Federazione di
Benevento
Comunicato Stampa
La
Direzione della ASL Bn1 si avventura in una
polemica suicida pur di non assumersi le proprie
responsabilità per la mancata realizzazione
della sede al Rione Libertà nonostante il
finanziamento regionale concesso 5 anni fa.
La
Direzione della ASL di Benevento ci accusa di
disinformazione relativamente alla
interrogazione presentata dal nostro gruppo
regionale, finalizzata a fare chiarezza sulle
ragioni che hanno indotto l’Azienda Sanitaria a
concordare con una società privata le
caratteristiche costruttive di una struttura da
acquistare senza la gara di appalto.
La
ASL sostiene che la gara sarebbe stata esperita
dal Comune di Benevento con una procedura di
Concorso Pubblico Concorrenziale del 30 luglio
1999.
Allora è bene ricordare che quel
Bando di Concorso riguardava la scelta di una
società privata che avrebbe dovuto realizzare al
Rione Libertà, nell’area alberata tra le due
chiese, una “Spina Commerciale e dei
servizi”secondo un Progetto Preliminare che
prevedeva solo negozi e servizi ricreativi e
culturali dal costo preventivato di £.
6.500.000.000, senza
alcun riferimento alla possibilità di realizzare
una sede ASL dal costo di £. 9.700.000.000.
Infatti, solo il 21 settembre 1999, cioè due
mesi dopo la pubblicazione del Bando del
Concorso, il Sindaco di Benevento e il Direttore
della ASL firmarono un Protocollo di Intesa
decidendo che si poteva realizzare al Rione
libertà una struttura che la ASL si impegnava ad
acquistare per servizi sanitari.
Ma
questa possibilità, estremamente interessante
per le società private, come fu pubblicizzata?
Non risulta che fu riaperto il Bando per
chiarire ai possibili partecipanti che si poteva
presentare un progetto per una sede pubblica che
la ASL si impegnava ad acquistare con
finanziamento regionale.
E’
utile ribadire che per una gara di appalto per
la costruzione di una strada da 1 milione di
euro (cioè 2 miliardi di lire) partecipano in
genere oltre 100 ditte che devono affannarsi a
fare un ribasso di circa il 30%, figurarsi se il
bando riguarda una sede pubblica da realizzare
senza sconti.
Invece, nel caso della “Spina Commerciale e dei
servizi”, il 28 ottobre 1999, fu presentata al
Comune una (dico 1) sola proposta che non si
limitava ai negozi e ai servizi culturali e
ricreativi, ma prevedeva anche una sede ASL.
Secondo il progetto presentato
non si trattava di una sede generica perché
venivano indicati esattamente i servizi sanitari
previsti dal Protocollo di Intesa e dalla
successiva Deliberazione del Direttore Generale,
che non erano e non
potevano essere, noti al momento del Bando.
Da
allora la ASL , il Comune di Benevento e la
società Pertenope si sono incontrate più volte
per modificare il progetto, per concordare il
costo della struttura da acquistare e i tempi di
consegna prima fissati a maggio 2003, poi
prorogati a maggio 2005, poi ancora ad ottobre
2005 e recentemente, dopo la presentazione del
Dossier di “altrabenevento”, prorogati ancora al
30 settembre 2006.
Il
Comune di Benevento e la ASL gareggiano per
assumersi il merito di “aver pensato” ad una
sede della ASL per gli abitanti del Rione
Libertà ma nessuno si assume la responsabilità
per la mancata realizzazione di quella sede dopo
6 anni.
Se
la ASL avesse fatto la Gara di appalto,
sicuramente avrebbe già realizzato quella nuova
sede per la quale la Regione Campania ha
concesso un finanziamento di oltre 9 miliardi di
vecchie lire da oltre 5 anni.
La
ASL di Benevento invece di accusare gli altri di
disinformazione, perché non spiega i tanti
misteri di questa storia? E il Sindaco del
Comune di Benevento, tanto assetato di
inaugurazioni, perché tace su questa questione?
Benevento, lì 23.11.2005
Per la Segreteria Regionale
Gianluca Serafini
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