Stasera al Costanzo show - 11-03-04 - ViviTelese

 

 

Ricostruite le tappe dei cinque anziani scomparsi nel nulla sul Monte Maggiore

Il “MAURIZIO COSTANZO SHOW” APPRODA A CASERTA

Il caso andrà in onda su Canale 5, nelle puntate di giovedì e venerdì

In settimana il tris con uno scoop scovato da Striscia la Notizia

 

 

L’intricata vicenda degli scomparsi del Monte Maggiore, approda al “Maurizio Costanzo Show”. Un passaggio mediatico che potrebbe risultare terapeutico, per fare luce e chiarezza sull’inquietante escalation di scomparse, avvenute in prossimità della catena montuosa del Monte Maggiore: tra Formicola, Pontelatone, Liberi, Villa degli Schiavi e Castel di Sasso. Cinque anziani svaniti nel nulla, negli ultimi quattro anni.

A segnalare il caso, alla redazione del programma, il giornalista free-lance, Giuseppe Sangiovanni, che unitamente al nostro corrispondente, Lorenzo Applauso, ha collaborato con la troupe di Canale 5, arrivata ieri in provincia di Caserta.

 

 

 

Caso che ha sedotto, il Maurizio nazionale, sempre attento al pianeta terza età, alle politiche sociali: una sorta di difensore civico mediatico, che da sempre sensibilizza istituzioni nazionali e locali, beati spettatori di clamorose vicende, risolte dopo il passaggio televisivo.

Potenza del tubo catodico.

Uno per tutti, il caso Palumbo(segnalato dallo stesso free-lance), l’anziano pensionato di Caiazzo che viveva in condizioni allucinanti, tra i topi- caso approdato al Parioli, che commosse l’Italia, risolto dopo l’infuocata puntata.

 

L’articolato reportage, realizzato dalla troupe, inviata dalla Fascino, società di produzione dell’anchorman coi baffi, è stato realizzato nonostante la pioggia battente, che ha accompagnato fedelmente la troupe nella tortuosa escursione, sul Monte Maggiore.

L’intero servizio, con le interviste raccolte da Fabio Tamburrino e Marco Marini- giornalisti di punta di “Raccontando”- rubrica di successo, quest’anno inserita nel Costanzo Show-andranno in onda nelle puntate di giovedì e venerdì prossim: presentato dai due, sul palcoscenico del teatro Parioli.

Toccanti testimonianze, rilasciate dalla figlia di Maria Cirillo, la prima scomparsa della lunga serie- unica ad essere ritrovata; dalla moglie di Antonio Isolda, persone spente, disagiate, chiuse nel dolore, che non hanno nemmeno la forza di chiedere, abbandonate e beffate dalle istituzioni- dai servizi sociali, totalmente assenti.

 

Nel corso del servizio, intervistati, inoltre, il capitano della Compagnia Carabinieri di Capua, che ha fatto il punto sulle ricerche (infruttuose); il parroco di Liberi e Lorenzo Applauso, giornalista del luogo, che con il suo determinante apporto, ha consentito alla troupe di realizzare un pregevole servizio.

Settimana all’insegna di Canale 5, per le province di Caserta e Benevento: due puntate del Maurizio Costanzo Show, per la prima- che batte d’un soffio la seconda, con un servizio di Striscia la Notizia. Davvero niente male!

 

I MISTERI DEL MONTE MAGGIORE

IL CASO

Cinque persone anziane scomparse nel nulla negli ultimi quattro anni

I DESAPARECIDOS DEL MONTE MAGGIORE

Sulla vicenda calato il silenzio, ricerche sospese

L’intrusione dei media poco gradita dalle istituzioni locali: impegnate a salvaguardare l’economia del comprensorio, basata sull’agriturismo

 

Una storia difficile da raccontare, una storia difficile da decifrare. Un giallo maledetto.

Lo Stato non li cerca, non paga le pensioni, ma pretende dai desaparecidos l’Ici!

Oltre al dramma, alla psicosi, ormai a livelli di guardia, la beffa di uno Stato vampiro e assente, sotto accusa per non aver fatto nulla di concreto per scoprire la dinamica delle misteriose scomparse. Per arrestare il triste fenomeno, che ha colpito finora sempre persone appartenenti alla terza età. Per trovare i loro corpi, consentendo così, ai familiari di poter piangere e deporre un fiore sulla tomba dei loro cari, dissoltisi nel nulla.

Teatro dell’inquietante e paradossale vicenda, la zona del Monte Maggiore, “l’Aspromonte casertano”- piccola catena montuosa, raggiungibile dalla città della Reggia in sessanta minuti- che nell’arco di quattro anni, ha inghiottito inspiegabilmente cinque anziani, quasi tutti del luogo.

Scomparse avvenute tra, Villa degli Schiavi, Liberi, Profeti, Formicola, Sasso: i nomi altrettanto “inquietanti” delle frazioni dei desaparecidos.

