Comunicato Stampa n. 1393 del 05 dicembre
2005
Doppio
sopralluogo stamani nell’area della diga di
Campolattaro (BN) sul fiume Tammaro: lo
hanno effettuato gli ingegneri Antonio
Venafro e Gennaro Mosca del Registro
Nazionale Dighe e Angelo Fuschini e
Salvatore Minicozzi del Settore
infrastrutture della Provincia.
Il primo
sopralluogo è stato condotto sul versante in
sponda destra del rilevato della diga, cioè,
in pratica, appena fuori l’abitato di
Campolattaro, ad alcune centinaia di metri a
monte dall’invaso vero e proprio e al
capolinea della strada circumlacuale per
Morcone, franata alcuni anni fa e da tempo
chiusa al traffico veicolare.
La
strada, costruita da un Consorzio di enti
locali, era capitata proprio su un imponente
falda acquifera e, naturalmente, non aveva
retto: dunque era stata chiusa a pochi mesi
dalla inaugurazione. Questo fatto, per una
questione di prudenza ha impedito, dal 1995
ad oggi, l’avvio della messa in esercizio
della sottostante diga sul fiume Tammaro,
sebbene tra le due opere non sussista alcun
collegamento funzionale. Molti anni dopo, la
responsabilità della gestione della strada
circumlacuale fu affidata alla Provincia,
che ha provveduto a presentare un progetto
di ripristino, approvato e finanziato due
anni fa dalla Presidenza del Consiglio dei
Ministri. E proprio sul cantieri per i
lavori si è svolto il sopralluogo odierno,
che ha consentito di accertare che, nel
rispetto dei tempi previsti dal contratto,
le opere principali sono state ultimate e
che il cantiere potrà ritenersi chiuso nei
prossimi giorni.
Il
secondo sopralluogo è stato condotto sulla
diga vera e propria per verificare le opere
di ripristino delle apparecchiature di
misurazione dei parametri di controllo sullo
stato di sicurezza dello sbarramento. I
tecnici hanno accertato che anche queste
opere sono ormai completate, secondo i tempi
previsti.
Al
termine del sopralluogo, i responsabili del
Registro e del Settore Infrastrutture hanno
dunque preso atto che, entro la fine del
mese di gennaio prossimo, potranno essere
ultimati i rilievi e le elaborazioni dei
dati relativi alle due opere e, pertanto,
per gli inizi di marzo 2006 sarà possibile
cominciare il riempimento sperimentale
dell’invaso sul Tammaro, che avverrà a
piccole tappe successive e con gradualità
per un periodo di circa 24 mesi.
Anche se
la diga non sarà ovviamente da subito
completamente riempita, si ritiene che fin
dalla prossima estate sarà possibile
utilizzare piccole quantità d’acqua per gli
usi agricoli e/o per garantire il minimo
vitale al fiume Calore di cui il Tammaro è
affluente.
I tecnici
sono stati infine ricevuti alla Rocca dei
Rettori dal presidente della provincia on.le
Carmine Nardone per informarlo sulle
conclusioni da loro raggiunte. Il presidente
si è dichiarato molto soddisfatto sull’esito
dei sopralluoghi.