Scuola, bufera sugli incarichi - 20-04-04 - da Sannio Tradizioni

 

 

SCUOLA

Bufera sugli incarichi per i progetti

 

Il Movimento difesa del cittadino si rivolge al ministro sui requisiti dei designati

I criteri seguiti per gli incarichi agli esperti esterni conferiti nelle scuole ha suscitato un intervento del Movimento difesa del cittadino. La nota è stata inviata dirigenti dei circoli didattici del capoluogo, al Csa ed al ministro Moratti.

 

Il Movimento ha chiesto chiarimenti circa le modalità di conferimento incarichi, retribuzione e coperture contrattuali e assicurative del personale non scolastico incaricato per i «progetti finalizzati all' ampliamento dell'offerta formativa». L'iniziativa è partita a seguito di segnalazioni di alcuni genitori i quali si lamentavano che propri figli fossero costretti a frequentare non meglio definiti programmi con esperti esterni.

 

«Alcuni dirigenti dei circoli - si legge nella nota - avrebbero infatti conferito incarichi inerenti progetti, in materie artistiche e non, che coinvolgono gli alunni sia in orario scolastico che extrascolastico. Una prassi di per se lecita, ma che per l'associazione di consumatori deve essere svolta nella massima trasparenza e facoltatività». Innanzitutto il Movimento sottolinea «che di tali proposte di progetto non vengono informati preventivamente i genitori, ne molte scuole rendono pubblico o diffondono apposito bando , cui possano partecipare, con le dovute garanzie di trasparenza e correttezza, la generalità degli esperti qualificati o lo stesso personale docente in possesso delle idonee qualifiche e capacità formative».

 

I progetti poi, una volta approvati dal dirigente o dal collegio docenti, vengono proposti agli alunni ed alle famiglie verbalmente o a mezzo stringate comunicazioni, richiedenti una mera autorizzazione, in cui non sono specificati i nominativi degli incaricati ed eventuali costi o rimborsi spese attinenti ai progetti.

 

Quanto ai costi sono stati segnalati «contributi pro-capite per bambino di 5,00 al mese (per 5 mesi), ovvero 15,00 complessivi per la partecipazione alle attività formative, di cui non viene rilasciata alcuna ricevuta, ne è nota la destinazione se in apposito fondo scolastico o il versamento diretto al cosiddetto esperto. Altro elemento che suscita perplessità è che oltre al singolo incaricato esterno, c’è la presenza nelle classi di altri soggetti definiti «collaboratori», i quali operano a loro volta all'interno delle strutture scolastiche. Non è noto all'associazione se detto personale sia coperto da garanzie contrattuali o coperture assicurative, ne su quali basi o qualifiche sia scelto dall'istituto o autorizzato dal Csa».

 

Le richieste del Movimento si appuntano in particolare,a capire se presso gli istituti della città, sussistano esperienze formative curate da personale non docente e, soprattutto, quali siano stati i provvedimenti autorizzativi, se ne è stata data pubblicità e quali siano i costi effettivi per gli allievi ricadenti sulle famiglie. Infine l'MDC intende sapere se il personale esterno sia in possesso di idonee qualifiche didattiche e professionali rilasciate da enti pubblici.

 

Il Mattino del 19 aprile 2004

 


 

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