Una risposta ... attesa - 10-04-04 - Giuseppe Grimaldi

 

 

 

 

Con immenso piacere ho potuto leggere ed apprezzare l’intervento dell’Assessore Caporaso rallegrandomi anche per l’esclusiva concessa a noi e a tutti i lettori di Vivi Telese.

Nonostante gli impegni organizzativi per i preparativi in vista della prossima tornata elettorale, l’esponente dell’Amministrazione uscente ha trovato il tempo per inviarci le sue indicazioni in merito all’evolversi dei lavori in corso e di quelli programmati per quanto concerne l’edilizia sportiva nella nostra cittadina.

 

Il giovane amministratore Telesino ci ha fornito dei dati abbastanza precisi e dettagliati in merito ai finanziamenti ottenuti e quelli in via di concessione necessari per portare a termine (si spera) il completamento delle opere elencate nel suo interevento.

 

Leggendo il contenuto del suo contributo epistolare mi sembra di capire che anche al CITTADINO Caporaso non sia facile da digerire l’innegabile verità che per realizzare una struttura sportiva nel nostro territorio ci vogliono da 15 a 20 anni e forse anche di più. Tempi decisamente troppo lunghi per chi, nell’attività sportiva, raggiunge traguardi di alto livello.

 

Mi sembra chiaro che non si può inveire additando le responsabilità su chi ricopre l’incarico da soli 5 anni. L’Assessore Caporaso non può e non deve accollarsi il peso delle insolvenze ed indifferenze dei suoi predecessori. Diversamente, chi ci amministra da più tempo ha responsabilità decisamente più marcate.

 

Mi sembra doveroso però chiedersi: ma perché i finanziamenti non bastano mai?

 

Prendiamo in esame il Palazzetto dello Sport.

Il finanziamento iniziale oltre a prevedere il completamento della struttura prevedeva anche l’acquisto dei materiali (attrezzature sportive). Ricordo che l’assessore allo sport dell’epoca chiese alla dirigenza della società di Basket (di cui allora facevo parte) di suggerire il tipo di canestri da acquistare. Dal momento che la disponibilità era di circa 20.000.000 di lire fu indicata come struttura idonea quella a traliccio con sospensione pneumatica.

Alla luce di questi miei ricordi mi sembra lecito chiedermi come mai questo finanziamento sia bastato, nella realtà, a coprire soltanto i costi delle fondazioni e della struttura in cemento armato.

 

Anni fa ho saputo che l’importo disponibile non era stato sufficiente perché rinvenuta la presenza di acqua sorgente nello scavo delle fondazioni si è dovuto provvedere a costosissime modifiche che hanno fatto enormemente lievitare i costi.

Se ciò fosse vero c’è da sorprendersi: la possibilità di trovare l’acqua già ad una profondità di 50 cm perché non è stata considerata da chi ha progettato l’opera. Tutti sanno che in quella zona basta scavare pochi centimetri per trovarsi in presenza d’acqua.

Se invece questa considerazione fosse stata fatta, sono veramente curioso di sapere come mai i costi sono lievitati così tanto.

Un dato è certo: se questi nuovi finanziamenti non basteranno a completare la struttura saremo punto e a capo e alla piscina aggiungeremo un’altra incompiuta  … la seconda cattedrale nel deserto.

 

Considerando la variazione dei costi dovuti anche alla revisione dei prezzi concordati (qualora prevista dal contratto d’appalto) non sarebbe il caso che sulla tabella di cantiere venissero indicati :

 

  • L’importo dei lavori assegnati;

  • La data di inizio lavori;

  • La data prevista per la fine dei lavori ?

 

In merito ai rilievi da me indicati sulla realizzazione della struttura, vale a dire se questa è idonea a contenere il campo di gioco con i relativi spazi di fuga, pur essendo a disposizione per un sopralluogo, ritengo che siano i dirigenti delle società di basket e pallavolo a dover indicare quali accorgimenti intraprendere dal momento che sono forti di un’esperienza quasi trentennale sull’argomento e sulle normative. Mi meraviglio e mi appare decisamente strano che fino ad oggi nessuno abbia mai pensato di convocarli.

 

L’argomento Palestra Foschino non è così semplice da affrontare.

La vasta superficie di macchie di umidità presenti all’interno ed all’esterno della struttura (con evidenti crolli dell’intonaco e della facciata) e l’allagamento degli spogliatoi hanno poco a che vedere con i danni provocati degli studenti del Liceo Scientifico.

Dicasi lo stesso per la pavimentazione in parquet realizzata in un primo momento. Mi sembra evidente che sono stati commessi errori nella fase realizzativa dell’impianto e forse anche in quella progettuale.

Secondo il mio parere di neofita, è assurdo pensare che in una zona umida come quella in cui si trova la nostra cittadina si possa montare il parquet di un palestra usando come base di appoggio per i listelli una superficie costituita da pannelli in truciolato senza che questi vengano isolati dalle pareti in muratura. Penso che sia lecito prevedere rigonfiamenti catastrofici della pavimentazione.