 

Una montagna che trasmette ogni giorno di più paura e angoscia. Una delle oasi di tranquillità (perduta) della provincia di Caserta con criminalità zero, che incrementa sempre più un primato davvero negativo: cinque persone scomparse misteriosamente in quattro anni. Storie apparentemente diverse, ma anche con molte analogie e con un dato finale uguale per tutti: la scomparsa, di cui non esiste più traccia.

All’iniziale stupore, sorpresa, incredulità- si è aggiunta l’angoscia.

Gente del posto, in fibrillazione dopo l’ennesima scomparsa di un anziano- Antonio Isolda- volatizzatos tra i boschi del Monte Maggiore, circa un anno fa.

Si è parlato di sette sataniche, traffico d’organi – ipotesi che turbano gli abitanti della non più tranquilla comunità- convinti che dietro la scomparsa dei cinque anziani, ci sia comunque, qualcosa di violento, di misterioso- che ormai da quattro anni attenta la loro tranquillità, che ha cambiato improvvisamente vita ed abitudini, soprattutto alle persone anziane del luogo.

Gente che riponeva le speranze, nel ritrovamento dell’ultimo sparito. Per dormire sonni meno agitati. Così non è stato. Svanito anch’esso nel nulla.

 

CITTADINI DI SERIE B

Abitanti della piccola comunità, che si sentono discriminati, per la chiusura di casi che riguardano anziani- residenti nell’altra Italia. L’Italia della disoccupazione, l’Italia senza servizi, con enti ed istituzioni alla finestra, che non riescono a garantire nemmeno l’ordinario.

“ Cittadini di serie B- incalza Lorenzo Applauso, giornalista del luogo- “profondo Sud e zona interna della provincia di Caserta, completamente ignorata”.

Nel mirino l’archiviazione repentina dei casi.

Archiviazione verosimilmente “causata” dall’età delle persone scomparse, nulle per la società, senza diritti, compreso quello di esistere.

 

L’ESCALATION DELLE SCOMPARSE

La prima scomparsa che suscitò tanto scalpore, anche perché la prima risale al 2 ottobre del 1999. Maria Cirillo, 69 anni, una mattina uggiosa esce per la solita passeggiata in paese, a Profeti una frazione del comune di Liberi- ma per il pranzo non rientra. Nella serata scattano le ricerche, qualcuno avrebbe visto la donna in località Fratte- fuori del centro abitato poi, di lei nessuna traccia- nonostante le ricerche sia pur limitate e con scarsi mezzi, non danno nessun esito. Sarà ritrovata (l’unica dei cinque), nel bosco alcuni mesi dopo, ridotta a brandelli.

18 ottobre 1999, a Cisterna una frazione di Castel di Sasso, intorno alle 8.30 del mattino, mentre scende dal primo piano in strada, nel giro di 15 minuti, in un paesino di poche anime, Giacinto Maioriello, 69 anni scompare per sempre. Inutili, le ricerche e gli avvistamenti che lo danno nel cimitero di Grazzanise nei giorni dei morti, i parenti arrivano sul posto ma non trovano nulla. Di lui non si saprà più nulla;

12 agosto 1999 -Vincenzo Santillo, 67 anni all’epoca della scomparsa da San Prisco, paese originario va con un nipote ad una festa in piazza a Formicola. Nel corso della serata, scompare, nemmeno il nipote riesce ad accorgersi della sua sparizione. Anche per Santillo, nessuna notizia, un segnale, un sospetto, un indizio;

 

 

Il mistero di San Valentino!

14 febbraio 1999, Raffaele Izzo, 86 anni di Savignano, una frazione del comune di Pontelatone esce per la sua consueta passeggiata domenicale dopo pranzo. A piedi come faceva solitamente, nonostante avesse spesso vuoti di memoria, si reca in una frazione vicina, Treglia. Qualcuno asserisce di averlo visto, all’altezza del campo sportivo, intorno alle 17 dello stesso giorno. Poi di lui, dopo le prime ricerche, rimane solo il ricordo.

L’ultimo caso è la scomparsa di Antonio Isolda, 65 anni di Profeti, una piccola frazione del comune di Liberi, il ventinove di novembre 2002, esce d casa per non farvi più rientro. Inutili, le ricerche dei Vigili del Fuoco e del nucleo di Protezione civile di Liberi che prosciugano anche un pozzo, dopo aver trovato nei pressi i suoi vestiti bagnati.

Da allora, nessuno lo ha più visto.

 

TUTTI ANZIANI

Ma perché tutti anziani? Perché tutti scomparsi nel nulla, senza una traccia, nemmeno un segno, se si fa solo eccezione per Maria Cirillo che fu trovata pochi mesi dopo a brandelli nel bosco dove era stata cercata per giorni? Perché tutti in questa zona? Sarà davvero una zona maledetta? Una serie di interrogativi ai quali è difficile rispondere. Resta il fatto che a Monte Maggiore da quattro anni è viva, una sorta di psicosi, perché quattro persone non rispondono più all’appello.

