Martedì 2 settembre 2003   - Rassegna stampa - Foto di Giuseppe Grimaldi

>>> Indice giornate UDEUR 2003

 

Ore 17,00 Dibattito: "Centro-sinistra e centrodestra. La sfida italiana."

Modera: dott. Enrico MENTANA - Direttore TG5

Partecipano: On. Gianfranco FINI - Vicepresidente del Consiglio dei ministri

On. Piero FASSINO - Segretario nazionale DS

On. Marco FOLLINI - Presidente nazionale UDC

On. Clemente MASTELLA - Segretario nazionale UDEUR PPE

 

Ore 19,00 Dibattito: "Giustizia: Malattia e prognosi"

Modera: On. Armando VENETO - UDEUR PPE

Partecipano:

On. Michele VIETTI - Sottosegretario Ministero della Giustizia

On. Gaetano PECORELLA - Presidente Commissione Giustizia Camera dei deputati

On. Giuliano PISAPIA - R.C. Membro Commissione Giustizia Camera dei deputati

dott. Carlo FUCCI - Segretario generale Associazione Nazionale Magistrati

Prof. Ettore RANDAZZO - Pres.te Unione Camere Penali

On. Pietro CAROTTI - Pres.te scuola forense sabina

On. Cristina MATRANGA - Vicepresidente nazionale UDEUR PPE

 

 

17:38 PPE: FOLLINI, NO A LISTA ALLE EUROPEE FATTA SOLO UDEUR-UDC

O SI ALLEANO TUTTE LE FORZE DELL'EUROGRUPPO O NON SI FA NULLA

Telese (Bn), 2 set. (Adnkronos) - Il segretario dell'Udc Marco Follini risponde 'no grazie' all'ipotesi emersa durante la festa dell'Udeur a Telese di una lista tra il suo partito e quello di Clemente Mastella per le prossime europee. Se alleanza deve esserci, essa deve comprendere tutti i soggetti che fanno parte del Ppe. ''Prodi -spiega Follini- propone di esportare l'Ulivo in Europa, io propongo di cercare di importare il Ppe in Italia. E' una suggestione. Un'ipotesi che mi sembra un po' remota. E' ovvio che o la si fa per intero, o la si fa tutti insieme, oppure non ha senso farne una parte soltanto''.

17:33 TELEKOM SERBIA: FOLLINI, SONO PIENAMENTE D' ACCORDO CON CASINI

NON CUCINIAMO TUTTI I GIORNI LA STESSA ZUPPA

Telese (Bn), 2 set. (Adnkronos) - Basta parlare di Telekom Serbia, evitiamo di affidare il futuro di questo Paese alle rivelazioni di Igor Marini e di Stefania Ariosto. Cosi' il segretario dell'Udc Marco Follini, che partecipa a Telese ad un dibattito nell'ambito della festa dell'Udeur, interviene sulle vicende legate all'affare Telekom Serbia.

02 09 ore 19 e 01  - Televideo RAI

Fassino: Bondi fa strategia pregiudizi

 

"La dichiarazione di Bondi dimostra che c'è una strategia fondata sul pregiudizio". Lo ha detto il segretario dei Ds Fassino, commentando le dichiarazioni del portavoce di Forza Italia sulla vicenda Telekom Serbia. Fassino ha aggiunto: "C'è una commissione d'inchiesta che ha appena cominciato a lavorare e Bondi ha già deciso che ci sono dei colpevoli e che si devono dimettere. Se questa non è una strategia pregiudiziale, ditemi cos'è". Infine: il centrodestra mira ad "abbattere l'opposizione".

02 09 ore 19 e 11 - Televideo RAI

Telekom,Follini:condivido parole Casini

 

"Condivido parola per parola quello che ha detto Casini: non possiamo affidare il futuro di questo Paese né a Stefania Ariosto né a Igor Marini". Lo ha detto il segretario dell'Udc, Follini, alla festa dell'Udeur a Telese. Sulle pensioni, Follini ha ribadito di essere "favorevole alle riforme", ma senza "fare sfracelli"."Bisogna conciliare i diritti acquisiti, che non vanno colpiti, e i diritti delle nuove generazioni". Per il leader Udc poi,quella di una lista unica con l'Udeur alle Europee è una ipotesi "remota".

