Sessa Aurunca-(Caserta)
IL
CASO
Lavori di restauro completati, collaudato, si
attende l’apertura da sei anni
IL
PONTE PENSILE DEL GARIGLIANO SOAP INFINITA
Conosciuto nel mondo, ignorato e abbandonato
dall’Italia.
Soap opera infinita per il ponte pensile del
Garigliano, un vero monumento d’architettura
industriale, che divide la provincia di Caserta
dalla provincia di Latina.
Il
“monumento” pensile, conosciuto in tutto il
mondo, primo ponte sospeso in Italia (1828), a
catenaria di ferro, esempio d’architettura
industriale italiana che dal punto di vista
tecnico costruttuttivo era per quei tempi
all’avanguardia in Europa.
Opera esemplare, patrimonio dell’archeologia
industriale: un manufatto tipico e irripetibile,
un “unicum” straordinario per l’Italia: fu
progettato su incarico di Ferdinando II di
Borbone, dall’ingegner Luigi Giura - che ne
diresse anche l’esecuzione.
Il
ponte collegava stabilmente le due rive del
Garigliano e al tempo stesso il Regno di Napoli
allo Stato Pontificio.
Nel 1828, l’inizio dei lavori, che terminarono
il 30 aprile 1832.
Il
collaudo, quindi l’apertura (dieci giorni dopo)
fu eseguito dallo stesso re il 10 maggio 1832;
il sovrano si pose al centro della campata e
ordinò che sul ponte passassero due squadroni di
lancieri al trotto e ben sedici traini
d’artiglieria. Quasi due secoli dopo, cinque
anni non bastati ad aprirlo!
I
componenti costruttivi metallici furono prodotti
nelle ferriere calabresi di Cardinale di
proprietà di Carlo Filangieri principe di
Satriano.
La
spesa fu di 75 mila ducati, “sponsor” il
ricchissimo Regno di Ferdinando II.
Il
14 ottobre 1943 la campata fu minata in due
punti e fatta saltare in aria dall’esercito
tedesco in ritirata verso Roma dopo
l’armistizio; tuttavia i piloni e le relative
basi non subirono danni irreparabili.
Dopo oltre quarant’anni, nel 1990 cominciano i
lavori di restauro del “gioiello”, con un primo
finanziamento di due miliardi. Le ditte
Adanti-Solazzi di Bologna, Balucchi di Modena,
tramite la società Garigliano, restaurano e
rimontano tutte le colonne portanti della
struttura e, l’impalcato sul fiume.
Poi si bloccano i lavori. Nuovo finanziamento di
due miliardi. Riprendono i lavori, terminati sei
anni fa. Il ponte collaudato. Manca solo
l’apertura, l’inaugurazione, attesa
incredibilmente da sei anni.
Rimpalli burocratici tra l’Anas e l’Agenzia del
Demanio di Napoli, con la meravigliosa
struttura, chiusa, non fruibile da parte del
turista, che se volesse visitare il ponte
pensile, sarebbe costretto prima ad andare a
Napoli, per chiedere la dispensa a visitarlo.
Una situazione incredibile, paradossale.
All’italiana. Finita nei mesi scorsi
all’attenzione di Radiounorai, nella
trasmissione condotta da Oliviero Beha, che nel
corso della puntata, strappò al dottor
Silvestri, dell’Agenzia del Demanio di Napoli,
la promessa (non mantenuta)- consistente
l’apertura del ponte nel giro di qualche mese.
Nel corso della trasmissione, dal ponte del
Garigliano, fu attivato persino un collegamento
in diretta, curato dal giornalista free lance
Giuseppe Sangiovanni, nella veste d’inviato Rai.
LA
SCHEDA TECNICA DI UN GIOIELLO CONOSCIUTO NEL
MONDO
Lo schema statico del
ponte “Real Ferdinando” (al km.156+258 della SS.7
“Appia”), è quello di ponte sospeso su un’unica
campata di luce n. 80,40 misurata tra gli assi
dei piloni con i punti di ritenuta distanti m.24.00
dai piloni stessi, per questo si ha una
lunghezza complessiva dell’opera di circa m.128,00.
Il
sistema di sospensione è costituito da due
coppie di catene distanziate tra loro di m.5,80;
ciascuna catena è formata da due fasci di barre
d’acciaio ad alta resistenza a sezione
rettangolare collegati fra loro da articolazioni
con perno cilindrico, i quali servono anche per
la sospensione dei tiranti verticali disposti ad
un interesse di m. 1,39.
Nella parte inferiore i tiranti di sospensione
sostengono due travi longitudinali dotate di
rigidezza flessionale collegata da travi
trasversali e del sistema di controventamento.
Le
catene di ritenuta vanno ad ancorare in un
massiccio blocco di muratura calcarea ubicato
alla profondità di circa m.6,00 di sotto al
piano di campagna.
Catene di sospensione e di ritenuta sono
appoggiate e collegate alla sommità dei piloni
tramite uno speciale dispositivo in acciaio atto
a trasmettere le sole componenti verticali del
carico.
Completano l’impalcato manufatti prefabbricati
in c.a. grigliati e tavolati in legno i quali
appoggiando sulle travi longitudinali e
trasversali realizzano il livello di calpestio.
Il
progetto oltre al ripristino del ponte metallico
prevede la sistemazione delle aree adiacenti per
una superficie complessiva di circa mq.6.200. |