Corso Garibaldi, la pedonalizzazione non basta.
Nonostante la chiusura permanente al traffico, i
livelli di inquinanti continuano a superare i
limiti massimi. Per il WWF è necessario un
insieme organico di provvedimenti, dalle
maggiori restrizioni al traffico a una più
capillare rete di monitoraggio.
Nei primi mesi di completa pedonalizzazione del
corso Garibaldi a Benevento i limiti massimi
delle concentrazioni di inquinanti sono stati
ancora superati, particolarmente per il
famigerato PM10. Il provvedimento della chiusura
al traffico di una delle più trafficate ed
inquinate strade cittadine, il corso Garibaldi,
giunto dopo anni di attesa, è stato apprezzato
dal WWF, così come da molti cittadini, ma è
evidentemente insufficiente.
Dal confronto dei dati sulla qualità dell’aria,
anche se limitati, tra la situazione attuale e
quella precedente alla chiusura, si nota un
complessivo miglioramento dello stato dell’aria
cittadina. Tuttavia, dai dati forniti dall’ARPAC
relativi agli ultimi mesi, rilevati mediante le
due centraline fisse l’una posta presso il
Palazzo del Governo e l’altra presso l’Ospedale
Civile, si evidenzia il superamento dei limiti
in diversi giorni proprio nella zona del corso
Garibaldi.
Temiamo, a questo punto, che nelle altre zone
della città la situazione sia ancora peggiore.
Infatti, anche la recenti indagini sul PM10
eseguite dell’Istituto Tecnico “G. Alberti” con
rilievi in tutte le zone della città, dimostrano
il frequente superamento dei limiti per le
concentrazioni di sostanze tossiche.
Scoraggiare o vietare l’uso dell’auto è sempre
un provvedimento impopolare e difatti molte
Amministrazioni si sono succedute senza prendere
nessun provvedimento oltre la chiusura parziale
dei giorni festivi e del sabato pomeriggio.
Anzi, è stato fatto qualche passo indietro,
rinunciando alle chiusure pomeridiane dei giorni
prefestivi di qualche anno fa, e sono state
perse diverse occasioni, come la mancata
adesione alle iniziative promosse dal Ministero
dell’Ambiente fin dal 2000 (“Domeniche
ecologiche”) o dalla Commissione Europea (“In
città senza la mia auto”).
Quest’associazione ha sempre sostenuto la
necessità della chiusura o limitazione del
traffico nel centro storico per una maggiore
vivibilità di residenti e frequentatori e per
ridurre l’inquinamento acustico ed atmosferico,
dannoso a persone, animali, piante e monumenti
storici. Soprattutto, ci si attendeva un simile
provvedimento dopo il completamento della
tangenziale ovest, avvenuto ben tre anni fa
(dicembre 2001).
Sono stati necessari ancora altri anni di studi,
indagini, proposte, discussioni, eccetera per
redigere un nuovo piano traffico e molti altri
mesi (se non anni: ignoriamo le tappe e le
scadenze) per la sua attuazione. Ma il piano
traffico da solo non basta a fare di Benevento
una città più ecologica. Ci permettiamo di fare,
anzi di ripetere, qualche proposta per
migliorare la vivibilità e ridurre
l’inquinamento:
-
§
impiego di mezzi elettrici per i servizi
pubblici: trasporti urbani, raccolta
rifiuti, spazzamento strade, vigilanza,
ecc.;
-
§
definizione di zone a traffico limitato
(ZTL) in tutti i quartieri della città con
regolazione automatizzata degli accessi;
-
§
incentivazione di parcheggi gratuiti o a
bassa tariffa ai margini del centro storico;
-
§
estensione dei parcheggi a tariffa alta, per
la sosta di breve durata in tutte le zone
centrali;
-
§
realizzazione di piste ciclabili (almeno
una…) e scale mobili (almeno un’altra oltre
quella di via del Pomerio…);
-
§
incremento e cura delle piante di alto
fusto, efficienti polmoni di ossigeno e
depuratori dell’aria cittadina.
Infine, ci si attende una nuova indagine
sull’inquinamento estesa a tutta la città per
confrontare i dati e mettere in campo ulteriori
iniziative oltre la pedonalizzazione del corso
Garibaldi.
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