MONTEMAGGIORE TRA MISTERI, SILENZI E RICERCHE SOSPESE

Cinque persone: quattro maschi e una donna, spariti nel nulla tra l’omertà, il silenzio delle istituzioni e ricerche troppo presto sospese. Le ricerche più continue effettuate grazie al buon cuore di volontari della zona.

Il Monte Maggiore non è l’Aspromonte teatro di mille sequestri e mille anfratti alcuni dei quali impenetrabili. Monte Maggiore ha conformazione diversa eppure nell’Aspromonte, quasi tutti si ritrovano vivi o morti.

A Montemaggiore rimane il mistero.

 

E allora c’è qualcosa che non ha funzionato. Le istituzioni, le unità cinofili, gli elicotteri, la protezione civile: tutti scomparsi. Qualche apparizione e via, ai volontari la “delega” per cercare gli scomparsi. Rabbia, disperazione, sconforto, sfiducia in uno Stato che puntuale consegna le schede elettorali, senza cercare le persone svanite nel nulla, in questa comunità.

IL DOLORE DELLE FAMIGLIE

Cinque famiglie nel dolore, senza rassegnazione per una scomparsa o per una morte. Per lo Stato lo scomparso non è morto. Si, perché le pensioni non sono più pagate, ma i figli o gli eredi- sono costretti a pagare l’ICI, perché la proprietà è dello scomparso- e- se è scomparso- ha il dovere di pagare, ma non il diritto d essere cercato. Cose assurde, tutte italiane, come sono assurde le ricerche che in questi casi, sono state affidate ai cittadini comuni, ai volontari senza conoscenze tecniche, senza mezzi: sollecitate dal dolore dei parenti, dopo qualche giorno rimasti soli, sprofondati nel dolore e assaliti da quella sort di tarlo nel cervello, perché non sanno se rassegnarsi o cercare. Poi, sulle loro disgrazie è calato il silenzio.

 

 

 

Un mistero snobbato da tutti.

“Come dire: se i cinque scomparsi non tornano a casa, non è solo colpa del “Mostro di Montemaggiore”, è soprattutto colpa di Liberi, Formicola, Pontelatone- comunità, troppo piccole, pochi elettori, non fanno testo, ma soprattutto sono loro ad essere sfortunati perché si chiamano Cirillo, Maioriello, Santillo, Izzo o Isolda, e non Contessa A gusta.

Questa è la drammatica realtà di chi muore o scompare in Italia, o meglio nell’ex paradiso casertano. Nell’altra Italia.

“Sincronizzate nell’insabbiamento”, le istituzioni e l’imprenditoria locale, che, non gradiscono l’intrusione dei media, colpevoli di amplificare una psicosi, già forte, che esiste tutta ed è ragionevole, dopo l’escalation delle scomparse: un silenzio ed immobilismo, per “salvare la vita” a qualche dozzina di aziende agrituristiche, che valgono più della vita di cinque persone.

Silenzio che appare “concordato” con gli stessi umili e sfortunati parenti (non disposti a parlare con i cronisti): “Per salvaguardare l’economia locale”.

Dopo strani rinvenimenti nel bosco degli scomparsi.

LA PISTA DELLE MESSE NERE

Fragile l’ipotesi delle sette sataniche: potrebbe trattarsi solo di uno scherzo di cattivo gusto, architettato da un buontempone.

La macabra scoperta (fine 2003), nei boschi del Monte Maggiore, di oggetti utilizzati dalle sette sataniche per officiare messe nere, inquieta ancora di più la gente del posto- convinta che ci possa essere correlazione tra riti e scomparsi. Ma potrebbe trattarsi di uno scherzo (di cattivo gusto) - architettato da qualche “buontempone”.

Una croce stilizzata nera, ceri da cimitero, una carbonaia con al centro un rogo spento, un teschio osseo, con ai lati, tre gomme con cerchio d’auto, forse usat come appoggio di fortuna per i protagonisti-spettatori di un rito satanico, celebrato all’interno del “bosco degli scomparsi”.

Strani rinvenimenti, preceduti dal racconto di una persona che avrebbe udito, nei mesi scorsi, pianti e grida che provenivano dal bosco.

Una persona del posto, racconta- che -nella scorsa primavera, un cercatore di funghi, all’interno del bosco, notò in pieno giorno tre uomini incappucciati allineati intorno a un rogo. Fu preso per visionario.

Sempre sul Monte Maggiore, c’è chi, ha raccontato di aver assistito ad un vero e proprio rito satanico, culminato con il sacrificio di un cane, poi decapitato.

E il mistero continua.


 

Per intervenire: invia@vivitelese.it