30 gennaio 2005
Pericoloso impianto per rifiuti tossici
Gabriele Corona

 

 

Forum Ambientalista Sannio

Via Annunziata 127- 82100 Benevento

Comunicato stampa del 29 gennaio 2005

Mentre è ancora in corso la protesta delle popolazioni della Valle Caudina contro la mega discarica, scadono i termini per l’opposizione al progetto per un pericolosissimo Impianto di trattamento di rifiuti speciali e tossico- nocivi  a Ponte Valentino nel Comune di Benevento.

Con una piccola inserzione a pagamento pubblicata il 31 dicembre su un quotidiano nazionale tra le notizie relative al terremoto in Asia, la Società IMEC srl di Roma, ha annunciato la costruzione nel territorio del Comune di Benevento di un “Impianto polifunzionale per il trattamento e il recupero di rifiuti pericolosi”, classificato come “impianto di eliminazione  dei reflui tossici e nocivi mediante trattamento chimico”.

La società romana ha già ottenuto dal Consorzio ASI, l’assegnazione di un lotto di 16.000 metri quadrati nella zona industriale di ponte Valentino dove costruire un impianto che secondo il progetto, dovrebbe trattare ogni giorno 400 metri cubi di liquami tossici e nocivi e 750 tonnellate annue di rifiuti secchi speciali sia organici che inorganici derivanti in gran parte da lavorazioni industriali.

Il SIA cioè lo Studio di Impatto Ambientale prodotto dalla IMEC e inviato alla Provincia e al Comune di Benevento, contiene indicazioni molto generiche sulla destinazione finale dei reflui e dei rifiuti solidi derivanti dal trattamento dopo una serie di reazioni chimiche a freddo con ulteriori emissioni di esalazioni in atmosfera.

Contro la realizzazione dell’Impianto si schiera il Forum Ambientalista del Sannio che oggi, entro la scadenza dei 30 giorni dalla pubblicazione dell’avviso, ha chiesto con una raccomandata inviata alla Regione Campania e ai Ministeri dell’Ambiente e dei Beni Culturali, di non autorizzare la costruzione dello stabilimento che risulta estremamente pericoloso anche in relazione al sito prescelto.

Nel documento il Forum Ambientalista segnala  che “l’area individuata per la costruzione dell’Impianto confina con il fiume Calore in una zona a rischio di inondazione, è altamente sismica  e confina con una enorme discarica che non è stata bonificata nè posta in sicurezza con tutti i pericoli conseguenti anche per la possibile fuoriuscita di biogas dal sottosuolo durante gli scavi per la costruzione dello stabilimento.

Il Forum Ambientalista segnala anche che “nella area di intervento sono già allocati diversi stabilimenti per produzioni alimentari assolutamente incompatibili con la presenza di un “Impianto per trattamenti di Rifiuti Tossici e Nocivi mediante trattamento chimico” anche per i danni che lo stesso potrebbe procurare nel caso di guasto o cattivo funzionamento. Inoltre- scrivono gli ambientalisti- “la notevole umidità dell’area dovuta anche alla particolare conformazione del territorio circostante favorisce la permanenza degli inquinanti prodotti dalle esalazioni chimiche con inevitabili gravi danni per la salute della popolazione”.

 

Il Forum Ambientalista contesta infine lo Studio di Impatto Ambientale  presentato dalla IMEC srl, la quale sostiene che l’impianto serve per smaltire i rifiuti tossici e nocivi prodotti nella provincia di Benevento,“minimizzando quindi i percorsi degli automezzi con conseguente minor rischio ambientale e minor inquinamento”.

Gli ambientalisti sostengono invece nel Sannio non si producono affatto i 400 metri cubi al giorno di reflui e le 750 tonnellate annue di rifiuti solidi tossici e nocivi (Rifiuti da produzione di pitture, vernici, smalti vetrari, siggillanti ed inchiostri; Rifiuti dalla industria fotografica; Rifiuti di lavorazione e trattamento superficiali di metalli o contenenti metalli; Olii esausti; Rifiuti da ricerca medica e veterinaria;  Rifiuti della produzione conciaria e tessile, produzione di carta, polpa e cartone, raffinazione del Petrolio; ecc.)

Il trasporto di tali rifiuti da altre province comporterà un notevole aumento del traffico derivante dalla circolazione di mezzi pesanti  e causerà un enorme inquinamento per lo sversamento accidentale ed incontrollato di  reflui. Infine, ricorda il Forum Ambientalista- in provincia di Benevento non vi sono discariche idonee per lo smaltimento dei rifiuti derivanti dalle lavorazioni previste nell’Impianto che subiranno pertanto un ulteriore trasporto con altri inevitabili impatti negativi sull’ambiente.

Ora tocca alla Provincia e al Comune pronunciarsi- ha dichiarato Gabriele Corona, coordinatore del Forum Ambientalista- e il Consorzio ASI deve spiegare come mai ha assegnato già il lotto di terreno nonostante la pericolosità accertata e dichiarata dell’Impianto.

