Comitato per la
Valorizzazione del Centro Storico
C/o CODACONS
Viale Mellusi, 9- Benevento
Nella speranza che questa Città possa avere
“una
storia anche nel futuro”.
Il
progetto della nuova pavimentazione del Corso
Garibaldi è stato presentato dalla Giunta
D’Alessandro come l’elemento qualificante e
fondamentale e quale “idea forza” per favorire
lo sviluppo economico e culturale della nostra
Città. Esso fa parte integrante del cosiddetto
PIT Asse-Città denominato “il futuro nella
storia”, che avrebbe dovuto rappresentare il
contesto entro cui collocare l’idea della
pedonalizzazione del Centro Storico.
A
questo PIT è stata destinata una pressante
campagna di propaganda, e non certo di corretta
informazione. Tutto il programma è stato ideato
e predisposto da pochi soggetti e, cosa
incredibile, assolutamente mai discusso nelle
sedi istituzionali appropriate. Neppure è stata
data una informativa precisa che indicasse
l’idea di Città futura proposta e il tipo di
sviluppo da realizzare. L’Amministrazione si è
limitata alla generica pubblicità con l’ausilio
di alcuni “totem” e di vari pannelli
illustrativi posti lungo le principali strade
cittadine. Sono state inoltre stampate e
distribuite elegantissime e costosissime
pubblicazioni, accompagnate da una miriade di
spots pubblicitari, ma solo per imporre
ossessivamente lo stesso messaggio:
“l’Amministrazione è stata capace di ideare
progetti per 105 milioni di euro per opere e
interventi indispensabili per il futuro della
Città”.
Da
una attenta ed accurata lettura degli atti
progettuali proposti, ci si è resi conto che al
di là della semplice e banale propaganda, esiste
ben poco per il futuro della Città, anzi quasi
niente. Sarebbe quasi il caso di dire che si
tratta dell’ennesimo bluff. I singoli progetti
inseriti nel PIT, di per sé non rappresentano
l’idea innovativa di Città. Il tutto dovrebbe
infatti essere inserito in una programmazione ed
in una pianificazione che nel caso del PIT è
assolutamente assente.
In
questo PIT sono indicati interventi già
realizzati in passato, come ad esempio,
Piazzetta Vari, la Villa Comunale, la facciata
della Madonna delle Grazie, oppure interventi
mai partiti come la realizzazione del Depuratore
o dell’Arco del Sacramento, nonostante gli
inutili e pressanti annunci propagandistici. Ci
sono poi i progetti inseriti addirittura in
altri programmi, come ad esempio il Lungo Sabato
Boulevard o quelli la cui realizzazione al
momento è pressoché impossibile, quali il Museo
del Duomo e Piazza Orsini.
Il
“futuro nella storia”, il Pit della Città
di Benevento dal titolo così suggestivo, si è
ridotto quindi a poche opere pubbliche, il cui
progetto più corposo e più qualificante, è
rappresentato proprio dalla pavimentazione del
Corso Garibaldi. Non è dato sapere quindi, qual
è il vero progetto che l’Amministrazione
Comunale ha per la valorizzazione del Centro
Storico che non si limiti solo al tratto di
Corso Garibaldi dal Duomo alla Rocca.
Prima ancora di parlare di pedonalizzazione o di
mera pavimentazione del Corso, si sarebbero
dovute approfondire invece le “emergenze” di
tutta l’area interna alle Mura ed anche di
quelle degradate immediatamente a ridosso del
Centro Storico.
Si
tratta di un patrimonio architettonico e
monumentale, ma anche di storia e di cultura,
che potrebbe ridiventare cuore pulsante di tutta
la Città. Questo però se fosse effettivamente ed
interamente recuperato e valorizzato secondo un
progetto organico e condiviso anche per ricreare
un nuovo e più stretto rapporto con le aree
fluviali ed il parco archeologico. Solo in tal
caso sarebbe possibile ripensare ad una nuova
allocazione di servizi e diventerebbe possibile
lo sviluppo turistico e culturale. Questo
rafforzerebbe la vocazione commerciale della
Città Antica, comparto oggi completamente in
crisi per scelte politiche mirate a favorire
grandi interessi speculativi.
