Dopo una banale caduta mentre
giocava!
Un vero miracolo
per un giovane casertano.
La mamma: “Non ho
mai perso la speranza, ero convinta che ce
l’avrebbe fatta. Ora abbiamo bisogno di un buon
centro per la riabilitazione e del supporto
delle istituzioni, finora latitanti ”
ESCE DAL COMA DOPO 20 MESI
Aveva perso conoscenza il 7
giugno 2003: Finora ha subito 14 interventi
Vitulazio (Caserta)
L’incredibile odissea, per Nicola Aurilio,
studente di sedici anni ha inizio il 7 giugno
2003: un giorno tragico per lui e la famiglia,
composta dal padre Michele, dalla mamma Angela
Scialdone, e dalla sorellina Teresa di 12 anni.
Un
pomeriggio spensierato come gli altri, che
riserva al giovane un tragico destino.
Gioca con i suoi amici, nel giardino che
circonda la villetta, che i genitori stanno
costruendo con grandi sacrifici.
Il
dramma si consuma in pochi istanti, Nicola
inciampa e perdendo l’equilibrio cade a terra,
battendo la testa.
L’impatto è violento, e il trauma cranico che ne
consegue, vasto. Il ragazzo entra immediatamente
in coma. Un calvario indescrivibile per tutta la
famiglia, parenti, conoscenti. Mamma Angela ,
non si staccherà più dallo sfortunato figlio-
per venti mesi, giorno e notte vicino al suo
Nicola- che supera brillantemente, quattordici
interventi chirurgici.In tanti gli offrono il
cambio, per farla riposare, lei resterà
incollata al ragazzo- trascurando la casa, il
resto della famiglia, perdendo il posto di
lavoro.
Foto 1:
NICOLA AURILIO, 16 ANNI- IL RAGAZZO
SVEGLIATOSI DAL COMA
Foto 2):
NICOLA TRA IL PAPA' MICHELE AURILIO, 50 ANNI
E LA MAMMA ANGELA SCIALDONE, 46 ANNI
Foto 3):
MICHELE AURILIO, LA FIGLIA TERESA,
12 ANNI CON NICOLA
IL MIRACOLO
Venti giorni fa, è stata proprio lei, sempre
vigile a fissarlo- a richiamare l’attenzione dei
medici: il miracolo si è avverato, il ragazzo
tra lo stupore di tutti ha riaperto gli occhi-
si è tolto e rimesso la cuffia del walkman-
che per mesi ha suonato l’inno del suo Milan e
le canzoni amate da Nicola- registrate
appositamente in un cd.
Nei giorni successivi la reazione sempre
maggiore agli stimoli esterni.
Per ora non parla, ma comprende e si fa
comprendere, ha ripreso persino a contare, a
riconoscere la carte da gioco- che indica con le
dita.. Un risveglio miracoloso, voluto e cercato
da mamma Angela, sempre vicino e stretta al suo
caro figlio, stimolato continuamente in questi
mesi di buio totale: rimasta vicino a parlargli,
a raccontargli le vittorie del suo Milan, e del
suo idolo Shevchenko- che in un’intervista
televisiva ha dichiarato che lo aspetta a
Milanello.
“Sapevo che ce l’avrebbe fatta-racconta
raggiante Angela- in tutti questi mesi sono
stata sempre fiduciosa- ero sicura che non avrei
perso il mio Nicolino- l’ho vegliato per venti
mesi il mio bambino- nella speranza di cogliere
ogni piccolo, impercettibile movimento: ho
sofferto tantissimo, ma in questo momento la mia
gioia è grande. Lo guardo, lui mi guarda e
capisce, ci siamo sostenuti a vicenda, e alla
fine ce l’abbiamo fatta”.
Foto 4):
Nicola Aurilio, CON IL PADRE CON LE CARTE DA
GIOCO
Foto 5): IL
POSTER DEL MILAN NELLA STANZA DELL'OSPEDALE
Foto 6:
L'UNIONE OPERATIVA DI NEUROCHIRURGIA DOVE E'
RICOVERATO IL RAGAZZO
LAVORO PERSO
Tanti mesi in ospedale,
l’andirivieni del marito Michele, con il lavoro
precario, unica fonte di reddito per la
famiglia: una situazione critica anche dal punto
di vista economico. “ Io lavoravo come
operaia- poi sono stata costretta ad abbandonare
il posto di lavoro- in questi mesi, però ci
hanno lasciati soli(ndr. le istituzioni)-
ci ha aiutato la famiglia ad affrontare le
spese.
Adesso Nicola ha bisogno di un buon centro di
riabilitazione, la strada è ancora lunga, le
spese tante- mi auguro l’intervento di enti ed
istituzioni, finora latitanti.
Comunque voglio ringraziare la splendida equipe
del professor Massimo Schonauer, direttore della
divisione di neurochirurgia dell’ospedale San
Sebastiano di Caserta: medici e paramedici,
qualificati professionisti, che hanno adottato
il mio Nicola, circondandolo di tanto affetto”.
La
vita di Nicola, ora ha deciso di rivedere la
luce e il ragazzo sta lottando per ritrovare se
stesso e per riprendersi i giorni perduti e
vissuti nel buio.
Foto 7:
L'OSPEDALE SAN SEBASTIANO DI CASERTA
Foto 8): Il
professor Massimo Schonauer- responsabile
sezione neurochirurgia ospedale di Caserta
Foto 9): la
villetta in costruzione teatro della
tragedia
“Un caso rarissimo-spiega il professor
Schonauer- se non eccezionale: il ripristino
dello stato di coscienza dopo un periodo così
prolungato è sicuramente un dato che va
approfondito sotto l’aspetto medico e
scientifico- occorre precisare la fondamentale
presenza della mamma del ragazzo. I progressi
sono costanti- c’è ancora molto da fare- un
recupero che sta procedendo in maniera spedita,
e sotto alcuni aspetti, anche al di là delle
nostre stesse aspettative”.
La
speranza della famiglia- è quella di poter
trovare un centro moderno e affidabile- per
continuare al meglio la fase riabilitativa, una
struttura convenzionata per evitare un dispendio
economico, che ha pesato tantissimo sui parenti
della sfortunata famiglia..
Giuseppe Sangiovanni
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