SLAI COBAS
Sindacato dei Lavoratori Autorganizzati
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Benevento
Petrucciano dice cose non vere: non tutti
i documenti su Piazza Duomo sono stati inviati
alla Procura della Repubblica!
L'assessore all'Urbanistica del Comune di
Benevento risponde in modo scomposto ma
significativo, alla dichiarazione dello Slai
Cobas che a proposito dell'incendio degli uffici
si era limitato a dire che è stata data alle
fiamme una stanza dove erano conservati
importanti documenti e tra essi quelli relativi
alla cosiddetta risistemazione di Piazza Duomo.
Petrucciano si spinge fino al punto da
dichiarare alla stampa che la dichiarazione del
Cobas è assolutamente e clamorosamente falsa.
Noi non possiamo avere nessun documento su
Piazza Duomo e Piazza Orsini perché li abbiamo
consegnati tutti alla magistratura nel luglio
2003 sia quello che riguardano il progetto
pubblico, sia quello privato.
MA QUESTO NON E' AFFATTO VERO ! A questa
organizzazione risulta che non sono stati
inviati alla Procura della Repubblica nel luglio
2003, le perizie relative alla valutazione dei
suoli pubblici e dei suoli privati e neppure
l'incartamento relativo ai rapporti tra
Consorzio Cepid e Comune di Benevento per la
cessione delle aree che i privati non hanno
ancora trasferito all'Ente nonostante una
Convenzione del novembre 1999. Se quegli atti si
sono salvati dall'incendio, ne siamo lietissimi,
ma Petrucciano deve dire esplicitamente dove
sono, visto che non sono stati inviati
all'autorità giudiziaria.
Benevento, 12 settembre 2004
Il
coordinamento provinciale
Da
IL SANNIO QUOTIDIANO del 12 settembre 2004
Lepore: «Commissione d'inchiesta
sull'Urbanistica»
«Paolucci,
dichiarazioni farneticanti»
"Le dichiarazioni di Federico Paolucci,
capogruppo di Alleanza Nazionale in Consiglio
comunale, a proposito dell'incendio degli Uffici
Urbanistica, sono farneticanti. Solo un
irresponsabile può mettere in relazione
l'attività dei consiglieri comunali con il clima
di tensione che provocherebbe fatti criminosi".
Così il capogruppo della Margherita a Palazzo
Mosti, Cosimo Lepore. Che ricusa, dunque, le
affermazioni del collega alleatino. "Neppure
dinanzi allo spettacolo raccapricciante del
palazzo degli uffici comunali di via del Pomerio
squarciato a seguito dell'incendio, il
consigliere Federico Paolucci, riesce ad evitare
atti di volgare strumentalizzazione politica",
rincara l'esponente del partito di Rutelli. "Paolucci
ha dichiarato alla stampa - prosegue Lepore -
che non conosce le ragioni dell'attentato ma
ritiene che le discussioni sulla
pedonalizzazione del Corso Garibaldi 'rischiano
di alimentare un pericoloso clima di tensione
nei confronti dell'amministrazione'.
Si
tratta di una dichiarazione gravissima perché le
critiche legittime dei consiglieri di
opposizione, dei commercianti e degli artigiani,
degli ambientalisti e dei consumatori, dei
sindacati e delle forze politiche di
centrosinistra, non hanno nulla a che vedere con
il clima di tensione e con gli attentati
all'Amministrazione". Per il capogruppo
rutelliano "vi è da tempo una grave tensione che
riguarda il Settore Urbanistica (che non si
occupa della pavimentazione del Corso
Garibaldi), ma Paolucci che conosce bene le
logiche politiche e le scelte di governo di
questa Amministrazione, può spiegarla meglio di
noi. Soprattutto può dirci perché è sempre il
suo partito al centro degli scontri e delle
tensioni in quel Settore".
Usa toni duri, Cosimo Lepore: "Paolucci deve
spiegare, ad esempio, come mai vi è tanta
difficoltà per i consiglieri comunali di
opposizione a ricevere le carte richieste per
l'espletamento del proprio mandato come più
volte denunciato agli organi di stampa? Per non
parlare degli errori amministrativi e delle
scelte politiche sbagliate che hanno portato
alla grande confusione a proposito della
strumentazione urbanistica che ha incentivato
tentativi ulteriori di abusi edilizi sul nostro
territorio".