02 09 ore 20 e 16 - Televideo RAI

Pensioni, Fassino:disponibili a dialogo

I Ds sono disponibili ad un confronto sulla riforma pensionistica e "favorevoli" a quattro dei punti di cui si discute.Intervenendo a Telese, alla Festa dell'Udeur, il leader della Quercia, Fassino, dichiara di non appartenere alla sinistra che dice sempre "non si tocca". In merito alla proposta di una lista unica del centrosinistra alle elezioni europee, Fassino si dice favorevole, se serve alla costruzione di un partito riformista che può assumere i contorni di un "soggetto federativo".

21:45 ANSA

FASSINO, TREMONTI IN DIFFICOLTA'

Nel 2003 crescita zero, e non saranno ridotte le tasse

 

(ANSA) - TELESE TERME, 2 SET - Per il segretario dei Ds, Fassino 'Tremonti avra' difficolta' a portare la propria finanziaria gia' nel Consiglio dei Ministri'. Per Fassino quest'anno in Italia ci sara' crescita zero. E Tremonti ai suoi colleghi 'dovra' dire che non c'e' una lira per i progetti di Lunardi, che si dovranno tagliare i trasferimenti agli Enti Locali' e che non ci sono soldi per scuola e sanita'. 'E per di piu' - ha aggiunto Fassino - non saranno ridotte le famose tasse'.

 

21:58 UDEUR-UDC, SI ALLONTANA LISTA UNICA

Per Follini e' 'remota', Mastella, noi disponibili

 

(ANSA) - TELESE, 2 SET - I segretari di Udc e Udeur, Follini e Mastella, hanno sottolineato la difficolta' del progetto lista unica per le europee. Un'idea che per Follini rimane comunque 'una suggestione', anche se continuera' 'a coltivarla'. 'Noi siamo disponibili - ha incalzato Mastella - anche se il problema e' Forza Italia'. Mastella ha invece ribadito la propria indisponibilita' ad una lista unica dell'Ulivo o alla prospettiva di un partito riformista.

 

Sulla stessa giornata - Articoli del giorno dopo

 

ALLA FESTA DELL’UDEUR

Il Mattino
PIETRO PERONE

 
Viso tirato come non mai, Piero Fassino arriva alla festa dell'Udeur sperando di non dovere parlare di Telekom Serbia. Dribbla le domande all'ingresso delle Terme e più volte il segretario della Quercia fa capire al moderatore Enrico Mentana di non preferire l'argomento.

 

E invece alla fine, complice Mastella, si finisce per parlare dei presunti affari con il dittatore Milosevic e finanche di Ciampi: «Inutile girarci intorno, qui c'è un affondo verso il capo dello Stato. Lo stanno tirando per la giacca», accusa il leader del Campanile che invita il pubblico all'applauso di solidarietà nei confronti del Presidente. Non si fa trovare impreparato Marco Follini, segretario dell'Udc e il solo della Cdl presente al dibattito: «Per fortuna lui è fuori dalla mischia politica», avverte.


Il giorno dopo l'appello di Pier Ferdinando Casini «a non affidare le istituzioni alle dichiarazioni dei signori Marini e Ariosto», si sarebbe dovuto parlare della sfida italiana fra centro destra e centro sinistra, un duello all'insegna del «bipolarismo mite», come invoca Fassino. E invece gli echi della polemica giudiziario-politica continuano a lasciare poco, pochissimo spazio al dialogo. Al portavoce di Forza Italia, che chiede le dimissioni di tutti, il leader della Quercia manda a dire «che c'è una strategia guidata sul pregiudizio». Per Fassino è più che legittimo che la Procura della sua città, Torino, indaghi da due anni; che una commissione parlamentare d'inchiesta faccia il proprio lavoro, ma non è sopportabile «l'aggressione quotidiana» di coloro che «non considerano gli altri avversari politici, ma nemici».

