4 settembre 2004
Sandokan, a Telese un impero milionario
Da Il Giornale di Caserta di sabato 28 agosto 2004

 

 

 

Casal di Principe - Investimenti in cementifici e negozi.
E si scopre che il ras Pellegrino fu ucciso perché

voleva mettersi in proprio nella zona

Sandokan, a Telese un impero milionario

Pioggia di euro riciclati in una terra finora sicura: scatta l'inchiesta della DDA

 

di CARLO PASCARELLA

Milioni di euro investiti qua e là in insediamenti produttivi, miliardi di vecchie lire riciclati senza alcun problema in attività commerciali: è questa l’essenza dell’impero creato dal clan dei Casalesi a Telese Terme.

Sì, una terra finora inesplorata è al centro delle ultime operazioni di riciclaggio della cosca di Francesco Schiavone “Sandokan” ed è anche al centro di un’inchiesta della Dda di Napoli con gli investigatori che ritengono legato proprio alla lotta di potere maturata nell’ambito di quest’operazione l’omicidio del ras emergente Valentino Pellegrino, ucciso nel 2000.

I magistrati dell’Antimafia stanno indagando nell’ambito soprattutto del settore edilizio: i soldi degli affari sporchi sono stati riciclati soprattutto attraverso l’acquisto di cementifici nel Beneventano e soprattutto a Telese Terme. Qui fu assassinato l’ex esponente dei Casalesi Pellegrino che nella città beneventana aveva il soggiorno obbligato e che probabilmente stava cercando di mettersi in proprio a livello estorsivo nella nuova zona d’interesse della “cupola” casalese.

Già il pentito Dario De Simone nel 1997 rivelò ai giudici le mire espansionistiche nel Beneventano del clan e Domenico Frascogna, altro collaboratore di giustizia. rivelò addirittura che il fratello di Sandokan, cioè Walter Schiavone, investì ben 850 milioni di lire acquistando un’impresa di calcestruzzi a Telese.

Nell’informativa della procura antimafia di Napoli che ricostruisce

 

gli affari beneventani del clan si

legge testualmente: “Nei primi mesi del 2000, per l’esattezza il 22 marzo 2000, fu commesso, da persone allo stato ignote, proprio a Telese Terme, l’omicidio di Valentino Pellegrino, esponente di rilievo dei Casalesi che in quel comune aveva fissato la residenza: si ritiene che l’omicidio maturò per uno sconfinamento di Pellegrino nei traffici illeciti”.

Importanti le dichiarazioni di De Simone: “Il nostro gruppo dei Casalesi era in buoni rapporti con il clan camorristico dei Pagnozzi che orbitano con le loro attività criminose nelle zone di Benevento ed Avellino. Devo anzi aggiungere che il nostro gruppo si interessava anche delle estorsioni che avvenivano nel Beneventano, nel senso che per taluni lavori particolarmente importanti provvedevamo a richiedere le tangenti alle imprese e poi provvedevamo a dividerle anche con i Pagnozzi”.

Poi il pentito Frascogna: “Un’altra proprietà dei Casalesi è una calcestruzzi che si trova a Telese che fu rilevata da Walter Schiavone nel 1992 per un importo di 850 milioni. Schiavone aveva necessità di avere la disponibilità di una calcestruzzi in quella zona poiché i Casalesi stavano in quel periodo facendo molti lavori, pubblici e privati, che necessitavano di continui rifornimenti di calcestruzzl, a Telese sono stato presente spesso perché incaricato da Vincenzo Zagaria e da Walter Schiavone di controllare l’intera situazione riguardante i lavori pubblici e privati”. Un impegno importante perché evidentemente ha fruttato svariati miliardi al clan.

 
 

Per intervenire: invia@vivitelese.it