CERRETO SANNITA, SABATO LA PRESENTAZIONE DEL
LIBRO CERRETO MODERNATA
(Benevento, 9 dicembre 2004) - "Cerreto
Modernata" è il titolo del libro di Gioconda
Fappiano che sabato prossimo alle ore 17.30
verrà presentato presso la sala convegni della
Società Operaia di Cerreto Sannita (BN). Oltre
all'autrice, interverranno il giornalista
Luciano Scateni e la storica Laura Capobianco.
Modererà Billy Nuzzolillo.
L'evento è promosso dall'associazione culturale
"Laboratorio Città Aperta". Il libro si basa su
una commedia di Oronzo Cerri tratta da un
manoscritto inedito del XVIII secolo. "La scelta
di pubblicare una commedia inedita del
Settecento cerretese - spiega l'autrice,
Gioconda Fappiano - è stata per diverse ragioni
oggetto di una lunga e profonda meditazione.
Innanzitutto il timore, per chi come me non è
addetto ai lavori, di commettere errori
grossolani, dalla ricopiatura del manoscritto a
quello, per esempio, di non trovare dei
riscontri storici precisi che avvalorassero i
fatti raccontati o appena accennati. Poi il
contenuto dell'opera stessa, una satira feroce
contro illustri rappresentanti della Chiesa
cerretese dell'epoca, censurata dalla cultura
ufficiale di quel periodo. Il testo teatrale
scritto dal dottore fisico Oronzo Cerri ha
rappresentato, quindi, un'autentica sfida".
Il
manoscritto consultato da Gioconda Fappiano, 41
anni, docente di inglese presso l'Ipsat di
Piedimonte Matese, in passato consigliere
comunale e collaboratrice di alcune testate
giornalistiche, proviene dall'archivio privato
della famiglia Mazzacane ed è una copia del 1916
rinvenuta dallo storico Vincenzo Mazzacane tra
le carte del defunto arciprete Gabriele Biondi.
Nelle "Memorie storiche di Cerreto Sannita"
sempre il Mazzacane riferisce che esisteva
un'altra copia della commedia del Cerri,
rinvenuta nel 1917, che recava però il titolo di
"Sinderio", in cui l'autore "faceva figurare
Michelangelo Ungaro, Albenzio De Nigris, e altri
componenti una Compagnia di missione stabilitasi
in Cerreto, con nomi vili, nonchè una donna di
corrotti costumi, soprannominata Bellezza".
A
prescindere dal titolo, comunque, il contenuto e
l'argomento trattato sono gli stessi, come
confermano anche altre testimonianze storiche.
E, a proposito della commedia, l'autrice spiega:
"Nelle pagine introduttive del manoscritto Cerri
dice di voler mettere in scena le azioni di
certi novelli "padri Missionari" che, unendo al
pulpito il confessionale ed usando quest'ultimo
come "botteghino", distorcono le menti e le
abitudini di certe signore provocando disagio e
sconcerto tra la popolazione, della quale sono
chiamati invece a ben dirigere le anime".
L'invio rivolto dai protagonisti alle donne è,
infatti, quello di sfuggire "la fatiga, di
spogliarsi del peso della casa, carpendo da
quella il necessario vitto" per poi passare
intere giornate in Chiesa. Un tema, quindi,
destinato a suscitare molte discussioni. |