7 novembre 2004
L’associazione commercianti? «Non esiste»
Il Sannio Quotidiano . 6 novembre 2004

 

 

 

Telese Terme / Dopo la querelle nata sull’iniziativa Alfano, l’attenzione si sposta ora su un nuovo bersaglio

De Filippo (ex vicepresidente):

«Molti non si riconoscono in chi ancora non si firma come direttivo»

Il settore commercio della cittadina termale è in gran fermento. Sul banco il rapporto tra i rappresentanti della categoria e quelli delle istituzioni, nonché le vicende che animano i dialoghi tra gli stessi rappresentanti del settore (a Telese, ricordiamo, si contano circa 400 attività). Tutto è «scoppiato» in seguito all’incontro voluto da Marilia Alfano, consigliere comunale con delega alle Attività Commerciali: una convocazione a cui hanno risposto circa una quarantina di esercenti, ma avversata dai rappresentanti della Confartigianato. Poi l’entrata in scena dell’Associazione dei Commercianti, che - intervenendo nella querelle anche per ricordare il mancato invito al sodalizio - dichiarava: «[...] l’associazione esiste ancora, è quanto mai viva, è quanto mai presente sul territorio.

L’unica che volutamente l’ha dimenticata è stata la delegata Alfano [...]». Ora la vicenda si arricchisce di un nuovo intervento da parte di un rappresentante del comparto commerciale. Si tratta di Gennaro De Filippo che, fino allo scorso aprile, è stato parte integrante proprio dell’associazione, in seno alla quale ha ricoperto la carica di vice presidente. Incarico portato avanti fino alle dimissioni del 24 aprile. In quella fase con lui si dimisero altri componenti del direttivo (alla fine se ne contarono ben sei sul totale di undici componenti, tra cui anche l’allora presidente Arturo Pilla).

Ora De Filippo fa sentire nuovamente la sua voce per riportare alla ribalta un preciso aspetto: la «fine» dell’associazione. «All’atto delle dimissioni - ricorda a distanza di ben sei mesi De Filippo - chiedevamo che venisse presa in esame la richiesta di nuove elezioni del gruppo dirigente. Ma tutto finì nel dimenticatoio». Ed ecco che parte una serie di osservazioni. «Il direttivo dell’associazione, come previsto dall’articolo 16 dello statuto, è composto da 11 membri eletti dall’assemblea.

Ebbene dopo le dimissioni non è stata mai fissata una nuova assemblea per l’elezione dei nuovi componenti. I successivi ingressi che si sono registrati nel direttivo sono da ritenersi illegittimi perché i nomi non sono fuoriusciti da una riunione assembleare». Domenica scorsa, come detto, la presa di posizione firmata dal direttivo dell’associazione. Contro cui si scaglia De Filippo che dichiara con fermezza: «Non esiste più nessuna associazione. Ne tanto meno un direttivo che può deliberare vista la posizione irregolare di alcuni componenti».

De Filippo ritorna ad analizzare tre articoli dello statuto per rafforzare la tesi dell’inesistenza dell’associazione: «Nell’articolo 6 si parla di quota annuale da versare da parte dei soci. Il mancato versamento di questo contributo prevede l’automatica cancellazione - spiega De Gennaro - dalla lista degli associati. Nell’articolo 7, invece, viene previsto che il socio moroso non abbia più i «diritti sociali» e pertanto non può svolgere attività legate all’associazione. L’articolo 5, poi, prevede che il socio non è più considerato tale se moroso. Dal momento che nessun socio ha provveduto a versare la quota 2003 e 2004 vuol dire che l’Associazione non ha soci. E quindi...».

Lo sguardo, poi, si rivolge alla fase attuale. «In questo momento, purtroppo, non esiste nessuna associazione che raggruppa i rappresentanti di questa categoria. Gli interventi avanzati da coloro che ancora si firmano come direttivo dell’associazione commercianti non sono altro che delle prese di posizione di singoli che tra l’altro si scagliano contro quelli che loro definiscono dissidenti. Sono molti, invece, i commercianti che desiderano fare luce proprio su questa vicenda perché va chiarito una volta per tutte che la stragrande maggioranza degli esercenti non si riconosce nell’operato di questo gruppo».

 

 

 

    

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