3 ottobre 2004
Ponte del Garigliano abbandonato
ViviTelese

 

 

 Sessa Aurunca-(Caserta)

IL CASO

 

Lavori di restauro completati, collaudato, si attende l’apertura da sei anni

 

IL PONTE PENSILE DEL GARIGLIANO SOAP INFINITA

 

Conosciuto nel mondo, ignorato e abbandonato dall’Italia.

 

 

Soap opera infinita per il ponte pensile del Garigliano, un vero monumento d’architettura industriale, che divide la provincia di Caserta dalla provincia di Latina.

 

Il “monumento” pensile, conosciuto in tutto il mondo, primo ponte sospeso in Italia (1828), a catenaria di ferro, esempio d’architettura industriale italiana che dal punto di vista tecnico costruttuttivo era per quei tempi all’avanguardia in Europa.

 

Opera esemplare, patrimonio dell’archeologia industriale: un manufatto tipico e irripetibile, un “unicum” straordinario per l’Italia: fu progettato su incarico di Ferdinando II di Borbone, dall’ingegner Luigi Giura - che ne diresse anche l’esecuzione.

 

Il ponte collegava stabilmente le due rive del Garigliano e al tempo stesso il Regno di Napoli allo Stato Pontificio.

 

Nel 1828, l’inizio dei lavori, che terminarono il 30 aprile 1832.

Il collaudo, quindi l’apertura (dieci giorni dopo) fu eseguito dallo stesso re il 10 maggio 1832; il sovrano si pose al centro della campata e ordinò che sul ponte passassero due squadroni di lancieri al trotto e ben sedici traini d’artiglieria. Quasi due secoli dopo, cinque anni non bastati ad aprirlo!

I componenti costruttivi metallici furono prodotti nelle ferriere calabresi di Cardinale di proprietà di Carlo Filangieri principe di Satriano.

La spesa fu di 75 mila ducati, “sponsor” il ricchissimo Regno di Ferdinando II.

Il 14 ottobre 1943 la campata fu minata in due punti e fatta saltare in aria dall’esercito tedesco in ritirata verso Roma dopo l’armistizio; tuttavia i piloni e le relative basi non subirono danni irreparabili.

 

Dopo oltre quarant’anni, nel 1990 cominciano i lavori di restauro del “gioiello”, con un primo finanziamento di due miliardi. Le ditte Adanti-Solazzi di Bologna, Balucchi di Modena, tramite la società Garigliano, restaurano e rimontano tutte le colonne portanti della struttura e, l’impalcato sul fiume.

 

Poi si bloccano i lavori. Nuovo finanziamento di due miliardi. Riprendono i lavori, terminati sei anni fa. Il ponte collaudato. Manca solo l’apertura, l’inaugurazione, attesa incredibilmente da sei anni.

 

Rimpalli burocratici tra l’Anas e l’Agenzia del Demanio di Napoli, con la meravigliosa struttura, chiusa, non fruibile da parte del turista, che se volesse visitare il ponte pensile, sarebbe costretto prima ad andare a Napoli, per chiedere la dispensa a visitarlo.

 

Una situazione incredibile, paradossale. All’italiana. Finita nei mesi scorsi all’attenzione di Radiounorai, nella trasmissione condotta da Oliviero Beha, che nel corso della puntata, strappò al dottor Silvestri, dell’Agenzia del Demanio di Napoli, la promessa (non mantenuta)- consistente l’apertura del ponte nel giro di qualche mese.

 

Nel corso della trasmissione, dal ponte del Garigliano, fu attivato persino un collegamento in diretta, curato dal giornalista free lance Giuseppe Sangiovanni, nella veste d’inviato Rai.

 

 

 

LA SCHEDA TECNICA DI UN GIOIELLO CONOSCIUTO NEL MONDO

Lo schema statico del ponte “Real Ferdinando” (al km.156+258 della SS.7 “Appia”), è quello di ponte sospeso su un’unica campata di luce n. 80,40 misurata tra gli assi dei piloni con i punti di ritenuta distanti m.24.00 dai piloni stessi, per questo si ha una lunghezza complessiva dell’opera di circa m.128,00.

 

Il sistema di sospensione è costituito da due coppie di catene distanziate tra loro di m.5,80; ciascuna catena è formata da due fasci di barre d’acciaio ad alta resistenza a sezione rettangolare collegati fra loro da articolazioni con perno cilindrico, i quali servono anche per la sospensione dei tiranti verticali disposti ad un interesse di m. 1,39.

 

Nella parte inferiore i tiranti di sospensione sostengono due travi longitudinali dotate di rigidezza flessionale collegata da travi trasversali e del sistema di controventamento.

 

Le catene di ritenuta vanno ad ancorare in un massiccio blocco di muratura calcarea ubicato alla profondità di circa m.6,00 di sotto al piano di campagna.

 

Catene di sospensione e di ritenuta sono appoggiate e collegate alla sommità dei piloni tramite uno speciale dispositivo in acciaio atto a trasmettere le sole componenti verticali del carico.

Completano l’impalcato manufatti prefabbricati in c.a. grigliati e tavolati in legno i quali appoggiando sulle travi longitudinali e trasversali realizzano il livello di calpestio.

 

Il progetto oltre al ripristino del ponte metallico prevede la sistemazione delle aree adiacenti per una superficie complessiva di circa mq.6.200.

 

    

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