Vetrina a Raiuno, per la piccola comunità
casertana che salvò sessantadue anni fa oltre 40
ebrei
TORA E PICCILLI IERI SERA A DOMENICA IN
Dopo l’interessamento di Maurizio Costanzo,
riflettori puntati ancora su Tora e Piccilli,
minuscolo comune dell’alto casertano -che nel
1943 (con la sua gente)- fece finta di non
sapere e di non vedere, oltre quaranta ebrei-
salvandoli dalla deportazione: paesino, ieri
sera celebrato nel salotto di Mara Venier, nella
trasmissione Domenica In, in onda su Raiuno.
Vittorio Gallichi
In
effetti, la gente del posto favorì in modo
commovente l’integrazione dei cinquanta
“marziani”: offrì loro tanta solidarietà, amore,
amicizia. Divise tutto. Dolori, piccole gioie e
companatico.
Un
paese straordinario, mai nessuno tradì- la
comunità di religione ebraica- favorendo la loro
integrazione- senza scomporsi troppo, forte
dell’elemento “indigeno” (tipico delle piccole
comunità).
Salvati dal cuore. Il cuore grande, di un’intera
comunità, che li aveva accolti come fratelli.
Sfamati, difesi e amati da tutti gli abitanti di
Tora e Piccilli. Dolori, fame, paure e speranze-
vissute insieme.
Tutti sapevano in paese-, ma nessuno parlò:
disobbedendo alle vergognose leggi razziali.
Comunità mai alla ricerca di applausi o lodi
esterne- premiata dalla soddisfazione interna
che la coscienza del bene regala agli uomini di
buona volontà.
Premiata in questi giorni dalla medaglia
d’argento assegnata al Paese dei Giusti, dal
Presidente della Repubblica- per proposta di
Vittorio Gallichi, uno degli ebrei, difeso e
salvato dalla piccola comunità casertana- ieri
sera ospite a Domenica In - con Tognazzi, Simona
Izzo, Zecchi, Katia Ricciarelli, Olla- per
parlare di questi eroi silenziosi, che capirono
una cosa, ancora oggi non compresa nel mondo: la
diversità non esiste.
Giuseppe Sangiovanni |