Provincia, chiarezza sui rifiuti! - 18-04-04 - Gabriele Corona

 

 

 

Forum Ambientalista Sannio

Comunicato del 17-04-2004

 

La Provincia dovrebbe spiegare chiaramente

qual è la soluzione che intende adottare per lo smaltimento dei rifiuti.

 

 

Nei primi giorni della “emergenza rifiuti” il Presidente della Provincia, Carmine Nardone, intervenne sulla stampa locale per spiegare che l’inceneritore nel Sannio è una scelta obbligata. Questa sciagurata idea è stata criticata da tutte le associazioni ambientaliste e da rappresentanti di vari gruppi politici che hanno ricordato le procedure previste da varie leggi che impongono la raccolta differenziata e il recupero di materiali dai rifiuti rimarcando la scarsa quantità dei rifiuti della provincia di Benevento e i pericoli connessi all’incenerimento.

 

Durante il dibattito nel Consiglio provinciale del mese scorso, diversi consiglieri di maggioranza e di opposizioni si appassionarono nel sostenere l’idea dell’inceneritore, ma furono frenati dalle conclusioni dello stesso Presidente che proponeva l’acquisto di un inertizzatore per la bonifica delle discariche(?) mentre si impegnava ad attivare la raccolta differenziata dei rifiuti secchi e dei rifiuti umidi-organici. In quella sede Nardone annunciò un tavolo di confronto con le associazioni ambientaliste e dei consumatori, ma finora ancora non c’è stata alcuna convocazione.

 

Qualche giorno dopo l'Amministrazione Provinciale ha comunicato che finalmente sarà recuperato quel Piano per lo smaltimento dei rifiuti redatto nel 1998 che prevedeva proprio la raccolta del Secco e dell’Umido, ma che è rimasto chiuso in un cassetto per circa 6 anni. Ieri l’altro, però, Nardone ha concordato con il Commissario di Governo che i rifiuti saranno ancora conferiti ai centri di “vagliatura meccanica” di Paolisi e di Casalduni e dopo la presunta selezione, la parte organica dei rifiuti finirà nelle discariche di Montesarchio e San Bartolomeo mentre la parte secca sarà ancora una volta trattata per ricavarne CDR da incenerire.

 

MA QUESTO È LO STESSO TRATTAMENTO FATTO FINORA E CHE HA COMPORTATO UN ENORME SPRECO DI DANARO, L’ACCUMOLO DI ECOBALLE CHE NESSUNO VUOLE (GIUSTAMENTE!) E LA EMERGENZA RIFIUTI CON TONNELLATE DI SACCHETTI AMMUCCHIATI NELLE STRADE.

 

Ieri un comunicato stampa della Provincia ha annunciato che in una riunione alla Rocca dei Rettori tra rappresentanti di vari Enti si sarebbe deciso di dare un forte impulso alla raccolta differenziata da attivare entro un mese. Ora la confusione è totale!

 

  • Se la separazione dei rifiuti secchi e umidi sarà attivata presso le famiglie, a cosa servirà la Vagliatura meccanica a Paolisi e a Casalduni?

  • Se i rifiuti secchi ( plastica, vetro, carta, ferrosi) non saranno più mischiati negli stessi sacchetti con il rifiuti organici, perché non separarli ulteriormente in appositi impianti per ricavarne materie da riutilizzare, invece che spedirli a Casalduni per farli trasformare in CDR?

  • Perché continuare a pagare la FIBE ( la società che gestisce l’Impianto di Casalduni) per un trattamento dei rifiuti che non risolve il problema e giustifica la costruzione di un inceneritore?

  • E che cosa c’entra con la raccolta differenziata dei rifiuti secchi e dei rifiuti umidi, la società privata che da tempo aspira ai finanziamenti per la cosiddetta “filiera del PRUSST” ?

 

Il coordinatore provinciale Gabriele Corona

 


 

Per intervenire: invia@vivitelese.it