 

Un clima che per il segretario Ds resta da «Paese poco sereno», dove i veleni che scorrono «costituiscono elementi crescenti di destabilizzazione». Non parla di Berlusconi, l'ex mite Piero, ma l'ombra del Cavaliere aleggia nelle sue parole, mentre Mastella dice di non credere al «burattinaio di Palazzo Chigi» e propende più per l'ipotesi di colonnelli fin troppo zelanti. Sullo sfondo, inoltre, la futura corsa per il Quirinale, quella a cui l'attuale premier sarebbe più che interessato: «Si voterà quindici giorni dopo le elezioni politiche del 2006», ricorda Mastella. Non è questa la strada per portare Berlusconi sul Colle? «I presidenti della Repubblica - sottolinea - sono stati sempre eletti con una maggioranza più ampia di quella di cui disponevano in partenza».


Attenti allora a non condizionare con un presente fin troppo velenoso gli scenari futuri. Messaggio diretto alla Cdl, «colpevole» per Fassino dell'«imbarbarimento attuale». Non condivide affatto Follini che punta a dividere le responsabilità e ricorda le colpe degli altri, fra girotondi e delegittimazioni continue di Berlusconi. Meglio allora rifarsi alle parole di Casini col quale il leader dell'Udc dice di sentirsi in perfetta sintonia.


Più che inseguire un bipolarismo mite alla Fassino, per Follini è ancora il momento di rincorrere «la maturità del sistema istituzionale». Una politica, insomma, non può pensare alle riforme ed essere costretta a discutere di soldi e presunte tangenti, fra dichiarazioni di faccendieri e misteri che si inspessiscono. Non mancano però accenni a quello che dovrebbe essere un dibattito normale: il segretario Ds afferma di non avere «posizioni pregiudiziali sulle pensioni», altrettanto sulle modifiche istituzionali, «ma dipende - avverte - da cosa si vorrà fare».

 

Infine gli imminenti appuntamenti elettorali, fra partiti riformisti da partorire e liste uniche di Centro da mettere in campo. Il leader Ds ribadisce di essere d'accordo con Prodi circa l'esigenza di semplificare l'Ulivo, ma più che un partito con Margherita e Sdi «potrebbe bastare una federazione». Follini spegne nel frattempo le speranze di coloro che immaginano un «fidanzamento» Udc-Udeur per le Europee: «La mia proposta di unità - spiega - è estesa a tutti coloro che fanno parte del Ppe, il tentativo di importare in Italia l'esperienza messa in campo a Strasburgo». Scenari politici da costruire con calma e i cui tempi potrebbero essere non brevi.

 

Anche ieri, intanto, la vicenda Telekom Serbia ha occupato la scena, confermando nel frattempo il rischio che l'Italia resti ostaggio dei signori Marini e Ariosto come teme Casini.
 

 

Mastella-Fassino, il centrosinistra rilancia

PIERLUIGI MELILLO - Il Mattino
Ds-Udeur, incontro ravvicinato verso le prossime elezioni regionali.


Alla festa di Telese arriva il leader della quercia, Piero Fassino, che ha nella testa il caso Telekom Serbia. Come Mastella, del resto. «Non so se si ha davvero voglia di uscire da queste polemiche», nota il leader dell’Udeur. C’è il pubblico delle grandi occasioni al parco delle terme, anche se manca il vice premier, Gianfranco Fini.


Foltissime le truppe locali dei Ds, guidate dal segretario provinciale del partito, Rossano Insogna, e dal presidente della Provincia, Carmine Nardone. La delegazione beneventana della quercia esprime solidarietà al leader che sta vivendo un momento, sotto il profilo personale, molto difficile.
«Fassino ci è stato molto vicino nell’ultima campagna elettorale», conferma il presidente Nardone: fu proprio il segretario nazionale del partito il primo a telefonarlo quando si materializzò la netta affermazione elettorale nella corsa alla Rocca dei Rettori.


