21 agosto 2004
Casa: dal Governo novità poco piacevoli
Giovanni Festa

 

 

Movimento Difesa del Cittadino Onlus

Associazione Nazionale di Consumatori e Utenti – L. 281/98

(D.M. Att. Prod. del 06.11.2003)

 

COMUNICATO STAMPA

 

Alla cortese attenzione delle redazioni giornalistiche.

 

Casa: le novità poco piacevoli introdotte dal Governo con la manovra correttiva di bilancio di fine luglio. Riportiamo un esaustivo articolo di Miaeconomia.it, con le principali disposizioni, alcune delle quali ancora poco chiare ma tutte con notevoli aggravi finanziari per le famiglie.

 

-Da "MIA ECONOMIA" del 19.8.2004.

 

"La manovra correttiva di bilancio, resasi necessaria per evitare lo sforamento del tetto del 3 per cento previsto per il rapporto indebitamento pubblica amministrazione/prodotto interno lordo e il conseguente early warning da parte della Commissione Europea, calca la mano, in vario modo, sugli immobili.

La storia è orami vecchia: quando necessitano flussi finanziari immediati si agisce su quei beni, come la casa appunto, oppure su quei consumi, alcool e sigarette ad esempio, che ormai fanno parte dei bisogni degli italiani.

In particolare, a farne le spese per quanto riguarda la maggior parte dei contribuenti sono gli immobili, sui quali la scure del Fisco cala sia direttamente, ossia prevedendo un incremento delle imposte indirette legate al loro acquisto, sia indirettamente, ossia mediante l’incremento esponenziale dell’imposta che grava su mutui e finanziamenti relativi all’acquisto di un immobile: e poco importa che il giro di vite riguardi solo immobili diversi dalla “prima casa”.

Ma andiamo per ordine.

 

La prima novità riguarda i “finanziamenti” a medio o lungo termine, ossia di durata superiore a 18 mesi, i quali, pur essendo esenti da qualsiasi imposta indiretta – registro, bollo, ipotecaria e catastale – sono tuttavia soggetti ad un’imposta sostitutiva nella misura dello 0,25 per cento: imposta sostitutiva certamente dovuta dal soggetto erogante – l’istituto di credito – ma di fatto sopportata dal richiedente il finanziamento in quanto il “costo” dello stesso tiene anche conto di tale onere.

Ora, con la legge n. 191 del 2004, di conversione del decreto legge n. 168, viene previsto che se il finanziamento non si riferisce all’acquisto della prima casa di abitazione e delle relative pertinenze, l’aliquota dello 0,25 per cento passa a ben il 2 per cento dell’ammontare del finanziamento stesso: in sostanza, si assiste alla 'ottuplicazione' del “peso” dell’imposta sostitutiva che, c’è da starne certi, sarà interamente traslato su coloro i quali richiederanno detti “finanziamenti”.

Questa disposizione si applica per tutti i “finanziamenti” erogati in base a contratti conclusi a decorrere dal 1° agosto scorso, ossia a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione.

 

Va subito detto che la norma appena varata è in corso di modifica, con un ulteriore decreto legge, in quanto così come formulata andrebbe a colpire qualsiasi mutuo contratto per fini diversi dall’acquisto della “prima casa”, come ad esempio i mutui contratti dalle imprese di costruzioni: vista che la finalità del legislatore era quella di penalizzare soltanto l’acquisto delle abitazioni successive a quella adibita a prima abitazione (come nella classica ipotesi della seconda casa al mare o in montagna), si rende dunque necessaria, sono parole del Governo, "una norma interpretativa per chiarire che l’incremento dell’imposizione fiscale previsto dal recente decreto taglia-spese incide sui soli mutui contratti per l’acquisto, la costruzione o la ristrutturazione delle seconde ed ulteriori casi di abitazione".

Staremo a vedere, visto che per ora la legge parla chiaro specificando che per beni immobili diversi dalla prima casa di abitazione si intendono solo quelli per i quali non ricorrono le condizioni disciplinate dalla nota II-bis dell’articolo 1 della tariffa di cui all’imposta di registro: tutto il resto, ossia mutui contratti da imprese, da privati per liquidità, eccetera, garantiti da ipoteca e con durata superiore a 18 mesi, attualmente

 

È fissata al 2% l'aliquota sui mutui su tutti i beni eccetto la prima casa, per quanto riguarda le imposte di registro aumenta il moltiplicatore dal 10% al 20%. Sono questi due tra i punti cardine del maxiemendamento al decreto con la manovra correttiva dei conti pubblici 2004. Ecco in sintesi, i provvedimenti più significativi che interessano il settore immobiliare.

 

Moltiplicatore catastale - Aumenta dal 10% al 20% il moltiplicatore, cioè il coefficiente di rivalutazione catastale ai fini dell'imposta di registro nelle compravendite. L'aumento riguarda le compravendite di beni immobili ''diversi dalla prima casa di abitazione'', (e quindi seconde case ma anche terreni e altri tipi di immobili), ''ai soli fini delle imposte di registro, ipotecaria e catastale'' (e quindi senza alcun effetto su Irpef e Ici). La disposizione si applica agli atti pubblici formati, atti giudiziari pubblicati o emanati, scritture private autenticate presentate per la registrazione, successioni apertesi e donazioni fatte a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del decreto legge.

 

Imposta sostitutiva sui mutui - Passa dallo 0,25% al 2% l'imposta sostitutiva sui mutui immobiliari “qualora il finanziamento stesso non si riferisca all'acquisto delle prima casa di abitazione, e delle relative pertinenza". È quanto recita il punto 6 dell'art.1-bis del maxiemendamento sulla manovra correttiva dei conti pubblici nella parte riferita alla maggiorazione dei mutui su tutti i beni immobili eccetto la prima casa.

 

Condono edilizio - Le domande relative alla definizione di illeciti edilizi presentate prima della recente sentenza della Corte Costituzionale sulla materia restano valide a tutti gli effetti, salvi gli effetti penali, e vanno presentate dall'11 novembre al 10 dicembre prossimi.

 

Sfratti - Centodieci milioni sono stati stanziati al Fondo ''per il sostegno all'accesso alle abitazioni in locazione'' per avvantaggiare soprattutto quelle famiglie disagiate o gli over 65 che si trovano sotto sfratto dopo la fine del blocco.

Dagli incrementi fiscali per gli immobili le casse dello stato avranno introiti in più per oltre 2 miliardi di euro.

L'incremento dell'imposta sostitutiva per i mutui relativi alle seconde case porterà maggiori introiti per 407 milioni nel 2004, 438 milioni nel 2005 e 618 milioni nel 2006.In questa cifra è compreso l'acconto di cassa relativo al solo 2004, portato dal 90% al 300%. Se a questa cifra si aggiunge l'incremento del moltiplicatore dell'imposta di registro (+99 milioni nel 2004, 238 milioni nel 2005 e 238 milioni nel 2006) la somma complessiva nel triennio è appunto di 2.038 milioni di euro.

 

(L’Ufficio Stampa del MDC) 

 

    

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