11 dicembre 2004
Presentazione libro: Cerreto Modernata
Billy Nuzzolillo

 

 

CERRETO SANNITA, SABATO LA PRESENTAZIONE DEL LIBRO CERRETO MODERNATA

 

(Benevento, 9 dicembre 2004) - "Cerreto Modernata" è il titolo del libro di Gioconda Fappiano che sabato prossimo alle ore 17.30 verrà presentato presso la sala convegni della Società Operaia di Cerreto Sannita (BN). Oltre all'autrice, interverranno il giornalista Luciano Scateni e la storica Laura Capobianco. Modererà Billy Nuzzolillo.

 

L'evento è promosso dall'associazione culturale "Laboratorio Città Aperta". Il libro si basa su una commedia di Oronzo Cerri tratta da un manoscritto inedito del XVIII secolo. "La scelta di pubblicare una commedia inedita del Settecento cerretese - spiega l'autrice, Gioconda Fappiano - è stata per diverse ragioni oggetto di una lunga e profonda meditazione. Innanzitutto il timore, per chi come me non è addetto ai lavori, di commettere errori grossolani, dalla ricopiatura del manoscritto a quello, per esempio, di non trovare dei riscontri storici precisi che avvalorassero i fatti raccontati o appena accennati. Poi il contenuto dell'opera stessa, una satira feroce contro illustri rappresentanti della Chiesa cerretese dell'epoca, censurata dalla cultura ufficiale di quel periodo. Il testo teatrale scritto dal dottore fisico Oronzo Cerri ha rappresentato, quindi, un'autentica sfida".

 

Il manoscritto consultato da Gioconda Fappiano, 41 anni, docente di inglese presso l'Ipsat di Piedimonte Matese, in passato consigliere comunale e collaboratrice di alcune testate giornalistiche, proviene dall'archivio privato della famiglia Mazzacane ed è una copia del 1916 rinvenuta dallo storico Vincenzo Mazzacane tra le carte del defunto arciprete Gabriele Biondi. Nelle "Memorie storiche di Cerreto Sannita" sempre il Mazzacane riferisce che esisteva un'altra copia della commedia del Cerri, rinvenuta nel 1917, che recava però il titolo di "Sinderio", in cui l'autore "faceva figurare Michelangelo Ungaro, Albenzio De Nigris, e altri componenti una Compagnia di missione stabilitasi in Cerreto, con nomi vili, nonchè una donna di corrotti costumi, soprannominata Bellezza".

 

A prescindere dal titolo, comunque, il contenuto e l'argomento trattato sono gli stessi, come confermano anche altre testimonianze storiche. E, a proposito della commedia, l'autrice spiega: "Nelle pagine introduttive del manoscritto Cerri dice di voler mettere in scena le azioni di certi novelli "padri Missionari" che, unendo al pulpito il confessionale ed usando quest'ultimo come "botteghino", distorcono le menti e le abitudini di certe signore provocando disagio e sconcerto tra la popolazione, della quale sono chiamati invece a ben dirigere le anime". L'invio rivolto dai protagonisti alle donne è, infatti, quello di sfuggire "la fatiga, di spogliarsi del peso della casa, carpendo da quella il necessario vitto" per poi passare intere giornate in Chiesa. Un tema, quindi, destinato a suscitare molte discussioni.

 

    

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