Comunicato Stampa n. 1365 del 16 novembre
2005
Inaugurata stasera alla Rocca dei Rettori la
mostra “Il corpo e la metamorfosi. Omaggio a
San Bartolomeo”. Alla cerimonia erano
presenti: il presidente e l’assessore alla
cultura della Provincia Carmine Nardone e
Giorgio Carlo Nista; il prefetto Mario D’Ambrosi;
il Questore Biagio Ciaramella; il
Soprintendente ai beni artistici di Caserta
e Benevento Giovanna Petrenga; don Pompilio
Cristino, rappresentante di mons. Serafino
Sprovieri, Arcivescovo metropolita;
l’assessore comunale alla cultura Nazzareno
Orlando; la curatrice della mostra Vega de
Martini, funzionario della Soprintendenza;
Maurizio Marini, storico dell'arte; Riccardo
Gullo, direttore del Museo Regionale
Archeologico “Bernabò Brea di Lipari”; ed
altre Autorità e semplici cittadini. La
mostra, dedicata ad una delle figure
centrali della storia beneventana,
l’Apostolo San Bartolomeo, resterà aperta
sino all’11 dicembre tutti i giorni feriali
dalle 16 alle 19, e, prenotando ad Art
Sannio allo 0824/29919, anche nelle ore
mattutine; il sabato e la domenica, invece,
dalle 9.30 alle 12.30, dalle 17 alle 20.
L’ingresso è libero.
La Mostra
nasce per iniziativa della Soprintendenza
per il Patrimonio Artistico ed è patrocinata
dalla Provincia di Benevento.
A tale
proposito il presidente Nardone ha ricordato
il rapporto tra la Città e le reliquie del
Martire e, nel ringraziare la
Soprintendenza, ha annunciato che il
prossimo 8 dicembre sarà inaugurata, nella
stessa Rocca, un’altra mostra su tema
Risorgimentale a completamento dell’avvenuto
restauro dell’ala longobarda dell’edificio
monumentale.
La
curatrice della Mostra, Vega de Martini, ha
voluto illustrare il perché della scelta di
riproduzioni digitali ad altissimo
ingrandimento di opere di Jusepe de Ribera,
artista di epoca seicentesca, sul Santo
Bartolomeo: il barocco – ha detto – è
meraviglia; gli ingrandimenti creano una
grande meraviglia nell’indagare sulla
sofferenza del corpo dell’Apostolo.
Don
Pompilio ha voluto plaudire all’iniziativa
che, ha affermato, non fa che rafforzare i
rapporti tra la città e le sue radici
religiose più profonde.
Il
Direttore del Museo di Lipari Riccardo Gullo
ha illustrato il profondo rapporto che lega
la comunità isolana al Santo, al punto che
anche la cultura laica fa riferimento
all’Apostolo: tale è la traccia lasciata
dalle reliquie che restarono nell’isola fino
a che il principe longobardo Sicario nel
nono secolo non le portò a Benevento.
La
Soprintendente Petrenga ha ricordato le
iniziative che, in sinergia con Comune e
Provincia, si stanno portando avanti per la
tutela dei beni culturali locali; mentre lo
storico dell’arte Marini ha evidenziato come
le opere di de Ribera consentano allo
spettatore di entrare letteralmente dentro
il corpo del Martire, respirandone la
santità.
La Mostra
è arricchita da paramenti sacri originali,
nonché da sculture di Lello Esposito,
artista napoletano "neobarocco" dei nostri
giorni, improntate sulla tematica del
martirio-metamorfosi, di forte impatto
emozionale.
Nei
prossimi mesi la mostra sarà portata a
Lipari e successivamente in Australia