ASSOCIAZIONE FIUME VOLTURNO ONLUS
COMUNICATO STAMPA
CASTELVOLTURNO - VIA QUEL CANCELLO DAI VARICONI!
LA
PROTESTA DELL’ASSOCIAZIONE FIUME VOLTURNO
“Via immediatamente quel cancello dall’oasi dei
Variconi” Sono le parole di Stefano Montone
presidente dell’Associazione ambientalista Onlus
Fiume Volturno.
“non sappiamo ancora chi sia l’ente che ha avuto
l’idea di chiudere l’ingresso ai Variconi
mediante l’apposizione di un cancello. Quello
che è certo, è che la nostra associazione farà
di tutto per farlo togliere, non sono escluse
azioni di carattere legale e giudiziario.
Precludere l’ingresso ad un luogo pubblico non è
giusto. Il posto era meta di ambientalisti,
pescatori e amanti della natura che ora non
possono più ammirare la stupenda oasi.
Se
con il cancello si è pensato di tutelare i
Variconi, si è scelto il metodo più sbagliato.
Il posto va tutelato con una sorveglianza
continua e non certo impedendo l’ingresso agli
ambientalisti.
Noi dell’associazione Fiume Volturno ci siamo
sempre recati sul posto per ricerche
naturalistiche, per scattare fotografie,insomma
per stare in mezzo alla natura, ora però non
possiamo più accedervi.
Sarebbe stato meglio affidare la vigilanza alle
numerose guardie volontarie venatorie e
ambientali appartenenti alle tante associazioni
presenti sul territori, invece si è scelto il
metodo peggiore: un bruttissimo manufatto di
ferro che ricorda i già tanti ecomostri presenti
nella zona e che fortunatamente sono iniziati a
sparire”.
DESCRIZIONE DEI VARICONI
Si
tratta di un ambiente salmastro retrodunale
caratterizzato da piccoli stagni costieri alla
sinistra di foce Volturno.
LONGITUDINE 13° 56' 01''
LATITUDINE 41° 01' 04''
ESTENSIONE 60 ha
ALTEZZA MEDIA S.L.M m.0
COMUNE Castelvolturno
PROVINCIA Caserta
Vediamo come si sono formati questi stagni. Dopo
una prima fase in cui la foce si protraeva nel
mare (dal 1616 al 1876 tale protrazione sarebbe
stata di 2 km), si è avuto un apporto di sabbie
e detriti dovuto alle correnti marine. Si è
formato in tal modo un cordone sabbioso
parallelo alla costa che ha dato origine a un
piccolo golfo costiero. Quest'ultimo con
l'ulteriore accumularsi di materiali si è
trasformato prima in laguna, ancora parzialmente
in contatto con il mare, e poi in veri e propri
laghetti salmastri.
Questi stagni costieri costituiscono l'ultima
zona umida di estuario fluviale rimasta in
Campania. Essi sono delimitati a nord dal
Volturno, a est dalla base NATO, a ovest dalla
linea di costa e a sud dalla Pineta a Pino
Marittimo. Gli stagni non hanno un rapporto
diretto e costante con il mare, ma vi sono dei
canali che li collegano tra di loro e con la
foce del fiume. Le acque sono salmastre; esse
derivano in parte da infiltrazioni di origine
marina, in parte dagli apporti meteorici.
L'area si estende per 60 ha; nel 1978 la
Provincia di Caserta vi ha istituito una oasi di
protezione della fauna, mentre dal 1993 tutta la
zona fa parte della Riserva naturale Foce
Volturno e Costa di Licola della Regione
Campania.
CARATTERISTICHE ED IMPORTANZA DELLE ZONE UMIDE
Il
termine zona umida ragguppa in sè una vasta
gamma di ambienti naturali comprendenti, secondo
la Convenzione di Ramsar del 1971, "aree
palustri, acquitrinose o torbose o comunque
specchi d'acqua, naturali o artificiali,
permanenti o temporanei, con acqua ferma o
corrente, salmastra o salata, compresi i tratti
di mare la cui profondità non eccede i sei metri
con la bassa marea ".
Si
tratta insomma di tutti quegli ambienti
ecotonali dove l'acqua incontra la terra e
insieme si fondono per creare ambienti unici,
fragili, ricchi di vita e per questo ad alta
produttività ecologica. I Variconi sono una
tipica zona umida situata all'estuario di un
fiume : il Volturno.
Ricordiamo che l'estuario si ha dove il fiume si
allarga semplicemente in mare a imbuto ed è
tipico delle zone dove le maree sono alte e
prelevano i sedimenti impedendone l'accumulo.
Invece il delta si ha quando il fiume prima di
finire in mare si spezza in diversi rami e crea
lagune, dune, isolotti, stagni.
Le
zone umide sono una risorsa importante sia dal
punto di vista biologico che economico e
sociale; dal punto di vista ecologico sono uno
degli ecosistemi più ricchi; la loro
produttività ecologica (cioè la velocità con cui
l'energia solare si converte in materia organica
vivente) è seconda soltanto a quella delle
foreste tropicali. Le zone umide controllano le
piene, rappresentano una valvola di sicurezza
contro le alluvioni, stabilizzano e controllano
l'erosione della costa, stabilizzano il
microclima, svolgono una funzione di
fitodepurazione delle acque, decantando le
sostanze in decomposizione hanno una grande
produttività ecologica (pesci, molluschi,
crostacei, uccelli, etc.).
La
zona umida salmastra dei Variconi costituisce il
residuo di un vasto complesso di aree umide che,
senza soluzione di continuità, si estendevano a
Nord fino al fiume Garigliano e oltre, prima
delle grandi bonifiche iniziate nel 1930.
Le
zone umide hanno una funzione importantissima
come regolatrici della falda acquifera loro
circostante ed una ancora più importante come
luoghi di depurazione e di decantazione di
sostanze in decomposizione di varia natura
essendo gli ecosistemi a più alta produttività
biologica. In particolare, i Variconi
rappresentano un biotipo di notevole importanza
per le funzioni che svolgono nei cicli biologici
di numerosi uccelli migratori, mentre dal punto
di vista floristico si evidenziano per il
mantenimento di alcune piante rare di tali
ambienti particolari come l’Aster tripolium, e
alcune specie di Limonium (L. vulgare, ecc.).
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