7 dicembre 2004
Guerra e pace nei miei presepi
Giuseppe Sangiovanni

 

 

Grande passione per un macchinista delle Ferrovie in pensione. Da quasi mezzo secolo costruisce presepi: aveva otto anni, quando costruì il primo

  GUERRA E PACE NEI MIEI PRESEPI

Oltre duecento le rappresentazioni della natività da lui create

di Giuseppe Sangiovanni

Caiazzo(Caserta)-La passione per il presepe l’ha ereditata quasi mezzo secolo fa da un vicino di casa: all’epoca abitava a Napoli, la capitale del presepe, e aveva solo otto anni. Qualche anno dopo il papà affermato meccanico dell’acquedotto campano, si trasferisce con tutta la famiglia a Caiazzo, paesino dell’entroterra casertano, dove negli anni mette a punto la tecnica, tanto da essere oggi considerato un vero maestro, noto in tutta la penisola.

E’ Giovanni Albano, 57 anni, macchinista in pensione delle Ferrovie, con il pallino di costruire presepi- portati in importanti mostre, che gli hanno fruttato tantissimi premi e riconoscimenti.

Maestro-presepista, amante dell’arte in tutte le sue espressioni: i suoi gioielli presepiali, fanno bella mostra in moltissime case dello stivale e non solo. “Questo dice indicandone uno- domani parte per Bolzano.

Nel laboratorio al piano terra della sua casa e al primo piano, fanno bella mostra diverse rappresentazioni della Natività: paesaggi vivi, originali- che esprimono linguaggi universali, temi e problematiche vissute dai popoli del mondo, con tutte le sue diversificazioni, le varie anime ed etnie.

 

Manufatti di tutte le dimensioni, da quelle minime ed essenziali con pochi pastori a quelli che riproducono l’intera Palestina, oggetti e figure mirabilmente miniaturizzat.

Mistero della Natività “sceneggiato” da Albano in forme comprensibili, popolane- composizioni molto realistiche, quindi semplici e povere.

MESSAGGIO DI PACE

Saltano agli occhi il presepe palestinese o quello che contiene scenari di un’efferata strage, compiuta(13 ottobre del 1943)- dai nazisti nel casertano oltre sessant’anni fa. Rappresentazioni “cruente”, per lanciare paradossalmente messaggi di pace. “I miei presepi- racconta Albano hanno sempre un tema ben preciso-gli scenari di guerra servono a farci riflettere, meditare sugli orrori della guerra, che si possono sconfiggere solo con la pace”.

Presepi “incarnati” e aderenti al significato letterale che è “ mangiatoia”, “stalla”: nella tradizione cristiana è la stalla in cui nacque il Salvatore secondo il Vangelo di Luca.

“Avevo otto anni, quando ho costruito il primo presepe-allora con la mia famiglia abitavamo a Napoli. Il mio primo maestro fu un nostro vicino di casa, si chiamava zio Pasquale-poi con papà, mamma e mio fratello ci trasferimmo a Caiazzo, dove ho continuato a coltivare questa mia grande passione, mai interrotta”.

Mani d’oro, quelle di Albano, che architettano autentici capolavori- usando materiali semplici: cartone, tela, sughero, gesso, legno, stagno, polistirolo, ottone e cassette della frutta - materiali animati straordinariamente- con ingegno Nobel, che diventano sedie, porte, finestre, fontane, tetti.

Gli bastano pochissimi minuti per costruire una bilancia: un filo e una lamella di ottone, qualche manovra con le pinze- e la bilancia in miniatura è pronta per essere fissata nella bottega del fruttivendolo.

CUORE E FANTASIA

“Il presepe si fa col cuore- sottolinea Albano- con una buona dose di fantasia”- e l’ex ferroviere ne ha da vendere.

Riprodotti finemente le case, gli interni, i cortili, le botteghe, il frantoio -le osterie, il mulino, l’orto- (all’interno di una stanza s’intravede persino un materasso arrotolato)- in cui uomini e donne rappresentano le mansioni giornaliere: “ nel presepe campagnolo, mi sono ispirato alla splendida campagna caiatina, a miei concittadini e negozi del mio paese- che tra l’altro è un presepe naturale.

Il tutto cesellando materiali riciclati. “Uso materiali che la maggior parte della gente butta, che ritiene inutile, io utilizzo tutto, non per niente mi hanno soprannominato “Il presepista del riciclo”.

Ma ideare e costruire presepi, non è la sola ragione di vita di Albano- artista versatile, poliedrico, poeta, pittore, animatore, attore, brillante maschera eduardiana, mimo, cabarettista, regista, autore di riuscitissime pièce(registrate alla S.IA.E.)- rappresentate con successo. “Natale comm’er; E ce ne costa lacrim sta America; Biancaneve 2001; Il Maestro; alcune tra le commedie scritte.  Storie agrodolci, comiche, ma anche amare, storie di sentimenti rapiti, di combin matrimoniali. Spaccati di vita vissuta, che dipingono esistenze ordinarie, di persone qualsiasi, toccando argomenti come gli interessi, l’amore, il tradimento.  Vita di popolo ritratta da Albano, burlescamente, con vena di affetto e passione- Risate strappate “dalle cose serie”: uno sconfinato mix d’ironia, cinico divertimento, dolore, stupore, trasgressione, nel linguaggio come nelle soluzioni sceniche, che tiene alta l’attenzione del pubblico che segue con affetto le commedie di Giovanni Albano- un vero “animale” da palcoscenico, capace di incantare il pubblico, senza parlare, con una mimica ineguagliabile. Una lingua “non scritta”- parlata con le scansioni dell’animo, non codificata- suggerita nel momento stesso in cui i suoi personaggi vivono i sentimenti.

Artista straordinario. Un talento naturale, che ha imparato molto nell’Università della strada.

Creatività, passione per tutto ciò è arte, trasmessa alla figlia Barbara, valente grafico- che con dedizione partecipa ai suoi spettacoli teatrali- gestendo un suo laboratorio, adiacente a quello del noto papà- fine maestro d’arte- un personaggio che non sfigurerebbe nemmeno come autore televisivo.

 

                    

 

 

 

    

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