Grande passione per un macchinista delle
Ferrovie in pensione. Da quasi mezzo secolo
costruisce presepi: aveva otto anni, quando
costruì il primo
GUERRA E PACE NEI MIEI PRESEPI
Oltre duecento le rappresentazioni della
natività da lui create
di
Giuseppe Sangiovanni
Caiazzo(Caserta)-La passione per il presepe l’ha
ereditata quasi mezzo secolo fa da un vicino di
casa: all’epoca abitava a Napoli, la capitale
del presepe, e aveva solo otto anni. Qualche
anno dopo il papà affermato meccanico
dell’acquedotto campano, si trasferisce con
tutta la famiglia a Caiazzo, paesino
dell’entroterra casertano, dove negli anni mette
a punto la tecnica, tanto da essere oggi
considerato un vero maestro, noto in tutta la
penisola.
E’
Giovanni Albano, 57 anni, macchinista in
pensione delle Ferrovie, con il pallino di
costruire presepi- portati in importanti mostre,
che gli hanno fruttato tantissimi premi e
riconoscimenti.
Maestro-presepista, amante dell’arte in tutte le
sue espressioni: i suoi gioielli presepiali,
fanno bella mostra in moltissime case dello
stivale e non solo. “Questo dice indicandone
uno- domani parte per Bolzano.
Nel laboratorio al piano terra della sua casa e
al primo piano, fanno bella mostra diverse
rappresentazioni della Natività: paesaggi vivi,
originali- che esprimono linguaggi universali,
temi e problematiche vissute dai popoli del
mondo, con tutte le sue diversificazioni, le
varie anime ed etnie.
Manufatti di tutte le dimensioni, da quelle
minime ed essenziali con pochi pastori a quelli
che riproducono l’intera Palestina, oggetti e
figure mirabilmente miniaturizzat.
Mistero della Natività “sceneggiato” da Albano
in forme comprensibili, popolane- composizioni
molto realistiche, quindi semplici e povere.
MESSAGGIO DI PACE
Saltano agli occhi il presepe palestinese o
quello che contiene scenari di un’efferata
strage, compiuta(13 ottobre del 1943)- dai
nazisti nel casertano oltre sessant’anni fa.
Rappresentazioni “cruente”, per lanciare
paradossalmente messaggi di pace. “I miei
presepi- racconta Albano hanno sempre un tema
ben preciso-gli scenari di guerra servono a
farci riflettere, meditare sugli orrori della
guerra, che si possono sconfiggere solo con la
pace”.
Presepi “incarnati” e aderenti al significato
letterale che è “ mangiatoia”, “stalla”: nella
tradizione cristiana è la stalla in cui nacque
il Salvatore secondo il Vangelo di Luca.
“Avevo otto anni, quando ho costruito il primo
presepe-allora con la mia famiglia abitavamo a
Napoli. Il mio primo maestro fu un nostro vicino
di casa, si chiamava zio Pasquale-poi con papà,
mamma e mio fratello ci trasferimmo a Caiazzo,
dove ho continuato a coltivare questa mia grande
passione, mai interrotta”.
Mani d’oro, quelle di Albano, che architettano
autentici capolavori- usando materiali semplici:
cartone, tela, sughero, gesso, legno, stagno,
polistirolo, ottone e cassette della frutta -
materiali animati straordinariamente- con
ingegno Nobel, che diventano sedie, porte,
finestre, fontane, tetti.
Gli bastano pochissimi minuti per costruire una
bilancia: un filo e una lamella di ottone,
qualche manovra con le pinze- e la bilancia in
miniatura è pronta per essere fissata nella
bottega del fruttivendolo.
CUORE E FANTASIA
“Il presepe si fa col cuore- sottolinea Albano-
con una buona dose di fantasia”- e l’ex
ferroviere ne ha da vendere.
Riprodotti finemente le case, gli interni, i
cortili, le botteghe, il frantoio -le osterie,
il mulino, l’orto- (all’interno di una stanza
s’intravede persino un materasso arrotolato)- in
cui uomini e donne rappresentano le mansioni
giornaliere: “ nel presepe campagnolo, mi sono
ispirato alla splendida campagna caiatina, a
miei concittadini e negozi del mio paese- che
tra l’altro è un presepe naturale.
Il
tutto cesellando materiali riciclati. “Uso
materiali che la maggior parte della gente
butta, che ritiene inutile, io utilizzo tutto,
non per niente mi hanno soprannominato “Il
presepista del riciclo”.
Ma
ideare e costruire presepi, non è la sola
ragione di vita di Albano- artista versatile,
poliedrico, poeta, pittore, animatore, attore,
brillante maschera eduardiana, mimo,
cabarettista, regista, autore di riuscitissime
pièce(registrate alla S.IA.E.)- rappresentate
con successo. “Natale comm’er; E ce ne costa
lacrim sta America; Biancaneve 2001; Il Maestro;
alcune tra le commedie scritte. Storie
agrodolci, comiche, ma anche amare, storie di
sentimenti rapiti, di combin matrimoniali.
Spaccati di vita vissuta, che dipingono
esistenze ordinarie, di persone qualsiasi,
toccando argomenti come gli interessi, l’amore,
il tradimento. Vita di popolo ritratta da
Albano, burlescamente, con vena di affetto e
passione- Risate strappate “dalle cose serie”:
uno sconfinato mix d’ironia, cinico
divertimento, dolore, stupore, trasgressione,
nel linguaggio come nelle soluzioni sceniche,
che tiene alta l’attenzione del pubblico che
segue con affetto le commedie di Giovanni
Albano- un vero “animale” da palcoscenico,
capace di incantare il pubblico, senza parlare,
con una mimica ineguagliabile. Una lingua “non
scritta”- parlata con le scansioni dell’animo,
non codificata- suggerita nel momento stesso in
cui i suoi personaggi vivono i sentimenti.
Artista straordinario. Un talento naturale, che
ha imparato molto nell’Università della strada.
Creatività, passione per tutto ciò è arte,
trasmessa alla figlia Barbara, valente grafico-
che con dedizione partecipa ai suoi spettacoli
teatrali- gestendo un suo laboratorio, adiacente
a quello del noto papà- fine maestro d’arte- un
personaggio che non sfigurerebbe nemmeno come
autore televisivo.
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