Lettera aperta a Bruno Vespa  - 10-04-04 - Giovanni Festa

 

Carissimi, ho ricevuto e vi giro questa e-mail.

 

Il Senatore Claudio Petruccioli è l'attuale presidente della Commissione parlamentare per l'indirizzo generale e vigilanza dei servizi radiotelevisivi

 


 

From: "DIFENDIAMO LEGALITA' E DEMOCRAZIA"

 Lettera aperta di Claudio Petruccioli

Lettera aperta a Bruno Vespa

di Claudio Petruccioli

 

Esimio dottor Vespa,

voglio comunicarLe direttamente e pubblicamente il mio sconcerto, la mia preoccupazione e la mia ripulsa per lo svolgimento della trasmissione «Porta s Porta» del 6 Aprile 2004. Già le notizie da Nassirya suggerivano di aggiornare l'argomento alla drammatica attualità come tante volte anche Lei ha fatto. Questa volta, invece, l'occasione è stata colta per raddoppiare una trasmissione nella quale il Presidente del Consiglio ha parlato non solo senza contraddittorio ma senza obiezioni e perfino senza domande, sostituite da intermezzi encomiastici.

Una nota da Lei preventivamente diffusa informava che il Presidente del Consiglio aveva confermato il suo tradizionale rifiuto al confronto, mettendoLo in uno stato di necessità. C'era da attendersi che il contesto informativo e l'intervento del conduttore avrebbero cercato di ovviare almeno in parte a questo atteggiamento del protagonista della serata. È avvenuto il contrario.

I servizi giornalistici sembravano realizzati su sceneggiatura di Palazzo Chigi. Soprattutto il primo, che esponeva come inoppugnabili dati di fatto le cose che il Presidente del Consiglio aveva appena enunciato come propositi e impegni. Durante tutta la trasmissione non solo non si sono sentite voci che esponessero punti di vista diversi o obiezioni alle affermazioni di Berlusconi, ma sono state completamente ignorate posizioni e giudizi non dico dell'opposizione, ma delle organizzazioni sindacali e imprenditoriali, dei commercianti o di altre categorie, e perfino di forze ed esponenti della maggioranza e del governo; sulle tasse e su tutto il resto.

Di fronte a giudizi offensivi espressi dal Premier nei confronti della Commissione dell'Unione europea e del suo Presidente, non si sono sentiti neppure i richiami in nome della buona educazione a non polemizzare con persone che non possono rispondere perché assenti anche per il rifiuto del confronto. L'intera trasmissione è configurata come una lunga didascalia ai manifesti elettorali affissi da Berlusconi in tutta Italia e agli slogan in essi contenuti. Con la firma del patto preelettorale e con il recente duetto scolastico l'exploit di ieri sera compone un trittico senza possibili paragoni. Se si aggiungessero altri elementi ne comprometterebbero la monumentale perfezione. Insomma, per il servizio pubblico, una catastrofe, per il giornalismo un'ignominia.

Rispondo in anticipo alla Sua prevedibile domanda su chi mi abbia autorizzato a dirLe queste cose. Nessuno mi ha autorizzato né io ho chiesto autorizzazioni. A dettarmi quanto Le scrivo è il rispetto per me stesso. Se tacessi rispetto al record di impudicizia raggiunto dalla trasmissione «Porta a Porta» dell'altra sera, sentirei lesionata quella dignità che mi sembra indispensabile se si vuole svolgere in modo decente la funzione che attualmente mi è affidata. Non riesco a immaginare che, nel suo intimo, Lei non riconosca qualche fondamento a queste osservazioni, e non avverta almeno un po' di umiliazione. Non mi attendo, tuttavia, che la dichiari.

Claudio Petruccioli

 


 

Per intervenire: invia@vivitelese.it