5 novembre 2005
5 comunicati dalla Provincia di BN
Antonio De Lucia

 

 

Comunicato Stampa n. 1343 del 4 novembre 2005

 

«Meglio tardi che mai: le stesse forze politiche che approvarono la legge Rastrelli sull’ATO irpino-sannita, solo oggi, dopo alcuni anni, e dopo che i loro Commissari ad acta li avevano imposti ai nostri Comuni, si sono accorti che quella legge non va bene». Ha esordito con queste parole il presidente della Provincia Carmine Nardone nella Conferenza Stampa convocata con il Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’ATO Calore Irpino Pasquale Giuditta sulle iniziative e le prospettive programmatiche dell’ATO dopo l’ultima Assemblea dei Sindaci. All’incontro erano presenti anche il presidente dell’Assemblea dei sindaci Mario Pepe, il rappresentante del presidente Nardone in seno al CdA dell’ATO, Nino Del Vecchio, ed il consigliere regionale Fernando Errico.

Secondo Nardone, l’Assemblea dei sindaci ha votato un documento che sostanzialmente riconosce che la legge regionale sull’ATO non è adeguata alla Riforma Bassanini, al Testo Unico sugli enti locali ed alla Riforma del Titolo V della Costituzione, che assegnano compiti non derogabili alle Province in materia di gestione delle risorse idriche. Per far fronte a tale difficoltà, in attesa di una eventuale modifica della legge, che è problema di esclusiva competenza della Regione, il presidente Nardone ha evidenziato che, anche a fronte di un evidente squilibrio di rappresentanza dei territori a tutto danno del Sannio in seno al CdA, si è stabilito una forte concertazione istituzionale tra le due Province, i due Comuni capoluogo, la Regione Campania e la stessa ATO a garanzia di Sannio e Irpinia per la programmazione generale e per gli investimenti finanziari. «Questo, ha precisato Nardone, è il nostro compito: è la Regione a legiferare; noi amministratori dobbiamo appunto amministrare le leggi che ci sono e dobbiamo farlo con il massimo di tutela per i nostri territori». Nardone ha anche annunciato che, essendo ormai imminente la messa in esercizio della diga di Campolattaro, dopo gli imponenti lavori realizzati dalla Provincia («con 19 miliardi di lire, anziché con 120 come voleva fare qualche altro» – ha precisato Nardone), si potranno utilizzare quelle risorse idriche, pari ad 80.000 metri cubi, che non potranno andare, ha precisato il presidente, fuori dalla nostra Provincia, ma che dovranno essere utilizzate per l’agricoltura, l’industria e le popolazioni sannite.

Su tale punto è intervenuto anche il presidente Giuditta che ha rivelato di aver appena posto il veto circa il trasferimento di altre risorse idriche raccolte dalla diga di Conza verso la Puglia se prima non saranno state messe in essere forme di ristoro per il Sannio e l’Irpinia a causa della sottrazione di acqua dalle Sorgenti Alte del fiume Calore. Tanto in omaggio ad una precisa volontà deliberata dell’Assemblea dei Sindaci che, ha detto Giuditta, è stato approvata all’unanimità, mentre i soli sindaci di Benevento, Ariano Irpino e Buonalbergo hanno votato contro solo per il mancato accoglimento di un loro emendamento, il cui senso, però - ha precisato Giuditta -, era già stato completato recepito e fatto proprio dall’Assemblea stessa.

Secondo Pepe, l’impostazione strategica della concertazione tra le Province e i due comuni capoluoghi per il problema delle risorse idriche costituisce il valore aggiunto delle attività dell’ATO che può programmare le proprie attività avendo la piena serenità di giungere ad una equa garanzia per i territori. «Io non sono meno sannita di altri» - ha concluso Pepe.

Sul tema delle tariffe e della gestione dei servizi si sono soffermati Nardone e Giuditta: essi hanno affermato che, come riconosciuto dall’Assemblea, le tariffe dei servizi idrici nel Sannio sono molto più basse che in Irpinia: ed è dunque un problema che non può essere fatto ricadere sul Sannio la futura omogeneizzazione delle stesse traducendosi in un danno economico per i contribuenti del beneventano – su questo punto è stato categorico Nardone. Infine, entrambi i presidenti hanno sottolineato che l’Assemblea ha avviato le procedure per la individuazione dell’ente gestore per non perdere i finanziamenti comunitari ed ha scelto la strada della costituzione “in house” di un soggetto nuovo, avente natura giuridica pubblica, nel quale dovranno confluire tutti i soggetti gestori attualmente operanti in Sannio ed in Irpinia.


