14 ottobre 2004
Musica e politica, un po' di storia
Gino Di Vico

 

 

Il '75 è stato un anno fondamentale nella storia della musica in Italia. A Licola, vicino Napoli, si tenne il più grande raduno di giovani che per la quantità di partecipanti e di gruppi musicali fu definito la Woodstok italiana. Vi erano stati in precedenza altri raduni, Villa Pamphili a Roma, ma avevano avuto le caratteristiche di feste locali. A Licola i C.U.B. (Comitati Unitari di Base), organizzarono uno dei primi raduni di massa a cui parteciparono i giovani da tutta Italia. A farla da padrone vi fu la cosiddetta 'Scuola napoletana': i Bennato, Tony Esposito, Napoli Centrale, Alan Sorrenti ma anche Venditti e De Gregori nel massimo del suo successo dopo che era da poco uscito il suo album più famoso 'Rimmel'.

 

A Licola si consumò anche il divorzio artistico tra Alan Sorrenti e l'area di estrema sinistra che dava vita al 'movimento'. Sorrenti sul finire della sua versione di 'Dicitencelle vuie' diede inizio a dei gorgheggi sperimentali che non trovarono il gradimento del pubblico. Dopo poco il palco fu invaso da tutto ciò che i giovani avevano per mano, Sorrenti provò a resistere imperterrito finchè non fu colpito e abbandonò il palco: Sorrenti tornerà a cantare qualche anno dopo con un'apparizione al Festival di Saint Vincent dove presentò la sua più famosa canzone 'Figli delle Stelle'.

 

I raduni ebbero da subito una connotazione politica ed assunsero il nome di Festa del Proletariato Giovanile, la più grande e più famosa festa fu quella al Parco Lambro di Milano, organizzata dalla rivista di controcultura Re Nudo, il cui direttore era Andrea Valcarenghi (oggi Valcarenghi vive in una comunità di arancioni nelle vicinanze di Firenze). Fino ad allora la festa del Parco Lambro era stata di piccole dimensioni, nel '76 più di centomila giovani vennero a Milano da tutta Italia, Re Nudo si coordinò nell'organizzazione con gli anarchici, Lotta Continua e gli autonomi. Esplosero, nel corso della festa, violente tutte le contraddizioni politiche- culturali interne al 'movimento'; il terzo giorno il parco fu invaso da una carica della polizia all'inseguimento di alcuni autonomi che avevano tentato un esproprio ad un vicino supermercato.

 

 

La violazione dello spazio della festa, sacrale, autogestito, inviolabile, provocò il risentimento dei giovani che diedero vita ad un pomeriggio di vera e propria guerriglia urbana. La fine tumultuosa della festa del Parco Lambro significò per molti versi la fine delle feste del proletariato, l'area spontanea e creativa del movimento dovette cedere all.area più estremista e politicizzata. Nello stesso anno De Gregori al Palalido, sempre a Milano, fu vittima di un 'processo politico' in cui l'accusa era di arricchirsi con la scusa del messaggio politico. De Gregori abbandonò la scena musicale per tornarvi nel '78.

 

Nel '78 Edoardo Bennato cercò di riportare ordine nel caos politico-cantautoriale e incise l'album .Sono solo canzonette. dove in versi affermava: 'ma che politica, che cultura sono solo canzonette'.

 

Gino Di Vico

 

 
 
   

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