Ma ora si guarda alle regionali. Mastella non perde occasione per ribadire la sua fedeltà al centrosinistra, ma - è scontato - l’Udeur deve avere il giusto peso in una intesa elettorale. Non incantano, per ora, le sirene del centro destra. Eppure l’ipotesi di Mastella candidato alle regionali per la Cdl continua a far discutere. E in Alleanza Nazionale si riesce persino a litigare. Il consigliere regionale, Franco D’Ercole, non condivide «l’ira di Viespoli contro presunte frange di An che avrebbero lanciato la candidatura di Mastella a presidente della Regione per la Casa delle libertà».

 

Anche «perché - chiarisce D’Ercole - nessuno ha formulato una simile ipotesi. Noto con stupore che si comincia a litigare, anche all’interno di An, intorno ad oggetti privi di concretezza e attualità». Tuttavia, anche D’Ercole ha auspicato uno schieramento elettorale che riesca ad andare «oltre il Polo», progetto, però, da realizzare sui programmi.


A Telese, invece, Fassino e Mastella hanno discusso anche della lista unica alle europee e sul progetto di rilancio del centrosinistra: un passaggio «utile», secondo il segretario nazionale dei Ds, se mira alla costruzione di un partito riformista che però può assumere anche i contorni di un «soggetto federativo» senza la necessità di «sciogliere i partiti» che lo compongono.


Perplesso Mastella, che proprio ieri ha ricevuto il «no grazie» del segretario dell'Udc MarcoFollini risponde all'ipotesi (emersa durante la festa dell'Udeur a Telese) di una lista tra il suo partito e quello di Clemente Mastella per le prossime europee. Se alleanza deve esserci,essa deve comprendere tutti i soggetti che fanno parte del Ppe. «Prodi -spiega Follini, affiancato dalla parlamentare sannita dell’Udc, Erminia Mazzoni - propone di esportare l'Ulivo in Europa, io propongo di cercare di importare il Ppe in Italia. È una suggestione. Un'ipotesi che mi sembra un pò remota. È ovvio che o la si fa per intero, o la si fa tutti insieme, oppure non ha senso farne una parte soltanto».


Mastella, però, insiste: bisogna rafforzare l’area di centro. «Su questo lavoriamo», conferma il leader di Ceppaloni, che sentenzia: «Noi dell’Udeur iniziamo proprio a dare fastidio».

 

I Poli dialogano litigando

Pubblicato il 03-09-2003 -  Il Sannio Quotidiano

Assente Fini. Il ‘caso’ Telekom Serbia divide ancora Ulivo e Cdl

Mastella: «Dobbiamo archiviare la stagione dei veleni»

di Luigi Barone

 

«Bisogna riaprire necessariamente il dialogo tra i Poli». Questo l’obiettivo immediato di Clemente Mastella. «Dobbiamo archiviare la stagione dei veleni», ha rincarato il leader di Ceppaloni che, ieri pomeriggio, ha ‘ospitato’ alla festa del Campanile il segretario della Quercia, Piero Fassino, ed il presidente dell’Udc, Marco Follini. Unico assente, al dibattito su ‘Centrosinistra e centrodestra.

 

La sfida italiana», moderato da Enrico Mentana, il vice premier Gianfranco Fini. Il quale ha disertato la kermesse dell’Udeur perché impegnato a Strasburgo con il presidente del Parlamento europeo Pat Cox. «Il messaggio di ieri del presidente della Camera, Pierferdinando Casini, evidentemente non è stato ben recepito», ha continuato Clemente Mastella riferendosi all’accesa polemica in corso sul ‘caso’ Telekom Serbia. Infatti, soltanto qualche ora prima dell’avvio del dibattito di ieri a Telese, il portavoce nazionale di Forza Italia, Sandro Bondi, ha chiesto che «i responsabili di una simile operazione, magari anche solo responsabili per omessa vigilanza, dovrebbero dimettersi tutti come inadeguati ed indegni di occupare un incarico pubblico in nome e per conto dei cittadini».

