Il
Sannio quotidiano - 05-09-2004
«Corso Garibaldi a Benevento, via ai lavori il 4
ottobre»
di
Orazio Coletta
L'apertura dei cantieri per la pedonalizzazione
del corso Garibaldi ha finalmente una data: i
lavori, infatti, inizieranno il 4 ottobre
prossimo. Ad anticiparlo al "Sannio Quotidiano"
è l'assessore comunale al traffico e ai lavori
pubblici, Luigi De Minico. "La data ci è stata
comunicata dalla ditta, ormai ci siamo" dichiara
l'assessore, quasi incurante degli strali
lanciati, soprattutto in questi ultimi giorni,
all'indirizzo suo e dell'amministrazione
comunale da parte della minoranza consiliare,
delle associazioni dei commercianti e di parte
dell'ambientalismo cittadino, tutti uniti in un
comitato che ha avviato, da due giorni, anche
una petizione popolare contro il progetto del
Comune. Dunque, assessore, i cantieri aprono.
"Finalmente.
E
ho già dato disposizioni affinchè i lavori
vengano completati in tempi brevi, senza
interruzioni e con minor disagio possibile per i
cittadini". E invece i commercianti temono
proprio che i lavori possano essere sospesi non
appena, dal sottosuolo, emergeranno reperti
archeologici... "Le preoccupazioni dei
commercianti del corso Garibaldi sono le
premesse del nostro lavoro e di quello dei
nostri tecnici. I quali, essendo professionisti
seri ed esperti, hanno ampiamente previsto
questa eventualità e mi hanno assicurato,
insieme al direttore dei lavori, che faranno di
tutto anche in corso d'opera, per evitare di
incapparvi. Anche per la realizzazione di
cavitoie e sottoservizi si cercherà di non
andare troppo in profondità con le ruspe".
Che i commercianti si dichiarano pronti a
bloccare qualora non venisse assicurato loro un
arco temporale certo per la durata dei lavori.
"Ho detto e ribadito in tutti questi mesi che
comprendo le loro preoccupazioni ma temo che le
polemiche degli esercenti sia diventata, ormai
stucchevole e sterile. I motivi? I
rappresentanti dei commercianti si dichiarano
d'accordo con la pedonalizzazione del corso
Garibaldi ma la vorrebbero diversa da come la
prevede il progetto del Comune. Bene. Allora mi
chiedo perchè, nonostante i miei ripetuti e
pressanti inviti, le associazioni di categoria
continuano a non volerci indicare loro tecnici
di fiducia che l'amministrazione sarebbe
disponibile a far collaborare fianco a fianco
con i tecnici di palazzo Mosti e con quelli
dell'impresa che si è aggiudicata i lavori. La
polemica, evidentemente, è divenuta strumentale
rispetto ad esigenze di bassa lega di carattere
solo ed esclusivamente politico. Anzi, da oggi
non risponderò più alle provocazioni.
Teme che l'obiettivo dei suoi contestatori sia
quello di voler indebolire l'amministrazione
costringendola ad abbandonare addirittura il
progetto di chiusura del corso? "Se questo è il
loro obiettivo sono sulla strada sbagliata. Sul
progetto di pedonalizzazione del corso, punto di
forza in continuità dell'amministrazione
dell'amministrazione D'Alessandro, in continuità
con la giunta Viespoli, non si torna indietro".
Ma il comitato vi contesta di non sapere ancora
che cosa volete: pedonalizzazione totale del
corso o zona a traffico limitato? "Guardi, su
questo punto registro una superficialità
sconcertante da parte di tutti gli esponenti del
comitato. Molti di loro, infatti, hanno in mano
una copia del progetto del professor Pagliara
che hanno potuto ritirare in Comune. Bene: la
relazione allegata recita testualmente che per
dare visibilità al disegno della nuova
pavimentazione, si sono scelti pezzature e
materiali compatibili, cito testualmente, 'alla
loro funzione pedonale e veicolare'. Insomma,
tutti hanno capito che il corso sarà una zona a
traffico limitato sulla quale, oltre ai pedoni,
dovranno transitare, necessariamente, le auto
dei residenti e i mezzi di soccorso, così come
accade, tanto per citare un esempio, a Bologna,
dove 60mila cittadini passeggiano
quotidianamente lungo un'arteria pedonalizzata
sulla quale, contemporaneamente, insistono
60mila autorizzazioni per il transito dei
veicoli di residenti del centro storico. Lì, a
Bologna, il progetto è definito di
pedonalizzazione e nessuno si scandalizza. E si
badi, le autorizzazioni al transito veicolare
vengono gestite dalla stessa società che ha
progettato la pedonalizzazione". Che sarebbe?
