Un 60enne casertano desidera cedere il proprio
corpo agli scienziati
Lo “spettacolo” potrebbe essere ripreso
dall’emittente londinese Channel 4 Television
Ha lavorato per vent’anni sulle navi di Achille
Lauro. “Confezionava” il giornale di bordo
Girato il mondo in lungo ed in largo: al suo
attivo tre giri del mondo.
“MI VEDRETE DA MORTO IN UN REALITY SHOW SULLA
DECOMPOSIZIONE”
L’originale e bizzarra idea di Franco Magliulo,
registrata in un regolare testamento.
Presidente tuttofare di una piccola società
calcistica, sponsorizzata da una ditta di
onoranze funebri, estraeva ogni domenica un
premio speciale per i suoi tifosi: una bara- per
ironia della sorte “usata” dopo poco tempo dallo
sfortunato vincitore.
San Felice a Cancello(Caserta)-
Di reality show il
piccolo schermo ne offre continuamente:
irradiati da isole più o meno sperdute,
fattorie, appartamenti con o senza agi.
Prossimamente potrebbe essere prodotto un
reality show sulla decomposizione del corpo
umano.
La
singolare idea è di Franco Magliulo, 60 anni,
splendida famiglia la sua, composta da quattro
figli: Maximiliano, Patrick Jordan, Cristhian,
Rhoswstha e tre nipotini- depositario di un
originale testamento. Lui non vuole, alla fine
dei suoi giorni- riposare al cimitero, ne far
disperdere le ceneri in mare: desidera
“semplicemente” donare il proprio corpo agli
scienziati, per “farsi monitorare” nel processo
di decomposizione, il tutto immortalato dalle
telecamere di Channel 4 Television, emittente
londinese- già negli anni scorsi interessatasi a
Magliulo(per altra idea bizzarra).
La
pianificazione del reality, da parte della tv
inglese, seppur accompagnata da inevitabili
polemiche- sarebbe a buon punto.
Che Magliulo s un personaggio non comune- è fuor
di dubbio. A partire dalla data stabilita per
l’intervista: il giorno di Natale- poi slittata
di ventiquattro ore.
FIUME IN PIENA
Una buona intervista, dipende dall’intervistato-
diceva un principe della comunicazione. Prima di
arrivare in questo paesone di 18mila abitanti,
con alto tasso di disoccupazione e criminalità,
sono tante le domande che frullano nella mente
del cronista. Domande mai fatte. Difficile
“interrogare”
il
nostro- il tempo di presentarsi e via come un
razzo, a raccontarci la sua avventurosa
esistenza.
Impossibile interrompere il flusso di parole, un
fiume in piena – che rispecchia il suo
temperamento. Parlare di persona vulcanica è
usare sottile eufemismo.
Un
terzo della sua vita passata in mare, sulle navi
di Achille Lauro- girato il mondo in lungo e in
largo(giro del mondo per ben tre volte).
“Curavo il giornale di bordo
sottolinea Magliulo- prima con navi che
trasportavano emigranti, poi con quelle da
crociera: otto anni con il passaporto italiano,
e dieci con il libretto di navigazione-
tiene a precisare.
Nel suo Dna il calcio. Artefice da allenatore di
quattro storiche promozioni, con quattro squadre
diverse: Marcianise, Acerra, Casalnuovo e San
Felice a Cancello.
Attualmente, presidente tuttofare della Stella
Azzurra del suo paese, squadra che milita nel
campionato di Prima Categoria- già alla ribalta
delle cronache internazionali, per un curioso
abbinamento pubblicitario.
BARA SORTEGGIATA
TRA I TIFOSI
Lo sponsor, fino a due anni fa, era una ditta
di onoranze funebri- e ogni domenica la
dirigenza sorteggiava una bara da regalare ai
tifosi(una fu subito utilizzata dallo sfortunato
vincitore).
Con la società, portata avanti a sue spese,
partecipa inoltre, a campionati per Giovanissimi
regionali; Giovani provinciali(ora primi in
classifica); Esordienti e Pulcini.
Tra le prodezze di Magliulo spicca un calendario
di bare, dove posano nudi alcuni giocatori della
Stellazzurra, o la bara-ciondolo, gadget
portafortuna distribuito a tifosi e gente
comune.
“Le invento tutte per non far morire il calcio a
San Felice, la nostra realtà non è delle più
facili- mancano luoghi e strutture di
aggregazione-cerco di stimolare ed invogliare i
miei concittadini a partecipare: togliendo allo
stesso tempo, dalle insidie della strada, circa
sessanta tra ragazzi e bambini- e questo mi
gratifica.
“Nella vita ne ho viste di tutti i colori.
L’idea di donare il mio corpo, nasce dopo aver
assistito circa dieci anni fa, in America a
qualcosa di analogo. E’ il mio ultimo gioco.
Mettere a disposizione il mio corpo di un gruppo
di scienziati- che dovrebbe seguire
costantemente l’evoluzione nel processo di
decomposizione del mio cadavere. Spero con
questo di dare un contributo utile alla scienza,
per scoprire nuove cose.
Magliulo non ama finire al cimitero, non chiede
di essere trainato da otto cavalli. Vuole “solo”
essere analizzato e pure guardato dall’occhio
catodico, e magari da qualche milione di
telespettori. “Chissà che dal mio Dna possa
uscire qualcosa da buono, utile alle
generazioni future!- conclude Magliulo. |