Prima di prendere la decisione di sostituire il tipo di pavimentazione si è tentato più volte di risolvere il problema con esiti a dir poco disastrosi. Alla luce di queste indicazioni è evidente che alla fine i costi lievitano per la ottusa negligenza di qualcuno.

Penso che anche sulla scarsa tenuta degli infissi la colpa NON sia da attribuire agli …studenti del liceo …

Sin dalla posa in opera, quegli infissi, sono apparsi non adatti alla struttura per la loro … inconsistenza.

Se non ricordo male durante la realizzazione della Palestra Foschino si è dovuti ricorrere ad una variante in corso d’opera perché il tipo di costruzione prevista per la realizzazione delle pareti esterne non rispondeva alle norme della legge antisismica e quindi si è reso necessario provvedere ad una sorta di “ingabbiamento” dei forati. Se ciò fosse vero saremmo di fronte a strane sottovalutazioni da parte dei tecnici … e nuove lievitazioni dei costi.

Considerando il ricorso a giustificazioni che non hanno rilievo mi sembra giusto aggiungere altre notizie relative ad anomalie già segnalate all’assessore Caporaso. Negli spogliatoi della palestra durante le giornate di pioggia PIOVE dal soffitto. Ma non basta; tirando la catena per aprire una delle finestre in modo da arieggiare la struttura l’infisso completo di vetro è caduto pesantemente al suolo da oltre sei metri! L’assessore Caporaso chiamato ad un sopralluogo intervenne con sollecitudine facendo sistemare in poco tempo l’infisso caduto e facendo controllare tutti gli infissi della struttura.

  

Vi sembra questo un impianto da … fiore all’occhiello?

 

I nostri amministratori dovrebbero tener presente che la maggior parte delle ore di attività sportiva all’interno della struttura sono svolte da fasce di atleti in età adolescenziale e quindi sarebbe opportuno valutare con assiduità eventuali rischi che corrono, inconsapevolmente, i giovani atleti.

 

In merito alla concessione di svolgere le ore di educazione fisica dal Liceo Scientifico nell’impianto non capisco per quale motivo l’istituto sia COMPLETAMENTE ESENTE dal contribuire alle spese di manutenzione e di gestione.

 

E per finire: perché la Palestra Foschino non è ancora stata omologata?

 

 

Per continuare il discorso gestione e manutenzione, non sono d’accordo sull’intervento per la realizzazione della struttura denominata Club House per il Circolo Tennis. In fin dei conti è destinata ad un circolo privato. All’utilizzo ne hanno diritto i soli soci. E preclusa l’attività di altre eventuali società sui campi da gioco e sulle strutture se non concordata con chi gestisce l’attività. Quindi perché un intervento comunale per una struttura NON INDISPENSABILE considerando inoltre che la stessa è gestita privatamente?

 

Non è il caso di iniziare ad usare regole e soluzioni uguali per tutti.

 

 Perché gli studenti del Liceo non svolgono le ore di educazione fisica nelle palestre delle scuole (leggasi palestra Scuola Elementare o palestra SGABUZZINO delle Scuole Medie)?

 

E’ vero che in alcune occasioni si sono svolte feste private nella palestra a ridosso della casa comunale?

 

 

 

E veniamo alla pista ciclabile.

L’Assessore Caporaso ha spiegato che i lavori sono stati sospesi perché … manco a dirlo … è stata necessaria una variante in corso d’opera.

Ora io mi chiedo: dal momento che circa 2 Km della pista ciclabile sono stati realizzati non sarebbe il caso di completarli e renderli operativi? In questo modo anche i tempi potrebbero essere rispettati ed …. eviteremo il ricorso alla variazione dei prezzi concordati a mezzo revisione (qualora prevista nel contratto di appalto).

 

Nella risposta dell’assessore Caporaso mancano riferimenti:

 

  • alla pista di atletica che il sindaco dice completata, ma nella realtà NON ESISTE;

  • alla PISCINA OLIMPIONICA annessa alle terme (sebbene “realizzata” dal  consorzio idrotermale);

  • alla mancata stipula dei concordati di gestione delle strutture sportive da parte delle società;

  • ai mancati aiuti economici elargiti verso le società sportive a differenza di quanto accade per manifestazioni organizzate da enti o da associazioni.

 

 

 

Purtroppo la parte burocratica è quella che interessa meno al cittadino. E’ evidente che lo sportivo telesino mal digerisce le giustificazioni per il completamento di un’opera iniziata 20 anni prima o il degrado di una struttura perché non c’è il tempo per intervenire. Le risposte in questi casi contano poco; lo stato di abbandono, che è ben visibile, conta molto di più.

Gli sforzi non devono essere protesi e limitati ad ottenere i finanziamenti, ma devono prolungarsi fino a completare l’opera. E’ proprio quest’ultima parte, ahimè, è quella che puntualmente viene disattesa.

 

 

Carissimo assessore in chiusura di questo mio intervento approfitto per augurare a Lei, alla sua famiglia ed al suo staff la Buona Pasqua.

 

Giuseppe Grimaldi.

 

 


 

Per intervenire: invia@vivitelese.it