GIUSY MALGIERI
Botta e risposta tra il sindaco di Faicchio, Vincenzo Petrucci, e il
consigliere di maggioranza Maurizio Flaminio in merito alla procedura
per la riscossione di bollette arretrate per l'anno 1997 per l'acqua
erogata dall'ente.
Flaminio, riferendosi alla replica del primo cittadino, ricorda che nei
sei mesi di assessorato dell'anno 2000 con delega al bilancio, trovò,
«per esclusive responsabilità politiche dell'esecutivo», un sistema di
gestione delle entrate dell'ente del tutto inefficiente e male
organizzato, affidato solo alla buona volontà ed alla responsabilità di
qualche funzionario incaricato dei tributi. «Come per altre numerose
vicende - afferma Flaminio -, sollecitai più volte il recupero delle
somme non riscosse per tributi locali, ma è altrettanto noto che fui
estromesso dall'esecutivo nel settembre del 2000. Solo nel maggio del
2002, appena reintegrato nel consiglio comunale, proposi
un'interrogazione scritta per conoscere lo stato delle entrate non
riscosse e, non avendo ricevuto alcuna risposta come per un'altra decina
di interrogazioni, fu inoltrato da parte del gruppo consiliare di Forza
Italia un esposto anche alla Corte dei Conti che, ovviamente, così come
il sindaco dovrebbe sapere, indaga per accertare ed eventualmente
sanzionare. Solo nel 2004, quindi, e solo a seguito dell'interessamento
della magistratura contabile, sono pervenute, per l'acqua del 1997, le
diffide ai morosi o presunti tali, con modalità e procedure che
ribadisco essere assurde ed illegittime».
A questo punto, l’ex assessore rivolge al sindaco una serie di
interrogativi. Innanzitutto quello sul numero e l'identità degli
allacciamenti abusivi alla condotta idrica, «di coloro, cioè, che
sottraggono da anni l'acqua a danno oggi del Consorzio e ieri del
Comune, sui quali non sono stati mai promossi regolari accertamenti».
L’accusa a Petrucci è quella di non avere, nel 1997 o nel 1998,
provveduto al recupero regolare delle somme dovute, «invece richieste
nel 2004 solo dopo l'inchiesta della Corte dei Conti». Viene contestato
il fatto che si possano considerare i cittadini di serie A e di serie B,
cioè coloro che pagano e coloro che non pagano.
«Risulta o meno al sindaco Petrucci - conclude Flaminio - che il
Consorzio oggi recuperi tutti i pagamenti ed abbia provveduto a
sistemare quasi tutte le perdite delle condotte, che nella sua gestione
hanno invece lasciato all'asciutto per anni l'intera cittadinanza e
creato questi assurdi problemi contabili, oltre a considerevoli perdite
economiche per l'ente?. Sindaco e sostenitori si sono rewsi conto che il
Comune è un’azienda con un regolare bilancio, sottoposta alle severe
regole contabili della legge, e che il dissesto finanziario per un
Comune è uguale al fallimento di una qualsiasi società privata? Attendo
con ansia e con altrettanta tempestività cortesi e responsabili
risposte».