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2
ottobre 2004 |
Rumore di fondo, problema per i sismologi |
segnalazione di Sandro Forlani |
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Il rumore di fondo è un
problema per i sismologi
La Terra parla e la sua voce
nasce dagli oceani.
Il pianeta emette un suono a
bassa frequenza che solo le
macchine rioescono a
catturare. Un nuovo studio
spiega come.
MILANO
- Quello
che per gran parte degli
scienziati è un problema, o
almeno una scocciatura, per
altri è oggetto di interesse e
di studio. Il rumore della
terra,
una vibrazione bassissima (tra i
due e i 7 millihertz) ma potente
catturata da tutti i
sismografi del mondo, è stata
scoperta e studiata nel 1998 in
Giappone. Questo suono non si
interrompe mai, neppure durante
quei 60 giorni
all'anno nei quali si fermano
del tutto i
movimenti tellurici. I primi
studi sul fenomeno, che disturba
le sensibili misurazioni degli
scienziati,
lo attribuivano all'effetto
della pressione atmosferica sul
pianeta. Ma questa
spiegazione non ha convinto
tutti, e da nuovi studi nati tra
Europa e Giappone è sorta
un'affascinante teoria
pubblicata sulla rivista
Nature nel mese di
ottobre.
SEGUE L'INVERNO - Un
gruppo di ricercatori coordinati
da Barbara Romanowicz
dell'università di Berkeley in
California ha raccolto i
tracciati dei sismografi del
mondo e concluso
che il suono viene dal profondo
degli oceani. E che si
sposta seguendo le stagioni,
concentrandosi dove il clima
invernale produce le tempeste
più forti. La fonte del suono
sarebbe dunque
lo spostamento delle masse
d'acqua e il loro attrito con i
fondali oceanici. Ancora
non è chiaro come questo avvenga
e non è escluso che la pressione
atmosferica contribuisca al
fenomeno, legando le due teorie,
ma la certezza è oggi
che il rumore si concentra nel
nord dell'oceano Pacifico
in gennaio e febbraio, poi si
muove a nord della regione
antartica durante la nostra
estate e torna a nord intorno a
ottobre.
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