"La Sisplan, la nostra stessa società di
consulenza".
Forum Ambientalista Sannio
Via Annunziata, 127- Benevento
Comunicato stampa del 5 settembre 2004
Sotto i "basoli" del Corso Garibaldi ci sono
certamente importanti reperti archeologici. Come
fa l'assessore De Minico ad assicurare che i
lavori non saranno bloccati? Quale
contrattazione è in corso con la Soprintendenza?
Nella ultima dichiarazione alla stampa,
l'Assessore De Minico, incurante di tutti i
rilievi e le osservazioni critiche che vengono
mossi al progetto di pavimentazione del Corso
Garibaldi e indisponibile ad ogni confronto,
dichiara che i lavori inizieranno tra un mese e
annuncia di aver dato disposizioni affinché
"vengano completati in tempi brevi, senza
interruzioni".
Poi aggiunge di essere certo della
professionalità dei tecnici che hanno lavorato
al progetto e si dichiara convinto che non si
"incapperà" nel ritrovamento di reperti
archeologici. Si tratta di una dichiarazione
stupefacente ( ma De Minico ci ha abituati) e di
estrema gravità! Non è in discussione la
professionalità dei progettisti, quanto invece
la attendibilità delle dichiarazioni degli
amministratori. Infatti nel progetto si legge
testualmente "la rimozione del sottofondo
stradale in calcestruzzo avrebbe certamente
creato problemi di introspezioni archeologiche,
rallentando i lavori senza limiti.
Si
è perciò deciso di sostenere l'intervento alla
sola rimozione dei 20 (venti) centimetri di
asfalto e semipenetrazione , fondando
direttamente sul piano di cemento". Questo hanno
scritto i tecnici ai quali si riferisce
l'assessore, nella prima relazione al progetto.
Sulla base di questa dichiarazione la
Soprintendenza Archeologica nell'agosto 2000 ha
dato il parere favorevole "preso atto che non
sono previsti scavi". E però, nella planimetria
di sezione del Progetto esecutivo approvato a
giugno 2004, si evidenzia che è previsto lo
scavo di due cunicoli di 1 metro di larghezza e
1 metro di profondità per tutta la lunghezza del
Corso Garibaldi dal Duomo alla Rocca dei
Rettori.
E'
bene ricordare che ogni volta che si è scavato
lungo quell'asse stradale, sono stati trovati
importanti reperti risalenti alla età romana,
all'insediamento sannita e anche precedenti ( X
e VIII secolo avanti Cristo) a pochi centimetri
sotto il piano di posa dei "basoli". É successo
così dinanzi alla Cattedrale, a fianco al
campanile e sotto il pavimento di Palazzo
Petrucciani, una quindicina di anni fa. Anche in
Piazza Matteotti, recentemente, sono stati
trovati reperti a pochi centimetri sotto la
pavimentazione.
La
realizzazione dei due grossi cunicoli ora
previsti dal progetto, è a grande "rischio
rinvenimenti archeologici" perché non riguarda
la strada, già interessata alla costruzione del
collettore fognario, quanto invece gli attuali
marciapiedi sotto i quali non sono stati
effettuati scavi. L'Assessore De Minico dovrebbe
ricordare, inoltre, che in Centro Storico,
secondo le norme del Piano Particolareggiato,
prima di aprire il cantiere, bisogna effettuare
i sondaggi per decidere le eventuali modifiche
di riadeguamento di tutto il progetto esecutivo.
L'amministrazione, invece, ha deciso di
proseguire a steps, cioè a pezzi. Quindi su ogni
tratto di strada individuato si effettueranno i
lavori di scavo e messa in opera della nuova
pavimentazione. In tal caso, se non saranno
trovati reperti si procederà normalmente, ma se
venissero trovati nel tratto successivo come si
farà a modificare il percorso della trincea?
Sarà un canale a zig-zag? E dove sarà spostato
il cunicolo considerato che da un lato vi sono
le caditoie per l'acqua piovana e dall'altra
parte i negozi? E tutte queste modifiche saranno
concordate di volta in volta con la
Soprintendenza, secondo quali accordi?
Quanti soldi sono disponibili per gli scavi
archeologici, le consulenze, le fotografie, la
documentazione e le successive pubblicazioni?
Sia chiaro, lo diciamo per tempo per evitare
successive discussioni, noi organizzeremo turni
di vigilanza sul cantiere e non permetteremo che
siano distrutti importanti testimonianze della
nostra storia millenaria per far posto al
"drago" di Pagliara, D'Alessandro e De Minico.
Il
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