2 ottobre 2004
BN, esiste ben poco per il futuro della Città
Gabriele Corona

 

 

Comitato per la Valorizzazione del Centro Storico

C/o CODACONS Viale Mellusi, 9- Benevento

 

Nella speranza che questa Città possa avere

 “una storia anche nel futuro”.

 

Il progetto della nuova pavimentazione del Corso Garibaldi è stato presentato dalla Giunta D’Alessandro come l’elemento qualificante e fondamentale e quale “idea forza” per favorire lo sviluppo economico e culturale della nostra Città. Esso fa parte integrante del cosiddetto  PIT Asse-Città denominato “il futuro nella storia”, che avrebbe dovuto rappresentare il contesto entro cui collocare l’idea della pedonalizzazione del Centro Storico.

 

A questo PIT è stata destinata una pressante campagna di propaganda, e non certo di corretta informazione. Tutto il programma è stato ideato e predisposto da pochi soggetti e, cosa incredibile, assolutamente mai discusso nelle sedi istituzionali appropriate. Neppure è stata data una informativa precisa che indicasse l’idea di Città futura proposta e il tipo di sviluppo da realizzare. L’Amministrazione si è limitata alla generica pubblicità con l’ausilio di alcuni “totem” e di vari pannelli illustrativi posti lungo le principali strade cittadine. Sono state inoltre stampate e distribuite elegantissime e costosissime pubblicazioni, accompagnate da una miriade di spots pubblicitari, ma solo per imporre ossessivamente lo stesso messaggio: “l’Amministrazione è stata capace di ideare progetti per 105 milioni di euro per opere e interventi indispensabili per il futuro della Città”.

 

Da una attenta ed accurata lettura degli atti progettuali proposti, ci si è resi conto che al di là della semplice e banale propaganda, esiste ben poco per il futuro della Città, anzi quasi niente. Sarebbe quasi il caso di dire che si tratta dell’ennesimo bluff. I singoli progetti inseriti nel PIT, di per sé non rappresentano l’idea innovativa di Città. Il tutto dovrebbe infatti essere inserito in una programmazione ed in una pianificazione che nel caso del PIT è assolutamente assente.

 

In questo PIT sono indicati interventi  già realizzati in passato, come ad esempio,  Piazzetta Vari, la Villa Comunale, la facciata della Madonna delle Grazie, oppure interventi mai partiti come la realizzazione del Depuratore o dell’Arco del Sacramento, nonostante gli inutili e pressanti annunci propagandistici. Ci sono poi i progetti inseriti addirittura in altri programmi, come ad esempio il Lungo Sabato Boulevard o quelli la cui realizzazione al momento è pressoché impossibile, quali il Museo del Duomo e Piazza Orsini.

 

Il “futuro nella storia”, il Pit della Città di Benevento dal titolo così suggestivo, si è ridotto quindi a poche opere pubbliche, il cui progetto più corposo e più qualificante, è rappresentato proprio dalla pavimentazione del Corso Garibaldi. Non è dato sapere quindi, qual è il vero progetto che l’Amministrazione Comunale ha per la valorizzazione del Centro Storico che non si limiti solo al tratto di Corso Garibaldi  dal Duomo alla Rocca.

 

Prima ancora di parlare di pedonalizzazione o di mera pavimentazione del Corso, si sarebbero dovute approfondire invece le “emergenze” di tutta l’area interna alle Mura ed anche di quelle degradate immediatamente a ridosso del Centro Storico.

 

Si tratta di un patrimonio architettonico e monumentale, ma anche di storia e di cultura, che potrebbe ridiventare cuore pulsante di tutta la Città. Questo però se fosse effettivamente ed interamente recuperato e valorizzato secondo un progetto organico e condiviso anche per ricreare un nuovo e più stretto rapporto con le aree fluviali ed il parco archeologico. Solo in tal caso sarebbe possibile ripensare ad una nuova allocazione di servizi e diventerebbe possibile lo sviluppo turistico e culturale. Questo rafforzerebbe la vocazione commerciale della Città Antica, comparto oggi completamente in crisi per scelte politiche mirate a favorire grandi interessi speculativi.

