23 febbraio 2005
Esce dal coma dopo 20 mesi
Giuseppe Sangiovanni

 

 

Dopo una banale caduta mentre giocava!

Un vero miracolo per un giovane casertano.

La mamma: “Non ho mai perso la speranza, ero convinta che ce l’avrebbe fatta. Ora abbiamo bisogno di un buon centro per la riabilitazione e del supporto delle istituzioni, finora latitanti ”

ESCE DAL COMA DOPO 20 MESI

Aveva perso conoscenza il 7 giugno 2003: Finora ha subito 14 interventi

 

 

Vitulazio (Caserta)

 L’incredibile odissea, per Nicola Aurilio, studente di sedici anni ha inizio il 7 giugno 2003: un giorno tragico per lui e la famiglia, composta dal padre Michele, dalla mamma Angela Scialdone, e dalla sorellina Teresa di 12 anni.

Un pomeriggio spensierato come gli altri, che riserva al giovane un tragico destino.

Gioca con i suoi amici, nel giardino che circonda la villetta, che i genitori stanno costruendo con grandi sacrifici.

Il dramma si consuma in pochi istanti, Nicola inciampa e perdendo l’equilibrio cade a terra, battendo la testa.

L’impatto è violento, e il trauma cranico che ne consegue, vasto. Il ragazzo entra immediatamente in coma. Un calvario indescrivibile per tutta la famiglia, parenti, conoscenti. Mamma Angela , non si staccherà più dallo sfortunato figlio- per venti mesi, giorno e notte vicino al suo Nicola- che supera brillantemente, quattordici interventi chirurgici.In tanti gli offrono il cambio, per farla riposare, lei resterà incollata al ragazzo- trascurando la casa, il resto della famiglia, perdendo il posto di lavoro.

 

Foto 1: NICOLA AURILIO, 16 ANNI- IL RAGAZZO SVEGLIATOSI DAL COMA

 

 

Foto 2): NICOLA TRA IL PAPA' MICHELE AURILIO, 50 ANNI E LA MAMMA ANGELA SCIALDONE, 46 ANNI

 

 

 

Foto 3): MICHELE AURILIO, LA FIGLIA TERESA, 12 ANNI CON NICOLA

 IL MIRACOLO

Venti giorni fa, è stata proprio lei, sempre vigile a fissarlo- a richiamare l’attenzione dei medici: il miracolo si è avverato, il ragazzo tra lo stupore di tutti ha riaperto gli occhi-   si è tolto e rimesso  la cuffia del walkman- che per mesi ha suonato l’inno del suo  Milan e le canzoni amate da Nicola- registrate appositamente in un cd.

Nei giorni successivi la reazione  sempre  maggiore  agli stimoli esterni.

Per ora non parla, ma comprende e si fa comprendere, ha ripreso persino a contare, a riconoscere la carte da gioco- che indica con le dita.. Un risveglio miracoloso, voluto e cercato da mamma Angela, sempre vicino e stretta al suo caro figlio, stimolato continuamente in questi mesi di buio totale: rimasta vicino a parlargli, a raccontargli le vittorie del suo Milan, e del suo idolo Shevchenko- che in un’intervista televisiva ha dichiarato che lo aspetta a Milanello.

“Sapevo che ce l’avrebbe fatta-racconta raggiante Angela- in tutti questi mesi sono stata sempre fiduciosa- ero sicura che non avrei perso il mio Nicolino- l’ho vegliato per venti mesi il mio bambino- nella speranza di cogliere ogni piccolo, impercettibile movimento: ho sofferto tantissimo, ma in questo momento la mia gioia è grande. Lo guardo, lui mi guarda e capisce, ci siamo sostenuti a vicenda, e alla fine ce l’abbiamo fatta”.

 

Foto 4): Nicola Aurilio, CON IL PADRE CON LE CARTE DA GIOCO

 

 

Foto 5): IL POSTER DEL MILAN NELLA STANZA DELL'OSPEDALE

 

 

Foto 6: L'UNIONE OPERATIVA DI NEUROCHIRURGIA DOVE E' RICOVERATO IL RAGAZZO

 

LAVORO PERSO

Tanti mesi in ospedale, l’andirivieni del marito Michele, con il lavoro precario, unica fonte di reddito per la famiglia: una situazione critica anche dal punto di vista economico. “ Io lavoravo come operaia- poi sono stata costretta ad abbandonare il posto di lavoro- in questi mesi, però  ci hanno lasciati soli(ndr. le istituzioni)- ci  ha aiutato la famiglia ad affrontare le spese.

Adesso Nicola ha bisogno di un buon centro di riabilitazione, la strada è ancora lunga, le spese tante- mi auguro l’intervento di enti ed istituzioni, finora latitanti.

Comunque voglio ringraziare la splendida equipe del professor Massimo Schonauer, direttore della divisione di neurochirurgia dell’ospedale San Sebastiano di Caserta: medici e paramedici, qualificati professionisti,  che hanno adottato il mio Nicola, circondandolo di tanto affetto”.

La vita di Nicola, ora ha deciso di rivedere la luce e il ragazzo sta lottando per ritrovare se stesso e per riprendersi i giorni perduti e vissuti nel buio.

 

Foto 7: L'OSPEDALE SAN SEBASTIANO DI CASERTA

 

 

Foto 8): Il professor Massimo Schonauer- responsabile sezione neurochirurgia ospedale di Caserta

 

 

Foto 9): la villetta in costruzione teatro della tragedia

 

 

“Un caso rarissimo-spiega il professor Schonauer- se non eccezionale: il ripristino dello stato di coscienza dopo un periodo così prolungato è sicuramente un dato che va approfondito sotto l’aspetto medico e scientifico- occorre precisare la fondamentale presenza della mamma del ragazzo. I progressi sono costanti- c’è ancora molto da fare- un recupero che sta procedendo in maniera spedita, e sotto alcuni aspetti, anche al di là delle nostre stesse aspettative”.

La speranza della famiglia-  è quella di  poter trovare un centro moderno e affidabile- per continuare al meglio la fase riabilitativa, una struttura convenzionata per evitare un dispendio economico, che ha pesato tantissimo sui parenti della sfortunata famiglia..

  Giuseppe Sangiovanni

 

 

 

 

 

 

    

Altri interventi sullo stesso tema


Per intervenire: invia@vivitelese.it