7 dicembre 2005
Sopralluogo alla diga di Campolattaro
Antonio De Lucia

 

 

Comunicato Stampa n. 1393 del 05 dicembre 2005

 

Doppio sopralluogo stamani nell’area della diga di Campolattaro (BN) sul fiume Tammaro: lo hanno effettuato gli ingegneri Antonio Venafro e Gennaro Mosca del Registro Nazionale Dighe e  Angelo Fuschini e Salvatore Minicozzi del Settore infrastrutture della Provincia.

Il primo sopralluogo è stato condotto sul versante in sponda destra del rilevato della diga, cioè, in pratica, appena fuori l’abitato di Campolattaro, ad alcune centinaia di metri a monte dall’invaso vero e proprio e al capolinea della strada circumlacuale per Morcone, franata alcuni anni fa e da tempo chiusa al traffico veicolare.

La strada, costruita da un Consorzio di enti locali, era capitata proprio su un imponente falda acquifera e, naturalmente, non aveva retto: dunque era stata chiusa a pochi mesi dalla inaugurazione. Questo fatto, per una questione di prudenza ha impedito, dal 1995 ad oggi, l’avvio della messa in esercizio della sottostante diga sul fiume Tammaro, sebbene tra le due opere non sussista alcun collegamento funzionale. Molti anni dopo, la responsabilità della gestione della strada circumlacuale fu affidata alla Provincia, che ha provveduto a presentare un progetto di ripristino, approvato e finanziato due anni fa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. E proprio sul cantieri per i lavori si è svolto il sopralluogo odierno, che ha consentito di accertare che, nel rispetto dei tempi previsti dal contratto, le opere principali sono state ultimate e che il cantiere potrà ritenersi chiuso nei prossimi giorni.   

Il secondo sopralluogo è stato condotto sulla diga vera e propria per verificare le opere di ripristino delle apparecchiature di misurazione dei parametri di controllo sullo stato di sicurezza dello sbarramento. I tecnici hanno accertato che anche queste opere sono ormai completate, secondo i tempi previsti.

Al termine del sopralluogo, i responsabili del Registro e del Settore Infrastrutture hanno dunque preso atto che, entro la fine del mese di gennaio prossimo, potranno essere ultimati i rilievi e le elaborazioni dei dati relativi alle due opere e, pertanto, per gli inizi di marzo 2006 sarà possibile cominciare il riempimento sperimentale dell’invaso sul Tammaro, che avverrà a piccole tappe successive e con gradualità per un periodo di circa 24 mesi.

Anche se la diga non sarà ovviamente da subito completamente riempita, si ritiene che fin dalla prossima estate sarà possibile utilizzare piccole quantità d’acqua per gli usi agricoli e/o per garantire il minimo vitale al fiume Calore di cui il Tammaro è affluente.

I tecnici sono stati infine ricevuti alla Rocca dei Rettori dal presidente della provincia on.le Carmine Nardone per informarlo sulle conclusioni da loro raggiunte. Il presidente si è dichiarato molto soddisfatto sull’esito dei sopralluoghi.

 

 

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