 

Il coordinatore provinciale

Gabriele Corona

 


 

Forum Ambientalista Sannio

Via Annunziata 127- 82100 Benevento

 

 

Benevento, 29 gennaio 2005

 

Raccomandata A.R.                                                                         

 

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MINISTERO DELL’AMBIENTE

Dipartimento Valutazione Impatto Ambientale

Via Cristoforo Colombo, 44

00147 ROMA

 

MINISTERO BENI CULTURALI E AMBIENTALI

Direzione Generale per i Beni Architettonici e il Paesaggio

Servizio VI

Via di San Michele, 22

00153 ROMA

 

REGIONE CAMPANIA

Ufficio VIA

Via De Gasperi, 55

80100 NAPOLI

 

ARPAC DI BENEVENTO

Via S. Pasquale, 34

82100 BENEVENTO

 

COMUNE DI BENEVENTO

Assessorato all’Ambiente

Palazzo Impregilo

BENEVENTO

 

PROVINCIA DI BENEVENTO

Assessorato all’ambiente

Rocca dei Rettori

BENEVENTO

 

 

Oggetto: Impianto polifunzionale per il trattamento dei rifiuti pericolosi in Benevento, località Ponte Valentino.

La scrivente associazione ambientalista esprime netta contrarietà ed opposizione al progetto per la “Costruzione di una Piattaforma Polifunzionale Di Trattamento e Recupero dei Rifiuti Pericolosi” che la Società IMEC Tecnologie Ecologiche Srl, con sede in Roma, intende realizzare in località Ponte Valentino nel Comune di Benevento, per i motivi appresso indicati:

-         L’area individuata per la costruzione dell’Impianto si estende per circa 16.000 metri quadrati e confina con una enorme discarica che non è stata bonificata né posta in sicurezza con tutti i pericoli conseguenti anche per la possibile fuoriuscita di biogas dal sottosuolo durante gli scavi per la costruzione dello stabilimento.

-         L’area di intervento confina con il fiume Calore in una zona a rischio di inondazione e per questo dovrebbe rimanere sgombra da infrastrutture.

-         L’area per il parcheggio e la movimentazione delle cisterne contenenti i reflui tossici e nocivi nonché le cisterne e le vasche di stoccaggio dei rifiuti da trattare ricade nell’area dei 150 metri dal fiume;

-         La zona nella quale ricade il sito di realizzazione è altamente sismica. Essendo noto che i terreni alluvionali amplificano gli effetti delle onde sismiche sulle costruzioni, l’impianto, in concomitanza con un evento di notevole intensità, verrebbe ad essere notevolmente sollecitato e il suo danneggiamento provocherebbe, un notevole danno all’ecosistema fluviale per la fuoriuscita dei liquami e dei fanghi.

-         Il sito destinato all’impianto ricade nell’area interessata dalla falda sub alvea sfruttata ad uso potabile e agricolo. Ciò potrebbe provocare turbamento sia del regime delle acque sub superficiali e sotterranee ovvero la rottura dell’equilibrio derivante dall’intrusione di acque inquinate. Oltre che la costruzione e gestione dell’impianto, deve essere valutato l’inquinamento conseguente anche dalla possibilità di tracimazione delle vasche dell’impianto o l’eventuale fuoriuscita dalle pareti interrate di liquami, solo in parte depurati, che provocherebbero l’inquinamento della falda con gravi rischi igienico sanitari.

-         Nella area di intervento sono già allocati diversi stabilimenti per produzioni alimentari assolutamente incompatibili con la presenza di un “Impianto per trattamenti di Rifiuti Tossici e Nocivi mediante trattamento chimico” anche per i danni che lo stesso potrebbe procurare nel caso di guasto o cattivo funzionamento.

-         La notevole umidità dell’area dovuta anche alla particolare conformazione del territorio circostante favorisce la permanenza degli inquinanti prodotti dalle esalazioni chimiche con inevitabili gravi danni per la salute della popolazione;

-         I territori agricoli posti a poca distanza dall’area scelta per la localizzazione dell’Impianto sono interessati alla produzione di prodotti tipici di qualità che certamente potrebbero  subire danni notevoli per le esalazioni chimiche.

-         Non è vero, come dichiarato nel SIA ( Studio di Impatto Ambientale ) presentato dalla IMEC srl, che “l’impianto risponde ai requisiti della gestione integrata dei rifiuti, così come previsto dal D.Lgs 22/97, la quale vuole tra l’altro ridurre la movimentazione ed il trasporto dei rifiuti al di fuori degli Ambiti Territoriali Ottimali”. Infatti nella Provincia di Benevento non si producono affatto i 400 metri cubi al giorno di reflui e le 750 tonnellate annue di rifiuti solidi tossici e nocivi (Rifiuti da produzione di pitture, vernici, smalti vetrari, siggillanti ed inchiostri; Rifiuti dalla industria fotografica; Rifiuti di lavorazione e trattamento superficiali di metalli o contenenti metalli; Olii esausti; Rifiuti da ricerca medica e veterinaria;  Rifiuti della produzione conciaria e tessile, produzione di carta, polpa e cartone, raffinazione del Petrolio; ecc.) Il trasporto di tali rifiuti da altre province comporterà un notevole aumento del traffico derivante dalla circolazione di mezzi pesanti  e causerà un enorme inquinamento per lo sversamento accidentale incontrollato di rifiuti, soprattutto reflui, durante il trasporto.

-         In provincia di Benevento non vi sono discariche idonee per lo smaltimento dei rifiuti derivanti dalle lavorazioni previste nell’Impianto che subiranno un ulteriore trasporto con altri inevitabili impatti negativi sull’ambiente.

Per tutti i motivi esposti la scrivente associazione ambientalista chiede che sia valutata negativamente la proposta della IMEC srl e che la stessa società non sia autorizzata alla Costruzione dell’Impianto di cui all’oggetto in Contrada Ponte Valentino del Comune di Benevento e in nessun  in alcun altro luogo della provincia di Benevento.

Il coordinatore provinciale

Gabriele Corona

 

    

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