Ricostruite le tappe dei cinque anziani
scomparsi nel nulla sul Monte Maggiore
Il “MAURIZIO COSTANZO SHOW” APPRODA
A CASERTA
Il caso andrà in onda su Canale 5,
nelle puntate di giovedì e venerdì
In settimana il tris
con uno scoop scovato da Striscia la Notizia
L’intricata vicenda
degli scomparsi del Monte Maggiore, approda al “Maurizio Costanzo
Show”. Un passaggio mediatico che potrebbe risultare terapeutico,
per fare luce e chiarezza sull’inquietante escalation di scomparse,
avvenute in prossimità della catena montuosa del Monte Maggiore: tra
Formicola, Pontelatone, Liberi, Villa degli Schiavi e Castel di
Sasso. Cinque anziani svaniti nel nulla, negli ultimi quattro anni.
A segnalare il caso, alla redazione
del programma, il giornalista free-lance, Giuseppe Sangiovanni, che
unitamente al nostro corrispondente, Lorenzo Applauso, ha
collaborato con la troupe di Canale 5, arrivata ieri in provincia di
Caserta.
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Caso che ha sedotto,
il Maurizio nazionale, sempre attento al pianeta terza età, alle
politiche sociali: una sorta di difensore civico mediatico, che da
sempre sensibilizza istituzioni nazionali e locali, beati spettatori
di clamorose vicende, risolte dopo il passaggio televisivo.
Potenza del tubo catodico.
Uno per tutti, il caso Palumbo(segnalato
dallo stesso free-lance), l’anziano pensionato di Caiazzo che viveva
in condizioni allucinanti, tra i topi- caso approdato al Parioli,
che commosse l’Italia, risolto dopo l’infuocata puntata.
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L’articolato
reportage, realizzato dalla troupe, inviata dalla Fascino, società
di produzione dell’anchorman coi baffi, è stato realizzato
nonostante la pioggia battente, che ha accompagnato fedelmente la
troupe nella tortuosa escursione, sul Monte Maggiore.
L’intero servizio, con le
interviste raccolte da Fabio Tamburrino e Marco Marini- giornalisti
di punta di “Raccontando”- rubrica di successo, quest’anno inserita
nel Costanzo Show-andranno in onda nelle puntate di giovedì e
venerdì prossim: presentato dai due, sul palcoscenico del teatro
Parioli.
Toccanti testimonianze, rilasciate
dalla figlia di Maria Cirillo, la prima scomparsa della lunga serie-
unica ad essere ritrovata; dalla moglie di Antonio Isolda, persone
spente, disagiate, chiuse nel dolore, che non hanno nemmeno la forza
di chiedere, abbandonate e beffate dalle istituzioni- dai servizi
sociali, totalmente assenti.
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Nel corso del
servizio, intervistati, inoltre, il capitano della Compagnia
Carabinieri di Capua, che ha fatto il punto sulle ricerche
(infruttuose); il parroco di Liberi e Lorenzo Applauso, giornalista
del luogo, che con il suo determinante apporto, ha consentito alla
troupe di realizzare un pregevole servizio.
Settimana all’insegna di Canale 5,
per le province di Caserta e Benevento: due puntate del Maurizio
Costanzo Show, per la prima- che batte d’un soffio la seconda, con
un servizio di Striscia la Notizia. Davvero niente male!
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I MISTERI DEL MONTE
MAGGIORE
IL CASO
Cinque persone anziane scomparse
nel nulla negli ultimi quattro anni
I DESAPARECIDOS DEL MONTE MAGGIORE
Sulla vicenda calato il silenzio,
ricerche sospese
L’intrusione dei media poco gradita
dalle istituzioni locali: impegnate a salvaguardare l’economia del
comprensorio, basata sull’agriturismo
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Una storia difficile
da raccontare, una storia difficile da decifrare. Un giallo
maledetto.
Lo Stato non li cerca, non paga le
pensioni, ma pretende dai desaparecidos l’Ici!
Oltre al dramma, alla psicosi,
ormai a livelli di guardia, la beffa di uno Stato vampiro e assente,
sotto accusa per non aver fatto nulla di concreto per scoprire la
dinamica delle misteriose scomparse. Per arrestare il triste
fenomeno, che ha colpito finora sempre persone appartenenti alla
terza età. Per trovare i loro corpi, consentendo così, ai familiari
di poter piangere e deporre un fiore sulla tomba dei loro cari,
dissoltisi nel nulla.
Teatro dell’inquietante e
paradossale vicenda, la zona del Monte Maggiore, “l’Aspromonte
casertano”- piccola catena montuosa, raggiungibile dalla città della
Reggia in sessanta minuti- che nell’arco di quattro anni, ha
inghiottito inspiegabilmente cinque anziani, quasi tutti del luogo.
Scomparse avvenute tra, Villa degli
Schiavi, Liberi, Profeti, Formicola, Sasso: i nomi altrettanto
“inquietanti” delle frazioni dei desaparecidos.
