Movimento Difesa del Cittadino Onlus
Associazione Nazionale di Consumatori e
Utenti – L. 281/98
(D.M. Att. Prod. del 06.11.2003)
COMUNICATO STAMPA
Alla cortese attenzione delle redazioni
giornalistiche.
Casa: le novità poco piacevoli
introdotte dal Governo con la manovra
correttiva di bilancio di fine luglio.
Riportiamo un esaustivo articolo di
Miaeconomia.it, con le principali
disposizioni, alcune delle quali ancora
poco chiare ma tutte con notevoli
aggravi finanziari per le famiglie.
-Da "MIA ECONOMIA" del 19.8.2004.
"La manovra correttiva di bilancio,
resasi necessaria per evitare lo
sforamento del tetto del 3 per cento
previsto per il rapporto indebitamento
pubblica amministrazione/prodotto
interno lordo e il conseguente early
warning da parte della Commissione
Europea, calca la mano, in vario modo,
sugli immobili.
La storia è orami vecchia: quando
necessitano flussi finanziari immediati
si agisce su quei beni, come la casa
appunto, oppure su quei consumi, alcool
e sigarette ad esempio, che ormai fanno
parte dei bisogni degli italiani.
In particolare, a farne le spese per
quanto riguarda la maggior parte dei
contribuenti sono gli immobili, sui
quali la scure del Fisco cala sia
direttamente, ossia prevedendo un
incremento delle imposte indirette
legate al loro acquisto, sia
indirettamente, ossia mediante
l’incremento esponenziale dell’imposta
che grava su mutui e finanziamenti
relativi all’acquisto di un immobile: e
poco importa che il giro di vite
riguardi solo immobili diversi dalla
“prima casa”.
Ma andiamo per ordine.
La prima novità riguarda i
“finanziamenti” a medio o lungo termine,
ossia di durata superiore a 18 mesi, i
quali, pur essendo esenti da qualsiasi
imposta indiretta – registro, bollo,
ipotecaria e catastale – sono tuttavia
soggetti ad un’imposta sostitutiva nella
misura dello 0,25 per cento: imposta
sostitutiva certamente dovuta dal
soggetto erogante – l’istituto di
credito – ma di fatto sopportata dal
richiedente il finanziamento in quanto
il “costo” dello stesso tiene anche
conto di tale onere.
Ora, con la legge n. 191 del 2004, di
conversione del decreto legge n. 168,
viene previsto che se il finanziamento
non si riferisce all’acquisto della
prima casa di abitazione e delle
relative pertinenze, l’aliquota dello
0,25 per cento passa a ben il 2 per
cento dell’ammontare del finanziamento
stesso: in sostanza, si assiste alla
'ottuplicazione' del “peso” dell’imposta
sostitutiva che, c’è da starne certi,
sarà interamente traslato su coloro i
quali richiederanno detti
“finanziamenti”.
Questa disposizione si applica per tutti
i “finanziamenti” erogati in base a
contratti conclusi a decorrere dal 1°
agosto scorso, ossia a decorrere dalla
data di entrata in vigore della legge di
conversione.
Va subito detto che la norma appena
varata è in corso di modifica, con un
ulteriore decreto legge, in quanto così
come formulata andrebbe a colpire
qualsiasi mutuo contratto per fini
diversi dall’acquisto della “prima
casa”, come ad esempio i mutui contratti
dalle imprese di costruzioni: vista che
la finalità del legislatore era quella
di penalizzare soltanto l’acquisto delle
abitazioni successive a quella adibita a
prima abitazione (come nella classica
ipotesi della seconda casa al mare o in
montagna), si rende dunque necessaria,
sono parole del Governo, "una norma
interpretativa per chiarire che
l’incremento dell’imposizione fiscale
previsto dal recente decreto
taglia-spese incide sui soli mutui
contratti per l’acquisto, la costruzione
o la ristrutturazione delle seconde ed
ulteriori casi di abitazione".
Staremo a vedere, visto che per ora la
legge parla chiaro specificando che per
beni immobili diversi dalla prima casa
di abitazione si intendono solo quelli
per i quali non ricorrono le condizioni
disciplinate dalla nota II-bis
dell’articolo 1 della tariffa di cui
all’imposta di registro: tutto il resto,
ossia mutui contratti da imprese, da
privati per liquidità, eccetera,
garantiti da ipoteca e con durata
superiore a 18 mesi, attualmente
È fissata al 2% l'aliquota sui mutui su
tutti i beni eccetto la prima casa, per
quanto riguarda le imposte di registro
aumenta il moltiplicatore dal 10% al
20%. Sono questi due tra i punti cardine
del maxiemendamento al decreto con la
manovra correttiva dei conti pubblici
2004. Ecco in sintesi, i provvedimenti
più significativi che interessano il
settore immobiliare.
Moltiplicatore catastale -
Aumenta dal 10% al 20% il
moltiplicatore, cioè il coefficiente di
rivalutazione catastale ai fini
dell'imposta di registro nelle
compravendite. L'aumento riguarda le
compravendite di beni immobili ''diversi
dalla prima casa di abitazione'', (e
quindi seconde case ma anche terreni e
altri tipi di immobili), ''ai soli fini
delle imposte di registro, ipotecaria e
catastale'' (e quindi senza alcun
effetto su Irpef e Ici). La disposizione
si applica agli atti pubblici formati,
atti giudiziari pubblicati o emanati,
scritture private autenticate presentate
per la registrazione, successioni
apertesi e donazioni fatte a decorrere
dalla data di entrata in vigore della
legge di conversione del decreto legge.
Imposta sostitutiva sui mutui -
Passa dallo 0,25% al 2% l'imposta
sostitutiva sui mutui immobiliari
“qualora il finanziamento stesso non si
riferisca all'acquisto delle prima casa
di abitazione, e delle relative
pertinenza". È quanto recita il punto 6
dell'art.1-bis del maxiemendamento sulla
manovra correttiva dei conti pubblici
nella parte riferita alla maggiorazione
dei mutui su tutti i beni immobili
eccetto la prima casa.
Condono edilizio - Le domande
relative alla definizione di illeciti
edilizi presentate prima della recente
sentenza della Corte Costituzionale
sulla materia restano valide a tutti gli
effetti, salvi gli effetti penali, e
vanno presentate dall'11 novembre al 10
dicembre prossimi.
Sfratti - Centodieci milioni sono
stati stanziati al Fondo ''per il
sostegno all'accesso alle abitazioni in
locazione'' per avvantaggiare
soprattutto quelle famiglie disagiate o
gli over 65 che si trovano sotto sfratto
dopo la fine del blocco.
Dagli incrementi fiscali per gli
immobili le casse dello stato avranno
introiti in più per oltre 2 miliardi di
euro.
L'incremento dell'imposta sostitutiva
per i mutui relativi alle seconde case
porterà maggiori introiti per 407
milioni nel 2004, 438 milioni nel 2005 e
618 milioni nel 2006.In questa cifra è
compreso l'acconto di cassa relativo al
solo 2004, portato dal 90% al 300%. Se a
questa cifra si aggiunge l'incremento
del moltiplicatore dell'imposta di
registro (+99 milioni nel 2004, 238
milioni nel 2005 e 238 milioni nel 2006)
la somma complessiva nel triennio è
appunto di 2.038 milioni di euro.
(L’Ufficio Stampa del MDC)