Il
progetto di pavimentazione del Corso Garibaldi,
avulso quindi da qualunque ragionamento sulle
funzioni e sulle prospettive di quella parte
fondamentale della Città, si è ridotto a
semplice “intervento estetico”, peraltro
discutibile. Nello specifico si prevede l’uso di
pietre di tre colori e di diverso spessore, con
sistemi di posa in opera finalizzati al solo
passaggio di pedoni. Ora però l’Amministrazione
è stata costretta ad ammettere che non si tratta
di una “pedonalizzazione”, ma di una “zona a
traffico limitato”, nel senso che sarà
consentita la circolazione anche alle auto dei
residenti, ai mezzi per carico e scarico merci,
a quelli per la raccolta dei rifiuti, ed alle
auto di servizio e soccorso. Questo comporta, se
pur episodicamente, anche il passaggio di mezzi
pesanti di varia natura. Ciò vuol dire che
quella pavimentazione non è adeguata a reggere
l’impatto del traffico anche se limitato. Non è
un caso infatti, che il Capitolato Speciale di
Appalto, per un lavoro di tale entità, non
indichi in alcun modo, né le caratteristiche dei
materiali, né tanto meno il sistema di posa in
opera di quella pavimentazione. Non esiste
nemmeno un elaborato tecnico con il calcolo dei
carichi e la verifica della resistenza del
materiale.
Ancor più assurda è la intenzione di
“sostituire” i marciapiedi attuali in pietra
lavica con identico materiale ma di spessore
minore. Dagli attuali 20 centimetri a soli 5
centimetri. Il progetto prevede di sostituire
6.678 metri quadrati di “basoli” che
caratterizzano il Corso Garibaldi da circa 130
anni, e che oggi hanno un valore commerciale di
oltre 500 mila euro. La cosa assurda è che si
pensa di sostituirli con lo stesso disegno di
quello attuale e alla stessa quota. Tutta questa
operazione costa 574.129 euro, oltre il valore
degli attuali “basoli” rimossi. La semplice
manutenzione dei marciapiedi, invece, prevedendo
la rimozione e la sistemazione fino al 40% delle
pietre esistenti, costerebbe 197.800 euro. Tutta
questa economia potrebbe essere utilizzata per
creare percorsi pedonali in alcuni vicoli
collegando piazzette e monumenti anche per
favorire la fruizione turistica e l’insediamenti
di botteghe artigiane.
Anche le modalità di esecuzione dei lavori
appaiono incomprensibili se non in relazione ad
alcune scelte relative al commercio. La
decisione di realizzare la pavimentazione per
sezioni trasversali all’attuale senso di marcia,
comporta la progressiva chiusura del Corso
Garibaldi. Si poteva invece, e ancora si può,
prevedere l’intervento per fasce verticali.
Ripristinare, cioè, interamente, un marciapiede,
poi un corsia stradale, poi l’altra e infine
l’altro marciapiede. Questo consentirebbe, anche
durante i lavori, il passaggio delle auto dei
residenti e dei mezzi pubblici senza la
complicata previsione della circolazione degli
autobus contromano in via del Pomerio e viale
dei Rettori e permetterebbe ai commercianti di
esercitare l’attività con disagi ridotti.
E’
una soluzione ragionevole che però
l’amministrazione non ha voluto prendere in
considerazione nonostante si sia sempre
dichiarata sensibile alle esigenze degli
operatori economici. Ma al danno si aggiunge la
beffa! Sta il fatto che durante il periodo di
chiusura del Corso Garibaldi, è prevista
l’apertura di due Ipermercati collocati proprio
lungo quelle strade periferiche dove viene ora
orientato il traffico “alternativo” al Corso
stesso.
Per tutti questi motivi chiediamo che il
progetto di pavimentazione sia rivisto e così
pure il piano traffico in modo da:
-
Mantenere la
separazione tra marciapiedi e parte carrabile.
-
Effettuare la
manutenzione degli attuali marciapiedi salvando
la pietra lavica esistente che ha grande valore
storico otre che economico.
-
Prevedere una
nuova pavimentazione solo per la parte
carrabile, idonea al traffico limitato e quindi
anche al passaggio di mezzi pesanti.
-
Progettare un
intervento di sistemazione di tutti i vicoli con
percorsi pedonali capaci di collegare monumenti,
luoghi di interresse culturale e piazzette,
anche per una fruibilità maggiore dal punto di
vista turistico.
-
Programmare i
lavori lungo il Corso Garibaldi per sezioni
verticali in modo da consentire il passaggio dei
residenti e dei mezzi pubblici senza penalizzare
in modo eccessivo le attività commerciali.
-
Modificare il
Piano Traffico e potenziare il trasporto
pubblico con una ipotesi da discutere in
Consiglio Comunale attivando tutte le forme di
partecipazione.
-
Non consentire
l’apertura dei due Ipermercati sino a quando i
lavori del Corso Garibaldi non saranno
interamente conclusi.
Benevento, 29 settembre 2004
Aderiscono:
Codacons, Comitato di Quartiere Rione Libertà,
C.N.A., Confcommercio, DS, Federitalia, Forum
Ambientalista, Italia dei Valori, LIPU-
Associazione Conservazione della Natura,
Margherita, Rifondazione Comunista, SDI, Udeur,
Verdi, C.U.B. Trasporti, Comunisti Italiani,
Medici per l’Ambiente. |