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Una montagna che
trasmette ogni giorno di più paura e angoscia. Una delle oasi di
tranquillità (perduta) della provincia di Caserta con criminalità
zero, che incrementa sempre più un primato davvero negativo: cinque
persone scomparse misteriosamente in quattro anni. Storie
apparentemente diverse, ma anche con molte analogie e con un dato
finale uguale per tutti: la scomparsa, di cui non esiste più
traccia.
All’iniziale stupore, sorpresa,
incredulità- si è aggiunta l’angoscia.
Gente del posto, in fibrillazione
dopo l’ennesima scomparsa di un anziano- Antonio Isolda-
volatizzatos tra i boschi del Monte Maggiore, circa un anno fa.
Si è parlato di sette sataniche,
traffico d’organi – ipotesi che turbano gli abitanti della non più
tranquilla comunità- convinti che dietro la scomparsa dei cinque
anziani, ci sia comunque, qualcosa di violento, di misterioso- che
ormai da quattro anni attenta la loro tranquillità, che ha cambiato
improvvisamente vita ed abitudini, soprattutto alle persone anziane
del luogo.
Gente che riponeva le speranze, nel
ritrovamento dell’ultimo sparito. Per dormire sonni meno agitati.
Così non è stato. Svanito anch’esso nel nulla.
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CITTADINI DI SERIE B
Abitanti della piccola comunità,
che si sentono discriminati, per la chiusura di casi che riguardano
anziani- residenti nell’altra Italia. L’Italia della disoccupazione,
l’Italia senza servizi, con enti ed istituzioni alla finestra, che
non riescono a garantire nemmeno l’ordinario.
“ Cittadini di serie B- incalza
Lorenzo Applauso, giornalista del luogo- “profondo Sud e zona
interna della provincia di Caserta, completamente ignorata”.
Nel mirino l’archiviazione
repentina dei casi.
Archiviazione verosimilmente
“causata” dall’età delle persone scomparse, nulle per la società,
senza diritti, compreso quello di esistere.
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L’ESCALATION DELLE
SCOMPARSE
La prima scomparsa che suscitò
tanto scalpore, anche perché la prima risale al 2 ottobre del 1999.
Maria Cirillo, 69 anni, una mattina uggiosa esce per la solita
passeggiata in paese, a Profeti una frazione del comune di Liberi-
ma per il pranzo non rientra. Nella serata scattano le ricerche,
qualcuno avrebbe visto la donna in località Fratte- fuori del centro
abitato poi, di lei nessuna traccia- nonostante le ricerche sia pur
limitate e con scarsi mezzi, non danno nessun esito. Sarà ritrovata
(l’unica dei cinque), nel bosco alcuni mesi dopo, ridotta a
brandelli.
18 ottobre 1999, a Cisterna una
frazione di Castel di Sasso, intorno alle 8.30 del mattino, mentre
scende dal primo piano in strada, nel giro di 15 minuti, in un
paesino di poche anime, Giacinto Maioriello, 69 anni scompare per
sempre. Inutili, le ricerche e gli avvistamenti che lo danno nel
cimitero di Grazzanise nei giorni dei morti, i parenti arrivano sul
posto ma non trovano nulla. Di lui non si saprà più nulla;
12 agosto 1999 -Vincenzo Santillo,
67 anni all’epoca della scomparsa da San Prisco, paese originario va
con un nipote ad una festa in piazza a Formicola. Nel corso della
serata, scompare, nemmeno il nipote riesce ad accorgersi della sua
sparizione. Anche per Santillo, nessuna notizia, un segnale, un
sospetto, un indizio;
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Il mistero di
San Valentino!
14 febbraio 1999, Raffaele Izzo, 86
anni di Savignano, una frazione del comune di Pontelatone esce per
la sua consueta passeggiata domenicale dopo pranzo. A piedi come
faceva solitamente, nonostante avesse spesso vuoti di memoria, si
reca in una frazione vicina, Treglia. Qualcuno asserisce di averlo
visto, all’altezza del campo sportivo, intorno alle 17 dello stesso
giorno. Poi di lui, dopo le prime ricerche, rimane solo il ricordo.
L’ultimo caso è la scomparsa di
Antonio Isolda, 65 anni di Profeti, una piccola frazione del comune
di Liberi, il ventinove di novembre 2002, esce d casa per non farvi
più rientro. Inutili, le ricerche dei Vigili del Fuoco e del nucleo
di Protezione civile di Liberi che prosciugano anche un pozzo, dopo
aver trovato nei pressi i suoi vestiti bagnati.
Da allora, nessuno lo ha più visto.
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TUTTI ANZIANI
Ma perché tutti anziani? Perché
tutti scomparsi nel nulla, senza una traccia, nemmeno un segno, se
si fa solo eccezione per Maria Cirillo che fu trovata pochi mesi
dopo a brandelli nel bosco dove era stata cercata per giorni? Perché
tutti in questa zona? Sarà davvero una zona maledetta? Una serie di
interrogativi ai quali è difficile rispondere. Resta il fatto che a
Monte Maggiore da quattro anni è viva, una sorta di psicosi, perché
quattro persone non rispondono più all’appello.