 

Il progetto di pavimentazione del Corso Garibaldi, avulso quindi da qualunque ragionamento sulle funzioni e sulle prospettive di quella parte fondamentale della Città, si è ridotto a semplice “intervento estetico”, peraltro discutibile. Nello specifico si prevede l’uso di pietre di tre colori e di diverso spessore, con sistemi di posa in opera finalizzati al solo passaggio di pedoni. Ora però l’Amministrazione è stata costretta ad ammettere che non si tratta di una “pedonalizzazione”, ma di una “zona a traffico limitato”, nel senso che sarà consentita la circolazione anche alle auto dei residenti, ai mezzi per carico e scarico merci, a quelli per la raccolta dei rifiuti, ed alle auto di servizio e soccorso. Questo comporta, se pur episodicamente, anche il passaggio di mezzi pesanti di varia natura. Ciò vuol dire che quella pavimentazione non è adeguata a reggere l’impatto del traffico anche se limitato. Non è un caso infatti, che il Capitolato Speciale di Appalto, per un lavoro di tale entità, non indichi in alcun modo, né le caratteristiche dei materiali, né tanto meno il sistema di posa in opera di quella pavimentazione. Non esiste nemmeno un elaborato tecnico con il calcolo dei carichi e la verifica della resistenza del materiale.

 

Ancor più assurda è la intenzione di “sostituire” i marciapiedi attuali in pietra lavica con identico materiale ma di spessore minore. Dagli attuali 20 centimetri a soli 5 centimetri. Il progetto prevede di sostituire 6.678 metri quadrati di “basoli” che caratterizzano il Corso Garibaldi da circa 130 anni, e che oggi hanno un valore commerciale di oltre 500 mila euro. La cosa assurda è che si pensa di sostituirli con lo stesso disegno di quello attuale e alla stessa quota. Tutta questa operazione costa 574.129 euro, oltre il valore degli attuali “basoli” rimossi. La semplice manutenzione dei marciapiedi, invece, prevedendo la rimozione e la sistemazione fino al 40% delle pietre esistenti, costerebbe 197.800 euro. Tutta questa economia potrebbe essere utilizzata per creare percorsi pedonali in alcuni vicoli collegando piazzette e monumenti anche per favorire la fruizione turistica e l’insediamenti di botteghe artigiane.

 

Anche le modalità di esecuzione dei lavori appaiono incomprensibili se non in relazione ad alcune scelte relative al commercio. La decisione di realizzare la pavimentazione per sezioni trasversali all’attuale senso di marcia, comporta la progressiva chiusura del Corso Garibaldi. Si poteva invece, e ancora si può, prevedere l’intervento per fasce verticali. Ripristinare, cioè, interamente, un marciapiede, poi un corsia stradale, poi l’altra e infine l’altro marciapiede. Questo consentirebbe, anche durante i lavori, il passaggio delle auto dei residenti e dei mezzi pubblici senza la complicata previsione della circolazione degli autobus contromano in via del Pomerio e viale dei Rettori e permetterebbe ai commercianti di esercitare l’attività con disagi ridotti.

 

E’ una soluzione ragionevole che però l’amministrazione non ha voluto prendere in considerazione nonostante si sia sempre dichiarata sensibile alle esigenze degli operatori economici. Ma al danno si aggiunge la beffa! Sta il fatto che durante il periodo di chiusura del Corso Garibaldi, è prevista l’apertura di due Ipermercati collocati proprio lungo quelle strade periferiche dove viene ora orientato il traffico “alternativo” al Corso stesso.

 

Per tutti questi motivi chiediamo che il progetto di pavimentazione sia rivisto e così pure il piano traffico in modo da:

-         Mantenere la separazione tra marciapiedi e parte carrabile.

-         Effettuare la manutenzione degli attuali marciapiedi salvando la pietra lavica esistente che ha grande valore storico otre che economico.

-         Prevedere una nuova pavimentazione solo per la parte carrabile, idonea al traffico limitato e quindi anche al passaggio  di mezzi pesanti.

-         Progettare un intervento di sistemazione di tutti i vicoli con percorsi pedonali capaci di collegare monumenti, luoghi di interresse culturale e piazzette, anche per una fruibilità maggiore dal punto di vista turistico.

-         Programmare i lavori lungo il Corso Garibaldi per sezioni verticali in modo da consentire il passaggio dei residenti e dei mezzi pubblici senza penalizzare in modo eccessivo le attività commerciali.

-         Modificare il Piano Traffico e potenziare il trasporto pubblico con una ipotesi da discutere in Consiglio Comunale attivando tutte le forme di partecipazione.

-         Non consentire l’apertura dei due Ipermercati sino a quando i lavori del Corso Garibaldi non saranno interamente conclusi.

 

Benevento, 29 settembre 2004

 

 

Aderiscono:

Codacons, Comitato di Quartiere Rione Libertà, C.N.A., Confcommercio, DS,  Federitalia, Forum Ambientalista, Italia dei Valori, LIPU- Associazione Conservazione della Natura, Margherita, Rifondazione Comunista, SDI, Udeur, Verdi, C.U.B. Trasporti, Comunisti Italiani, Medici per l’Ambiente.

 

    

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