine dell’opera troppo piccoli (altezza, lunghezza e profondità) per contenere le bare- Bare miniaturizzate, personalizzate o drastico taglio delle stesse- le soluzioni colorate proposte da alcuni amministratori, per risolvere il problema e utilizzare i loculi della discordia.

Comune che aveva cercato di utilizzare i loculi striminziti- sigillando i “forni”, con fragilissimi pannelli simil paglia- nonostante l’Asl avesse relazionato la non conformità dei loculi e la dubbia resistenza dei pannelli: ma il sindaco in qualità di responsabile della salute pubblica, scavalcò i sanitari, assumendosi interamente le responsabilità. Pannelli, messi a dura prova, gonfiati dai gas dei forni - arrivati ad un passo dall’esplosione.

Salme sfrattate, per consentire le modifiche, nel cimitero di “Paperopoli”, dove i loculi sono stati  allungati in profondità con l’ausilio di barre di ferro e cemento armato (difformi per il regolamento di polizia mortuaria, che dice che il manufatto deve essere di un corpo unico, senza aggiunture). Morti poi  “tornati”, a riposare (chissà se eternamente nei loculi nati sotto una cattiva stella!).

Repetita Juvant:

Opera progettata, diretta e vistata- in ordine cronologico da un architetto (professore universitario), da due ingegneri e dal geometra comunale.

Errore pacchiano, commesso dai tecnici, non accortisi che le misure erano difformi -e che quindi non avrebbero mai potuto contenere le bare-. Il regolamento nazionale di Polizia Mortuaria parla di 80 cm di profondità, quello comunale, di 75 cm- mentre diverse centinaia di loculi sono profondi appena 70 cm- diversi addirittura di 68 cm – Lunghezza e altezza anch’esse risultate nettamente inferiori al regolamento nazionale e comunale: rispettivamente m 2,10 (misura regolare 2,25) e cm 53 (misura regolare cm70). Ma l’aspetto ancora più inquietante, è che il comune si sarebbe precipitato a liquidare spettanze progettuali e tecniche a chi aveva commesso il grosso pateracchio e dulcis in fundo riconfermandogli l’incarico per la variante (per l’errore commesso) -sperperando altri soldi (un centinaio di milioni in più-che spettava pagare a detti tecnici: autori del clamoroso errore. 

Esiste una relazione dell’Asl-CE-1- Distretto Sanitario n.32- Unità Operativa Prevenzione Collettiva di Caiazzo- che attesta la difformità dei loculi (276 completati -ma ce ne sono altrettanti da completare- vedi foto) - non conformi alla circolare esplicativa n.24 del 24-06-1993-come si evince dalla stessa relazione redatta dal responsabile dell’Unità Operativa.

 


 

 

Per intervenire: invia@vivitelese.it