MONTEMAGGIORE TRA MISTERI, SILENZI
E RICERCHE SOSPESE
Cinque persone: quattro maschi e
una donna, spariti nel nulla tra l’omertà, il silenzio delle
istituzioni e ricerche troppo presto sospese. Le ricerche più
continue effettuate grazie al buon cuore di volontari della zona.
Il Monte Maggiore non è
l’Aspromonte teatro di mille sequestri e mille anfratti alcuni dei
quali impenetrabili. Monte Maggiore ha conformazione diversa eppure
nell’Aspromonte, quasi tutti si ritrovano vivi o morti.
A Montemaggiore rimane il mistero.
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E allora c’è qualcosa
che non ha funzionato. Le istituzioni, le unità cinofili, gli
elicotteri, la protezione civile: tutti scomparsi. Qualche
apparizione e via, ai volontari la “delega” per cercare gli
scomparsi. Rabbia, disperazione, sconforto, sfiducia in uno Stato
che puntuale consegna le schede elettorali, senza cercare le persone
svanite nel nulla, in questa comunità.
IL DOLORE DELLE FAMIGLIE
Cinque famiglie nel dolore, senza
rassegnazione per una scomparsa o per una morte. Per lo Stato lo
scomparso non è morto. Si, perché le pensioni non sono più pagate,
ma i figli o gli eredi- sono costretti a pagare l’ICI, perché la
proprietà è dello scomparso- e- se è scomparso- ha il dovere di
pagare, ma non il diritto d essere cercato. Cose assurde, tutte
italiane, come sono assurde le ricerche che in questi casi, sono
state affidate ai cittadini comuni, ai volontari senza conoscenze
tecniche, senza mezzi: sollecitate dal dolore dei parenti, dopo
qualche giorno rimasti soli, sprofondati nel dolore e assaliti da
quella sort di tarlo nel cervello, perché non sanno se rassegnarsi o
cercare. Poi, sulle loro disgrazie è calato il silenzio.
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Un mistero snobbato da tutti.
“Come dire: se i cinque scomparsi non
tornano a casa, non è solo colpa del “Mostro di Montemaggiore”, è
soprattutto colpa di Liberi, Formicola, Pontelatone- comunità, troppo
piccole, pochi elettori, non fanno testo, ma soprattutto sono loro ad
essere sfortunati perché si chiamano Cirillo, Maioriello, Santillo, Izzo
o Isolda, e non Contessa A gusta.
Questa è la drammatica realtà di chi
muore o scompare in Italia, o meglio nell’ex paradiso casertano.
Nell’altra Italia.
“Sincronizzate nell’insabbiamento”, le
istituzioni e l’imprenditoria locale, che, non gradiscono l’intrusione
dei media, colpevoli di amplificare una psicosi, già forte, che esiste
tutta ed è ragionevole, dopo l’escalation delle scomparse: un silenzio
ed immobilismo, per “salvare la vita” a qualche dozzina di aziende
agrituristiche, che valgono più della vita di cinque persone.
Silenzio che appare “concordato” con
gli stessi umili e sfortunati parenti (non disposti a parlare con i
cronisti): “Per salvaguardare l’economia locale”.
Dopo strani rinvenimenti nel bosco
degli scomparsi.
LA PISTA DELLE MESSE NERE
Fragile l’ipotesi delle sette
sataniche: potrebbe trattarsi solo di uno scherzo di cattivo gusto,
architettato da un buontempone.
La macabra scoperta (fine 2003), nei
boschi del Monte Maggiore, di oggetti utilizzati dalle sette sataniche
per officiare messe nere, inquieta ancora di più la gente del posto-
convinta che ci possa essere correlazione tra riti e scomparsi. Ma
potrebbe trattarsi di uno scherzo (di cattivo gusto) - architettato da
qualche “buontempone”.
Una croce stilizzata nera, ceri da
cimitero, una carbonaia con al centro un rogo spento, un teschio osseo,
con ai lati, tre gomme con cerchio d’auto, forse usat come appoggio di
fortuna per i protagonisti-spettatori di un rito satanico, celebrato
all’interno del “bosco degli scomparsi”.
Strani rinvenimenti, preceduti dal
racconto di una persona che avrebbe udito, nei mesi scorsi, pianti e
grida che provenivano dal bosco.
Una persona del posto, racconta- che
-nella scorsa primavera, un cercatore di funghi, all’interno del bosco,
notò in pieno giorno tre uomini incappucciati allineati intorno a un
rogo. Fu preso per visionario.
Sempre sul Monte Maggiore, c’è chi, ha
raccontato di aver assistito ad un vero e proprio rito satanico,
culminato con il sacrificio di un cane, poi decapitato.
E il mistero continua.
Per intervenire:
invia@vivitelese.it
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