26 marzo 2005
Servizio di Fabio e Mingo a Caserta
ViviTelese

 

 

Gli inviati del tg satirico hanno realizzato un servizio a Caserta

 

SMASCHERAMENTO CLAMOROSO NEL BLITZ DI STRISCIA A CASERTA

 

Top-secret sul blitz dei giorni scorsi di Striscia la Notizia a Caserta.

 

Un servizio realizzato dalla troupe di Canale 5 dagli inviati Fabio e Mingo- che sicuramente farà scalpore-dopo la messa in onda nel tg satirico di Antonio Ricci prevista per i prossimi giorni. Servizio realizzato con la collaborazione esterna del freelance casertano Giuseppe Sangiovanni, punto di riferimento in Campania per i due inviati.

 

Intanto in città- è scattato il totostriscia: c’è chi pensa a qualche pateracchio riguardante la campagna elettorale, chi all’amore a pagamento pubblicizzato da un giornale locale- o alcuni articoli-bufala pubblicati dallo stesso negli ultimi dodici mesi. C’è addirittura chi pensa che a finire nel mirino di Striscia sia proprio il freelance casertano, accusato di eccessivo sensazionalismo, venduto a ritmo frenetico a Rai, Mediaset e persino a “Il Venerdì” di Repubblica: per un caso costruito a tavolino, che gli avrebbe causato l’impallinamento. Ipotesi fantasiose e paradossali, voci di popolo, prive di fondamenta.

 

“All’intera troupe è piaciuta Caserta- rivela Sangiovanni: Fabio e Mingo già erano stati in città, per gli ascensori non funzionanti alla stazione”. E confermando la linea del silenzio aggiunge particolari sulla permanenza in città della troupe del programma: “ Prima del laborioso servizio, abbiamo pranzato in un ristorante del centro, a seguire una passeggiata sul corso Trieste, conclusa al Gran Caffè Margherita (foto)

 

 

E’ stato realizzato un pepato servizio, in onda nelle prossime sere- che aprirà gli occhi ai casertani e italiani tutti. Una vicenda inquietante smascherata con intuito e professionalità dai due inviati- “investigatori” di punta del tg di Ricci- che hanno proposto negli ultimi anni una serie di servizi, rivelatisi alla fine di pubblica utilità. Per quanto riguarda l’ipotesi di un mio diretto coinvolgimento- devo deludere i colleghi che credono di collaborare con il “Times” (giornale venduto in tutta la provincia a pochi centesimi)- che da anni non metabolizzano il fatto che da un piccolo paesino collinare, sia uscito del buon vino, approdato senza l’aiuto di nessuno a Raiuno, Raidue, Raitre, Canale 5, non dimenticando giornali come Il Venerdì di Repubblica e Libero”.

 

    

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