 

 

Comunicato Stampa n. 1344 del 4 novembre 2005

A seguito di alcune difformità interpretative dello Statuto e del Regolamento dei lavori del Consiglio Provinciale attualmente vigenti, difficoltà rivelatesi in occasione di alcune riunioni dell’Assemblea, la Conferenza dei capi gruppo alla Rocca dei Rettori ha suggerito al presidente della stessa Donato Agostinelli di farsi promotore di un incontro con il Presidente della Provincia, gli assessori ed il Segretario generale al fine di dirimere le controversie. La riunione è stata fissata per il prossimo 15 novembre, alle ore 11.00, presso la Sala Consiliare della Rocca dei Rettori, con l'intesa che le determinazioni che in quella sede saranno assunte, saranno applicate rigidamente per evitare, per il futuro, qualunque tipo di contestazione.

 


 

Comunicato Stampa n. 1345 del 4 novembre 2005

Sono già 130.000 gli abitanti di 39 Comuni del Sannio che sono stati inseriti nel progetto del CST (Centri Servizi Territoriali) in materia di E-government e Società dell’Informazione promosso dalla Provincia di Benevento. Lo comunica l’assessore provinciale Giorgio Carlo Nista in riferimento alla prossima scadenza dell’ ”Avviso per Selezione dei soggetti ammessi a presentare progetti finalizzati all’erogazione di servizi, in forma associata, per i Piccoli Comuni” emanato dal CNIPA (Centro Nazionale per l’Informatizzazione della Pubblica Amministrazione). Essendo dunque stata superata abbondantemente la soglia dei 100.000 abitanti prevista dall’Avviso medesimo, entro la scadenza fissata del 1° dicembre sarà possibile dunque presentare la domanda ufficiale per la concessione di finanziamenti atti a garantire migliori servizi ai cittadini per i comuni fino a 5.000 abitanti grazie alle tecnologie informatiche. La Provincia di Benevento, al fine di non perdere l’opportunità di accesso a risorse finanziarie aggiuntive,  ha avuto cura di sollecitare i piccoli Comuni (che nel Sannio sono la grande maggioranza) a partecipare ad un Consorzio tra enti per la istituzione appunto del CST. Nel corso di due successivi incontri con i sindaci interessati, la Provincia ha definito e proposto ai Comuni alcuni documenti costituenti le manifestazioni di interesse formale al progetto che, in prospettiva, può essere utile anche per partecipare ad un altro Bando pubblico, in corso di approvazione da parte della Regione sul medesimo argomento. Dei 39 comuni che hanno aderito, ben 33 non raggiungono i 5.000 abitanti: quindi siamo ben oltre il limite minimo previsto, mentre, com’è ammesso, hanno manifestato il loro interesse anche Comuni che superano di molto la quota 5.000, nonché 3 Comunità Montane. Secondo l’assessore Nista è possibile che, da qui a pochi giorni, saranno ben 150.000 i cittadini rappresentati dalle iniziative del CST.

 


 

Comunicato Stampa n. 1346 del 4 novembre 2005

La Provincia di Benevento ha aderito alla manifestazione dei giovani di Locri (RC) contro la 'ndrangheta ed in ricordo del vice presidente del Consiglio regionale della Calabria Francesco Fortugno. A Locri ha sfilato anche il Gonfalone della Provincia, mentre il presidente Carmine Nardone, trattenuto da impegni istituzionali a Benevento, era rappresentato dall’assessore Pasquale Grimaldi. Il corteo dei manifestanti, dopo aver attraversato la cittadina, ha sostato infine in piazza dei Martiri dove la manifestazione si è conclusa con alcuni interventi dal palco, alla presenza, tra le altre Autorità campane e pugliesi, dei sindaci di Napoli, Cosenza e Locri e del presidente della Giunta regionale, Agazio Loiero.

 


 

Comunicato Stampa n. 1347 del 4 novembre 2005

La Giunta della Regione Campania, con propria delibera, ha autorizzato l’erogazione dei contributi per la riparazione ed il ripristino degli edifici danneggiati dal sisma del 21 maggio 2005 ed oggetto di ordinanze sindacali di sgombero nei comuni di Arienzo, Airola, Arpaia, Forchia e Paolisi. Le risorse necessarie saranno fatte gravare sul Fondo regionale di protezione civile in quanto il sisma, pur non essendo stato classificato come di “emergenza nazionale”, ha tuttavia prodotto danni accertati che meritano comunque tutela pubblica.  

 

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