24 novembre 2005
PRC BN risponde a Scarinzi
Gianluca Serafini

 

 

Federazione di Benevento

 

 

 

Comunicato Stampa

 

 

La Direzione della ASL Bn1 si avventura in una polemica suicida pur di non assumersi le proprie responsabilità per la mancata realizzazione della sede al Rione Libertà nonostante il finanziamento regionale concesso 5 anni fa.

 

La Direzione della ASL di Benevento ci accusa di disinformazione relativamente alla interrogazione presentata dal nostro gruppo regionale, finalizzata a fare chiarezza sulle ragioni che hanno indotto l’Azienda Sanitaria a concordare con una società privata le caratteristiche costruttive di una struttura da acquistare senza la gara di appalto.

La ASL sostiene che la gara sarebbe stata esperita dal Comune di Benevento con una procedura di Concorso Pubblico Concorrenziale del 30 luglio 1999.

Allora è bene ricordare che quel Bando di Concorso riguardava la scelta di una società privata che avrebbe dovuto realizzare al Rione Libertà, nell’area alberata tra le due chiese, una “Spina Commerciale e dei servizi”secondo un Progetto Preliminare che prevedeva solo negozi e servizi ricreativi e culturali dal costo preventivato di £. 6.500.000.000, senza alcun riferimento alla possibilità di realizzare una sede ASL dal costo di £. 9.700.000.000.

Infatti, solo il 21 settembre 1999, cioè due mesi dopo la pubblicazione del Bando del Concorso, il Sindaco di Benevento e il Direttore della ASL firmarono un Protocollo di Intesa decidendo che si poteva realizzare al Rione libertà una struttura che la ASL si impegnava ad acquistare per servizi sanitari.

Ma questa possibilità, estremamente interessante per le società private, come fu pubblicizzata?

Non risulta che fu riaperto il Bando per chiarire ai possibili partecipanti che si poteva presentare un progetto per una sede pubblica che la ASL si impegnava ad acquistare con finanziamento regionale.

E’ utile ribadire che per una gara di appalto per la costruzione di una strada da 1 milione di euro (cioè 2 miliardi di lire) partecipano in genere oltre 100 ditte che devono affannarsi a fare un ribasso di circa il 30%, figurarsi se il bando riguarda una sede pubblica da realizzare senza sconti.

Invece, nel caso della “Spina Commerciale e dei servizi”, il 28 ottobre 1999, fu presentata al Comune  una (dico 1)  sola proposta  che non si limitava ai negozi e ai servizi culturali e ricreativi, ma prevedeva anche una sede ASL.

Secondo il progetto presentato non si trattava di una sede generica perché venivano indicati esattamente i servizi sanitari previsti dal Protocollo di Intesa e dalla successiva Deliberazione del Direttore Generale, che non erano e non potevano essere, noti al momento del Bando.

Da allora la ASL , il Comune di Benevento e la società Pertenope si sono incontrate più volte per modificare il progetto, per concordare il costo della struttura da acquistare e i tempi di consegna prima fissati a maggio 2003, poi prorogati a maggio 2005, poi ancora ad ottobre 2005 e recentemente, dopo la presentazione del Dossier di “altrabenevento”, prorogati ancora al 30 settembre 2006.

Il Comune di Benevento e la ASL gareggiano per assumersi il merito di “aver pensato” ad una sede della ASL per gli abitanti del Rione Libertà ma nessuno si assume la responsabilità per la mancata realizzazione di quella sede dopo 6 anni.

Se la ASL avesse fatto la Gara di appalto, sicuramente avrebbe già realizzato quella nuova sede per la quale la Regione Campania ha concesso un finanziamento di oltre 9 miliardi di vecchie lire da oltre 5 anni.

La ASL di Benevento invece di accusare gli altri di disinformazione, perché non spiega i tanti misteri di questa storia? E il Sindaco del Comune di Benevento, tanto assetato di inaugurazioni, perché tace su questa questione?

 

Benevento, lì 23.11.2005

 

Per la Segreteria Regionale

Gianluca Serafini

 

 

 

 

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