Digitale terrestre, spot ingannevoli-  03-04-04 - Giovanni Festa

 

 

Movimento Difesa del Cittadino Onlus

Associazione Nazionale di Consumatori e Utenti – L. 281/98

(D.M. Att. Prod. del 06.11.2003)

COMUNICATO STAMPA

Decoder digitale terrestre:

MDC presenta ricorso all’antitrust per pubblicità ingannevole Mediaset

02/04/2004 - La pubblicità degli spot Mediaset che invitano all’acquisto dei decoder per la televisione digitale terrestre è ingannevole: questo è il giudizio del monitoraggio effettuato dagli esperti del Movimento Difesa del Cittadino, che ha presentato oggi un esposto all’Autorità garante della concorrenza e del mercato e all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni chiedendo il ritiro degli spot.

Già da diversi giorni l’associazione aveva denunciato l’insufficienza e la poca trasparenza dell’informazione pubblicitaria effettuata da Mediaset sulle tre reti per queste apparecchiature che dovrebbero essere acquistate da tutte le famiglie italiane, in vista del passaggio dalla televisione analogica a quella digitale.

Il Governo con la Finanziaria 2004 ha lanciato una operazione di facilitazione dell’acquisto mettendo a disposizione 700.000 bonus di 150 € a partire dallo scorso gennaio. Ma le vendite vanno molto a rilento: a fine marzo erano circa 65.000 i contributi erogati, anche perché gli apparecchi sono di non facile istallazione e arrivano alle associazioni di consumatori le proteste di cittadini frustrati e irritati per un acquisto costoso che in molti casi resta inutilizzato.

Secondo un’inchiesta del Salvagente, 1 decoder su 5 non funziona e per verificare la copertura del segnale occorre sborsare fino a 30 € l’ora. E molti cominciano a chiedersi perché comprare un apparecchio che rischia di essere obsoleto a luglio 2005 quando finirà la sperimentazione e potrebbero modificare le specifiche tecniche e le frequenze.

Ma ecco le contestazioni che gli esperti del MDC fanno agli spot Mediaset:

- lo spot non informa i telespettatori sulla necessità di acquistare un decoder per poter usufruire della televisione digitale terrestre;

- non si dice ai telespettatori che a fronte dell’acquisto dell’apparecchio (con esborsi non indifferenti di centinaia di euro) non si ha un servizio garantito e completo nella fruibilità nell’immediato, ma soltanto la possibilità di aderire alla sperimentazione della televisione in tecnica digitale terrestre e della conseguente interattività, che si concluderà a luglio 2005;

- si omette di indicare che i cosiddetti “servizi interattivi” dipenderanno dalla utilizzazione della linea telefonica e quindi saranno onerosi e non gratuiti;

- non si parla dei contributi economici a cui si ha diritto al momento dell’acquisto, per cui si stanno verificando casi di vendita dei decoder a prezzo pieno con rinvio a momenti successivi del rimborso previsto di 150,00 €;

- non si dice che questi contributi sono limitati nel numero di 700mila;

- non si precisa peraltro che questo contributo non è riconosciuto per tutti i decoder ma solo per alcune tipologie, dalle quale sono esclusi i modelli più economici che permettono solo la ricezione dei programmi senza permettere l’interattività.

Per questi motivi il Movimento Difesa del Cittadino ha chiesto all’Autorità Antitrust e all’Autorità per le comunicazioni di intervenire disponendo la sospensione degli spot per pubblicità ingannevole.

 


 

Movimento Difesa del Cittadino Onlus

Associazione Nazionale di Consumatori e Utenti – L. 281/98

(D.M. Att. Prod. del 06.11.2003)

COMUNICATO STAMPA

Decoder TV: monitoraggio MDC sulla trasparenza degli spot

31/03/2004 - I consumatori devono essere informati secondo un canone di correttezza, trasparenza e dell'informazione sulla sperimentazione del digitale terrestre e sulla vendita dei decoder per la ricezione. Questo l'appello lanciato dal Movimento Difesa del Cittadino ai gruppi televisivi ed ai produttori che hanno avviato negli ultimi tempi una massiccia campagna pubblicitaria per sollecitare gli utenti all'acquisto degli apparati. Dopo un primo monitoraggio degli spot trasmessi, gli esperti dell'MDC hanno rilevato 4 fondamentali carenze di seguito esposte.

I telespettatori non sanno che l'acquisto del decoder non comporta l'acquisto di un servizio televisivo fruibile su tutto il territorio nazionale, ma solo l'adesione alla sperimentazione della televisione in tecnica digitale terrestre e della conseguente interattività.

Oltre alla mancanza di questa informazione, che l'MDC ritiene essenziale per una scelta consapevole del consumatore, c’è un’altra grave carenza dei messaggi pubblicitari diffusi in questi mesi: negli spot non viene specificato che il contributo economico per l'acquisto del decoder non è riconosciuto al consumatore in tutti i casi, ma solo per alcuni tipi di decoder.

Dal contributo sono esclusi quelli più economici, non interattivi, i cosiddetti "zapper", in grado di ricevere solo i programmi televisivi; gli utenti non sono poi informati sulla procedura e le limitazioni per la richiesta del contributo, che il numero dei decoder, e dunque dei consumatori che possono usufruirne, è di circa 700.000.

Manca infine l’informazione sul costo dei cosiddetti "servizi interattivi" l’offerta dipende dalla utilizzazione di modem avanzati V.90 o ISDN, con tariffa a tempo come una normale conversazione telefonica, mentre per le linee telefoniche ADSL o GSM/GPRS i costi applicati saranno quelli dei collegamenti a numerazione unica nazionale di tipo "internet".

L'art. 70 del Codice delle comunicazioni elettroniche prevede l'obbligo per gli operatori di indicare con precisione nei contratti i servizi forniti, i livelli di qualità dei servizi offerti e il tempo necessario per l’allacciamento iniziale.

In base a queste osservazioni, l'MDC chiede di modificare immediatamente gli spot diffusi al pubblico per garantire sin d'ora una maggiore trasparenza ed una più consapevole adesione al servizio sperimentale della televisione digitale terrestre da parte dei consumatori.


 

 

Per intervenire: invia@vivitelese.it