Non nego che il digitale terrestre potrà essere un passo
importante in avanti nella visione casalinga
di televisione. Aumentando la qualità e la
quantità dei canali, ci sarà
sicuramente da trarne vantaggi in termini di
soddisfazione e potremo pagare l'esoso canone alla RAi con
meno dispiacere.
Ho contestato dal primo minuto la propaganda
di regime,di questo regime,che, fortemente
ingannevole, millantava qualità del digitale
terrestre per ora solo sulla carta.
Articoli come questo che riporto qui sotto,
pubblicato in questi giorni su Vnunet.it, al
di là del titolo ottimista, dimostra come
siamo ancora ai progetti, ai prodromi,alle
promesse di vantaggi imminenti ma che sono
ancora ben lontani (2006-2007). Queste
manovre, affidate a personaggi dal passato
purtroppo non brillante nel campo della
televisione,confermano solo che siamo
ancora nel momento delle illusioni, delle
ricerca di quelle caratteristiche
performanti che il digitale terrestre ancora
non possiede.
Un settore, quello del digitale terrestre,
da seguire con attenzione,ma da trattare con
le molle, per non
scottarsi.
Sandro Forlani.
Tv
digitale terrestre: scatta l'ora dei
contenuti
Vnunet.it
| 04-11-2004
Nasce Input, associazione per dare
voce e immagini al digitale
terrestre finora accusato di essere
soltanto un decoder privo di
contenuti
Input,
presieduta da un veterano della Tv
come Enrico Manca , è l'associazione
per contenuti della televisione
digitale terrestre . È stata
presentata ieri a Roma un'iniziativa
permanente Isimm-Fub per la
produzione di idee per una nuova
televisione: l'Associazione
Input-Contenuti digitale è sorta
su iniziativa di ISIMM e Fondazione
Ugo Bordoni per favorire tutte
le figure professionali che possono
contribuire all'ideazione di
contenuti e prodotti innovativi di
qualità per il digitale terrestre.
Input, nella fase iniziale, opera in
quattro aree: informazione e
formazione, contatti e networking,
ideazione e produzione, analisi e
documentazione. Alla
presentazione, avvenuta
all'Arciliuto e coordinata dal
giornalista Guido Barlozzetti, sono
intervenuti per Isimm il Presidente
Enrico Manca e il Vice Presidente
vicario Massimo Fichera e, per la
Fondazione Bordoni, il Presidente
Giordano Bruno Guerri e il Direttore
Generale Guido Salerno. Presidente
di Input è Enrico Manca, ma alla
guida si alterneranno ogni anno i
presidenti delle due società
fondatrici. Input si propone di
costituire un tavolo di
riflessione comune dove far
confluire e dialogare i diversi
operatori della convergenza:
studiosi, artisti, autori e tutte le
figure professionali che possono
lavorare per il digitale terrestre.
Solo intrecciando competenze e
diffondendo saperi, formando nuove
professionalità, ideando,
sperimentando e monitorando noi
stessi e ciò che ci accade intorno,
sarà possibile realizzare una
televisione digitale terrestre che
rappresenti un salto sul piano
dell'innovazione e della qualità.
Input si propone di realizzare un
osservatorio permanente delle
trasformazioni in atto nel settore
televisivo e dei media digitali. In
particolare, oggetto di monitoraggio
saranno i nuovi format e i servizi
interattivi. Innovazioni
tecnologiche e dinamiche di
convergenza, best practice
internazionali, situazione nazionale
e locale.
Il digitale terrestre
bocciato dall'Antitrust
Vnunet.it
| 02-11-2004
Mediaset ha già pronto il ricorso
contro la decisione che ha giudicato
fuorvianti gli spot sul digitale
terrestre. Ma si profilano nuove
nubi all'orizzonte del Dtt, anche da
parte di Adiconsum
Sembrava tutto filare liscio per la
nuova era del digitale terrestre
: dopo la celebrazione in pompa
magna a Smau 2004, la
riconferma degli incentivi nella
nuova Finanziaria. Invece non
è tutto oro quel che luccica, e il
digitale terrestre sta attirando
strali su di sé da molteplici parti.
Innanzitutto la decisione
dell'Antitrust: è stata
condannata Mediaset, insieme ad
altre imprese, per i messaggi
pubblicitari giudicati ingannevoli
sulla promozione della televisione
digitale terrestre e dei decoder
offerti con il contributo statale di
150 euro. Mediaset ha già fatto
sapere che intende ricorrere
contro la decisione dell'Antitrust
in quanto ha sempre considerato
di pubblico dominio la conoscenza
della “sperimentalità del servizio e
la limitatezza della copertura”. Ora
però anche Adiconsum
ribadisce i concetti alla base della
sua denuncia contro gli spot
ingannevoli all'Antitrust: la
televisione digitale terrestre è in
fase sperimentale, non è accessibile
a tutti, non è gratuita e non è
ancora interattiva. Nel frattempo al
coro dei no, questa volta contro
i finanziamenti pubblici al Dtt, si
stanno unendo anche associazioni
di categoria di player del settore
che denunciano la mancata
conversione degli impianti da
analogico a digitale. C'è molta
confusione, e tutto è ancora da
chiarire.Come da più parti si dice
da mesi con forza.