Comunicato Stampa n.
1343 del 4 novembre 2005
«Meglio
tardi che mai: le stesse forze politiche che
approvarono la legge Rastrelli sull’ATO
irpino-sannita, solo oggi, dopo alcuni anni,
e dopo che i loro Commissari ad acta li
avevano imposti ai nostri Comuni, si sono
accorti che quella legge non va bene». Ha
esordito con queste parole il presidente
della Provincia Carmine Nardone nella
Conferenza Stampa convocata con il
Presidente del Consiglio di Amministrazione
dell’ATO Calore Irpino Pasquale Giuditta
sulle iniziative e le prospettive
programmatiche dell’ATO dopo l’ultima
Assemblea dei Sindaci. All’incontro erano
presenti anche il presidente dell’Assemblea
dei sindaci Mario Pepe, il rappresentante
del presidente Nardone in seno al CdA dell’ATO,
Nino Del Vecchio, ed il consigliere
regionale Fernando Errico.
Secondo
Nardone, l’Assemblea dei sindaci ha votato
un documento che sostanzialmente riconosce
che la legge regionale sull’ATO non è
adeguata alla Riforma Bassanini, al Testo
Unico sugli enti locali ed alla Riforma del
Titolo V della Costituzione, che assegnano
compiti non derogabili alle Province in
materia di gestione delle risorse idriche.
Per far fronte a tale difficoltà, in attesa
di una eventuale modifica della legge, che è
problema di esclusiva competenza della
Regione, il presidente Nardone ha
evidenziato che, anche a fronte di un
evidente squilibrio di rappresentanza dei
territori a tutto danno del Sannio in seno
al CdA, si è stabilito una forte
concertazione istituzionale tra le due
Province, i due Comuni capoluogo, la Regione
Campania e la stessa ATO a garanzia di
Sannio e Irpinia per la programmazione
generale e per gli investimenti finanziari.
«Questo, ha precisato Nardone, è il nostro
compito: è la Regione a legiferare; noi
amministratori dobbiamo appunto amministrare
le leggi che ci sono e dobbiamo farlo con il
massimo di tutela per i nostri territori».
Nardone ha anche annunciato che, essendo
ormai imminente la messa in esercizio della
diga di Campolattaro, dopo gli imponenti
lavori realizzati dalla Provincia («con 19
miliardi di lire, anziché con 120 come
voleva fare qualche altro» – ha precisato
Nardone), si potranno utilizzare quelle
risorse idriche, pari ad 80.000 metri cubi,
che non potranno andare, ha precisato il
presidente, fuori dalla nostra Provincia, ma
che dovranno essere utilizzate per
l’agricoltura, l’industria e le popolazioni
sannite.
Su tale
punto è intervenuto anche il presidente
Giuditta che ha rivelato di aver appena
posto il veto circa il trasferimento di
altre risorse idriche raccolte dalla diga di
Conza verso la Puglia se prima non saranno
state messe in essere forme di ristoro per
il Sannio e l’Irpinia a causa della
sottrazione di acqua dalle Sorgenti Alte del
fiume Calore. Tanto in omaggio ad una
precisa volontà deliberata dell’Assemblea
dei Sindaci che, ha detto Giuditta, è stato
approvata all’unanimità, mentre i soli
sindaci di Benevento, Ariano Irpino e
Buonalbergo hanno votato contro solo per il
mancato accoglimento di un loro emendamento,
il cui senso, però - ha precisato Giuditta
-, era già stato completato recepito e fatto
proprio dall’Assemblea stessa.
Secondo
Pepe, l’impostazione strategica della
concertazione tra le Province e i due comuni
capoluoghi per il problema delle risorse
idriche costituisce il valore aggiunto delle
attività dell’ATO che può programmare le
proprie attività avendo la piena serenità di
giungere ad una equa garanzia per i
territori. «Io non sono meno sannita di
altri» - ha concluso Pepe.
Sul tema
delle tariffe e della gestione dei servizi
si sono soffermati Nardone e Giuditta: essi
hanno affermato che, come riconosciuto
dall’Assemblea, le tariffe dei servizi
idrici nel Sannio sono molto più basse che
in Irpinia: ed è dunque un problema che non
può essere fatto ricadere sul Sannio la
futura omogeneizzazione delle stesse
traducendosi in un danno economico per i
contribuenti del beneventano – su questo
punto è stato categorico Nardone. Infine,
entrambi i presidenti hanno sottolineato che
l’Assemblea ha avviato le procedure per la
individuazione dell’ente gestore per non
perdere i finanziamenti comunitari ed ha
scelto la strada della costituzione “in
house” di un soggetto nuovo, avente natura
giuridica pubblica, nel quale dovranno
confluire tutti i soggetti gestori
attualmente operanti in Sannio ed in Irpinia.