Ricorda, il consigliere d'opposizione, alcune
delle ultime vicende che hanno interessato il
settore Urbanistica del Comune: "Gli errori
conseguenti alla presa d'atto di decadenza dei
vincoli, la mancata definizione della variante
urbanistica costata alcune centinaia di milioni,
la vicenda dell'ipermercato e dei connessi
capannoni in area destinata a parco, la
scellerata autorizzazione alla costruzione del
palazzo privato in Piazza Duomo, il Pru del
Rione Libertà e per ultimo, la Spina Commerciale
che si configura come opera abusiva in mancanza
di legittimo titolo autorizzativi". Alla luce
dell'ultimo attentato, Lepore ritiene
"necessaria, e spero Paolucci converrà con me,
una commissione d'inchiesta che chiarisca i
tanti misteri del settore Urbanistica".
Eugenio Feleppa - COMUNICATO STAMPA
- Verdi BN
L'attentato al palazzo comunale, sede degli
Uffici Urbanistica e Pianificazione, è un atto
delinquenziale su cui deve essere fatta piena
luce immediatamente e senza reticenze
soprattutto perché non possono essere dei
delinquenti a mettere la parola fine ad
interessi che riguardano oramai la storia
urbanistica della città che da anni si
trascinano e su cui ne le amministrazioni che
finora si sono succedute ne la magistratura, in
alcuni casi, è riuscita ancora a dare risposte.
Il
Sindaco D'Alessandro, a caldo, ha dichiarato che
si tratta di un atto motivato da "egoismo" nel
senso che gli autori sono da ricercare tra
coloro i quali aspirano non tanto a piccole
Concessioni Edilizie, quanto invece a grandi
affari senza tener conto degli interessi
collettivi. A che cosa e a chi, si riferisce?
Aggiungono l'assessore Petrucciano e il Sindaco
che gli attentatori vorrebbero bloccare la
redazione della Variante al Piano Regolatore ma
l'amministrazione non si farà intimidire.
Ma
allora devono spiegarci perché quel lavoro è
bloccato da anni? Perché il professore Forte
consulente dell'Amministrazione dal 1998, non è
riuscito a redigere quel progetto? Perché ha
abbandonato l'incarico senza alcuna spiegazione?
Chi ha stabilito, senza incendi, che il lavoro
per il nuovo Piano Regolatore doveva rimanere
fermo per 2 anni? Per arginare il pericolo di
pressioni malavitose, occorre innanzitutto
ridare certezza e trasparenza all'azione
amministrativa.
Ed
invece troppi misteri continuano ad avvolgere il
Settore Urbanistica, da tempo sottoposto a gravi
tensioni anche per la contraddittorietà delle
decisioni relative ad alcuni grandi progetti.
Continuiamo a chiederci, ad esempio, che cosa si
sta trattando con Zamparini? E' stata annullata
la Concessione per i Capannoni nella area
destinata al Parco fluviale, ma non è stata
annullata la Concessione per la costruzione
dell'Ipermercato di Via Valfortore, nonostante i
due progetti siano collegati da una ormai
dichiarata Lottizzazione Abusiva.
Quale trattativa è in corso da quattro anni con
i proprietari del Consorzio Cepid per la
realizzazione del Museo e la acquisizione delle
aree di Piazza Duomo? Perché viene consentito da
una società napoletana l'inizio dei lavori per
la realizzazione della Spina Commerciale al
Rione Libertà Concessione nonostante le numerose
illegittimità della Concessione? Ma c'è da
chiedersi anche come mai sia stato possibile che
accadesse un fatto così grave le cui conseguenze
solo per un caso fortuito non sono state ancora
più gravi.
Perché
non è scattato l'allarme e il sistema
antincendio? È chiaro che ci sono delle
responsabilità sia da parte dell'assessore
all'urbanistica che da parte del dirigente per
non aver messo in atto preventivamente tutte le
misure di sicurezza tese a salvaguardare una
struttura, e soprattutto dei documenti
"scottanti", che già altre volte era stata
oggetto di attenzione ed incursioni, da parte di
qualcuno che probabilmente voleva lanciare degli
avvertimenti.
Per questo noi Verdi chiediamo le dimissioni
dell'assessore all'urbanistica e del dirigente
in quanto non hanno messo in atto nessuna forma
di sicurezza per atti tanto fondamentali e
importanti per l'urbanistica e la storia della
città .
Eugenio Feleppa
presidente provinciale dei Verdi
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