 

Dichiarazione, quella del forzista, immediatamente bersagliata da Mastella. «Bondi fa riferimento a qualche omissione - ha sentenziato dinanzi all’attenta platea delle Terme -, il suo è un affondo al Capo dello Stato, fatto con malizia incredibile e atteggiamento pretesco. Voglio qui esprimere pubblicamente grande solidarietà politica e umana a Ciampi». Il sindaco di Ceppaloni ha, poi, anche spiegato perché politicamente è possibile avere la prova che non vi è stata corruzione: «Se certa sinistra all’epoca avesse intascato tutti quei soldi, vi pare che il dittatore Milosevic quando l’Italia concedeva le basi agli Usa per bombardarlo non avrebbe reagito convocando immediatamente una conferenza stampa?». Il segretario del Campanile ha addirittura chiesto a Berlusconi, «per smentire che ci sia la sua mano», di sollevare Bondi dalla carica che occupa all’interno del partito.

 

Anche Fassino ha stigmatizzato le affermazioni del portavoce azzurro. «Le dichiarazioni di Bondi - ha chiosato il leader della Quercia - dimostrano quanto meno che c’è una strategia guidata sul pregiudizio. Su questa vicenda stanno indagando le autorità competenti ma intanto oggi Bondi ha già deciso che ci sono dei colpevoli che si devono dimettere. Ciò dimostra che c’è una strategia pregiudiziale». Nemmeno il presidente dell’Udc, Follini, pare abbia gradito più di tanto le esternazioni dell’esponente di Forza Italia. «Sono più d’accordo con Casini che con Bondi, non possiamo affidare il futuro di questo Paese alle dichiarazioni di Stefania Ariosto ed Igor Marini», ha affermato. Smentisce, successivamente, l’esponente centrista, l’eventuale chiamata in causa, su Telekom Serbia, di Carlo Azeglio Ciampi. «

 

Io dico solo - ha continuato - che il Capo dello Stato è fuori dalla mischia politica. Per fortuna è fuori dalla mischia politica». Per il segretario diessino, Piero Fassino, dunque, «per uscire dalla stagione dei veleni e riavviare il dialogo, serve un bipolarismo mite, non una dittatura della maggioranza. Un bipolarismo in grado di non far prevalere gli interessi di parte, pur legittimi, su quelli generali.

 

E’ vero che bisogna abbassare i toni ma questo non è possibile se non si fa una battaglia per riconquistare, riaffermare i valori, i principi e le regole». Seppure ha ammesso che «qualcuno nel centrodestra fomenta lo scontro politico», per Marco Follini, che è stato anche contestato dal pubblico, «una parte del centrosinistra ha concorso fortemente alla radicalizzazione di tale lotta politica.

 

Ora - ha proseguito - dobbiamo voltare pagina, tutti. Avviando il confronto proprio sulle riforme, ma senza fare sfracelli». Immediata la risposta di Fassino: «Siamo disponibili a discutere delle riforme a patto, però, che cessi questo scontro». Mastella, dinanzi al ‘suo’ popolo, ha nuovamente rilanciato l’idea del Grande Centro: «E’ un progetto che mi affascina e al quale lavorerò». Ha anche precisato, il leader del Campanile, che non condivide quello che «stanno facendo Prodi e Fassino».

 

Tuttavia, il politico sannita si è detto «pronto ad accogliere gli scontenti» del centrosinistra e del centrodestra. Per ora, intanto, l’ipotesi della lista unica, alle prossime europee, fra l’Udc e l’Udeur, sembra tramontata.

 

«Un’alleanza è possibile, a patto che comprenda anche i partiti che si riconoscono nel Ppe, in particolare i popolari», ha affermato Follini. Che, poi, ha meglio spiegato: «Prodi propone di esportare l’Ulivo in Europa, io propongo di cercare di importare il Ppe in Italia. E’ una suggestione, un’ipotesi che sembra un po’ remota ma è ovvio che l’alleanza o la si fa per intero e tutti insieme, oppure non ha senso farla con una parte solamente».