Comunicato Stampa n.
1344 del 4 novembre 2005
A seguito di alcune difformità
interpretative dello Statuto e del
Regolamento dei lavori del Consiglio
Provinciale attualmente vigenti, difficoltà
rivelatesi in occasione di alcune riunioni
dell’Assemblea, la Conferenza dei capi
gruppo alla Rocca dei Rettori ha suggerito
al presidente della stessa Donato
Agostinelli di farsi promotore di un
incontro con il Presidente della Provincia,
gli assessori ed il Segretario generale al
fine di dirimere le controversie. La
riunione è stata fissata per il prossimo 15
novembre, alle ore 11.00, presso la Sala
Consiliare della Rocca dei Rettori, con
l'intesa che le determinazioni che in quella
sede saranno assunte, saranno applicate
rigidamente per evitare, per il futuro,
qualunque tipo di contestazione.
Comunicato Stampa n.
1345 del 4 novembre 2005
Sono già 130.000 gli abitanti di 39 Comuni
del Sannio che sono stati inseriti nel
progetto del CST (Centri Servizi
Territoriali) in materia di E-government e
Società dell’Informazione promosso dalla
Provincia di Benevento. Lo comunica
l’assessore provinciale Giorgio Carlo Nista
in riferimento alla prossima scadenza dell’
”Avviso per Selezione dei soggetti ammessi a
presentare progetti finalizzati
all’erogazione di servizi, in forma
associata, per i Piccoli Comuni” emanato dal
CNIPA (Centro Nazionale per
l’Informatizzazione della Pubblica
Amministrazione). Essendo dunque stata
superata abbondantemente la soglia dei
100.000 abitanti prevista dall’Avviso
medesimo, entro la scadenza fissata del 1°
dicembre sarà possibile dunque presentare la
domanda ufficiale per la concessione di
finanziamenti atti a garantire migliori
servizi ai cittadini per i comuni fino a
5.000 abitanti grazie alle tecnologie
informatiche. La Provincia di Benevento, al
fine di non perdere l’opportunità di accesso
a risorse finanziarie aggiuntive, ha avuto
cura di sollecitare i piccoli Comuni (che
nel Sannio sono la grande maggioranza) a
partecipare ad un Consorzio tra enti per la
istituzione appunto del CST. Nel corso di
due successivi incontri con i sindaci
interessati, la Provincia ha definito e
proposto ai Comuni alcuni documenti
costituenti le manifestazioni di interesse
formale al progetto che, in prospettiva, può
essere utile anche per partecipare ad un
altro Bando pubblico, in corso di
approvazione da parte della Regione sul
medesimo argomento. Dei 39 comuni che hanno
aderito, ben 33 non raggiungono i 5.000
abitanti: quindi siamo ben oltre il limite
minimo previsto, mentre, com’è ammesso,
hanno manifestato il loro interesse anche
Comuni che superano di molto la quota 5.000,
nonché 3 Comunità Montane. Secondo
l’assessore Nista è possibile che, da qui a
pochi giorni, saranno ben 150.000 i
cittadini rappresentati dalle iniziative del
CST.
Comunicato Stampa n.
1346 del 4 novembre 2005
La Provincia di Benevento ha aderito alla
manifestazione dei giovani di Locri (RC)
contro la 'ndrangheta ed in ricordo del vice
presidente del Consiglio regionale della
Calabria Francesco Fortugno. A Locri ha
sfilato anche il Gonfalone della Provincia,
mentre il presidente Carmine Nardone,
trattenuto da impegni istituzionali a
Benevento, era rappresentato dall’assessore
Pasquale Grimaldi. Il corteo dei
manifestanti, dopo aver attraversato la
cittadina, ha sostato infine in piazza dei
Martiri dove la manifestazione si è conclusa
con alcuni interventi dal palco, alla
presenza, tra le altre Autorità campane e
pugliesi, dei sindaci di Napoli, Cosenza e
Locri e del presidente della Giunta
regionale, Agazio Loiero.
Comunicato Stampa n.
1347 del 4 novembre 2005
La Giunta della Regione Campania, con
propria delibera, ha autorizzato
l’erogazione dei contributi per la
riparazione ed il ripristino degli edifici
danneggiati dal sisma del 21 maggio 2005 ed
oggetto di ordinanze sindacali di sgombero
nei comuni di Arienzo, Airola, Arpaia,
Forchia e Paolisi. Le risorse necessarie
saranno fatte gravare sul Fondo regionale di
protezione civile in quanto il sisma, pur
non essendo stato classificato come di
“emergenza nazionale”, ha tuttavia prodotto
danni accertati che meritano comunque tutela
pubblica.
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