Sig. Forlani, ho letto ciò che ha scritto sugli
IPERMERCATI; sono d'accordo con Lei, ma devo
dirle che se la gente non lo trova sotto casa si
sposta con qualsiasi mezzo... la mia vicina, che
è anziana (73 anni) va con il taxi all'Iper di
Varese pur di risparmiare..
A
me dispiace per quei piccoli negozietti che si
trovano in centro Paese che possono anche
sparire, ma invece di lamentarsi perchè la gente
va all'IPER...perchè non riguardano i prezzi? Ma
Lei ha provato ad andare in un negozietto a
prendere gli stessi articoli che trova in un
IPER?
Bè,
ci provi e la risposta la troverebbe facendo due
conti in tasca! Grazie per aver letto il mio
pensiero, buona giornata da una persona che va
(per risparmiare) all'IPER!!
Doriana - Luino (Varese)
Sandro Forlani - 22 gennaio 2005
Ricevo con molto piacere questa sua, provenendo
dalla mia Varese, e per le garbate osservazioni.
Anche se sono 27 anni che vivo nel sud Italia,la
potenza di internet mi ha riservato questo
piacere, ricordandomi ancora una volta che le
mie radici sono rimaste sulle Prealpi.
In
fondo in fondo anch'io sono d'accordo con lei :
gli IPER sono una convenienza a cui è difficile
resistere,ma lo spirito del mio scritto era
rivolto a suscitare riflessioni su quello che
potrebbe significare la scomparsa del piccolo
negozio di vicinato.
Io
ho un piccolo negozio di elettrodomestici che
sto chiudendo proprio per lo strapotere della
grande distribuzione. Alla fine i miei figli
hanno prese strade diverse dalla mia ed io
stesso ho saputo cambiare la mia attività dalla
vendita ai servizi. Sono infatti uno dei due SKY
SERVICE della provincia di Benevento.
E'
proprio con questo che voglio dimostrare che le
mie critiche sono nate dalla consapevolezza che
la scomparsa dei piccoli negozi,è stata più un
danno per i clienti che per i commercianti ;
difatti fra questi ultimi c'è chi è andato in
pensione,chi ha trovato occupazione nella grande
distribuzione, chi, come me, ha cambiato la sua
attività, con maggiori soddisfazioni anche
economiche.
Però è scomparso il clima amichevole è
famigliare, a volte scherzoso e complice, fra
cliente ed esercente,è scomparsa la possibilità
di avere del credito semplice e fondato solo
sulla fiducia, senza le finanziarie con i loro
metodi mortificanti,è sparita la possibilità di
provare un articolo per qualche giorno,del
consiglio competente del negoziante. Certo,
anche i commessi hanno la stessa competenza,ma
so per esperienza diretta che non hanno anche la
stessa volontà di accontentare un loro cliente
al massimo,ma ,da dipendenti, si limitano allo
stretto indispensabile.
Ho
mia madre ed i miei fratelli che vivono a
Varese, e anche loro, naturalmente si servono
degli IPER, così come anche nelle nostre realtà
meridionali andiamo all'IPER, ma secondo me
stiamo peggio ora che crediamo di risparmiare e
magari spendiamo per il taxi e per la macchina
che ci porta all'Iper ben più di quello che
abbiamo risparmiato.
E
torniamo a casa con un sacco di cose di cui non
abbiamo bisogno, acquistate perchè chi ci
studia, nei nostri acquisti,conosce
perfettamente i nostri punti deboli.
Un'ultima piccola nota : il mio scritto l'ha
letto su ViviTelese o su Varesenews ?
Se
l'ha letto su ViviTelese sono ancora più
contento, e spero che continui a leggerci.
Sandro Forlani, emigrant. |