20 marzo 2005
Calzaturieri campani al Micam
Roberto Race

 

 

I calzaturieri campani al Micam per battere la concorrenza cinese

Come al Mifur la regione  punta su qualità e ricerca, ma Pisano  delegato per il Mezzogiorno  dei calzaturieri di Confindustra avverte: “Abbiamo bisogno di  interventi governativi”

 

Milano, 19 marzo 2005  -  Forte la rappresentanza delle aziende campane al Micam Shoevent, iniziato questa mattina a Milano e che si concluderà il 22 marzo. Sono centoventi le imprese campane che partecipano alla più importante fiera del settore a livello europeo, in un momento in cui la concorrenza asiatica è sempre più imponente.

India e Cina per il quarto anno consecutivo erodono quote di mercato ai calzaturieri italiani che nei primi undici mesi del 2004 hanno visto una significativa riduzione delle esportazioni che sono diminuite del 7,3% in quantità e del 3,4% in valore.

In Campania si registra una delle situazioni più delicate: nei primi nove mesi del 2004, le esportazioni sono diminuite del 15% (attestandosi a quota 132,5 milioni di euro), mentre le importazioni sono cresciute del 55% (raggiungendo i 58 milioni di euro), come emerge dall’analisi diffusa Centro Studi del Comitato Promotore della costituenda Banca  di Credito Cooperativo Pmi Città di Napoli.

 

“La partecipazione di centoventi aziende calzaturiere - dichiara Pasquale Pisano, delegato Anci (Associazione Nazionale Calzaturifici Italiani di Confindustria) - è la dimostrazione della grande tenacia con la quale  stiamo tentando di resistere sul mercato in un momento in cui il dumping asiatico e la scadenza dell’accordo Multifibre hanno fortemente danneggiato il settore  ed segnali di crisi iniziano a manifestarsi in quasi in tutte le aziende”.

“Va bene credere nella creatività e nella qualità del Made in Italy – continua Pisano -  ma abbiamo bisogno di condizioni di reciprocità sul fronte del commercio internazionale.

Basti pensare che sui nostri prodotti diretti in Cina gravano tassi doganali che variano dal 27 al 30% mentre le imprese cinesi riescono ad esportare con tassi che variano dal 6 all’8% ricorrendo a sistemi al limite della legalità. È una gara ineguale.

Se a questo aggiungiamo gli scarsi controlli alla dogana capiamo il perché di tante aziende in cassa integrazione. Il ministro del Welfare Maroni sarà al Micam e ci auguriamo di poter discutere del problema e di arrivare insieme a soluzioni concrete. È arrivato il momento che anche l’Italia e l’Europa pongano dei paletti.”

 

Per sostenere il settore, la Regione Campania, presente alla manifestazione con uno stand istituzionale, ha stanziato 241 milioni di euro per i progetti integrati dei sette distretti industriali, di cui 77 milioni di euro solo per i distretti industriali di Solofra e di Grumo Nevano/Aversa, caratterizzati principalmente da aziende attive nella lavorazione di pellami e nella produzione di calzature. I progetti sono rivolti a realizzare, ampliare e migliorare le infrastrutture a supporto dello sviluppo industriale puntando sulla riqualificazione del territorio, su attività di formazione, azioni di marketing e di promozione sui mercati stranieri.

 

 “La nostra presenza al Mifur, al Micam e alle più importanti fiere internazionali, è decisiva per far crescere l’economia della Regione. - spiega l’assessore regionale alle Attività Produttive, Gianfranco Alois  - Spesso registriamo una competizione sleale da parte dei concorrenti di paesi emergenti, che trovano mille maniere per aggirare le norme in vigore e superare le barriere doganali. Ma se si punta a segmenti alti di mercato e alla penetrazione di quelli internazionali il made in Italy dà il meglio di sé, e non teme la concorrenza di nessuno”.  

 

 

 

          Ufficio stampa Officina di comunicazione

                      Roberto Race 3339064533      

 

 

 

    

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