Caldo e temperature record, nel Sannio a rischio
26mila anziani
L’emergenza
Quasi ventiseimila anziani sanniti – 25.989, per
la precisione – debbono affrontare, in questi
giorni, l’emergenza caldo, con tutti i logici
conseguenti problemi. Da questo dato – comune,
peraltro, anche alle altre realtà territoriali
della Campania, che conta 333.982 persone con
più di 75 anni – si è partiti per provare a
creare, attraverso il Piano ‘Emergenza ondate di
caldo – Estate 2005’, un sistema che possa
garantire adeguata assistenza agli anziani.
Quale la realtà nel Sannio? Come detto, gli
anziani con più di 75 anni sono 25.989, secondo
i dati dell’Azienda sanitaria di Benevento, così
distribuiti: 12.720 in una fascia d’età compresa
tra i 75 e i 79 anni, 6.537 tra gli 80 e gli 84
anni, 4.523 con più di 85 anni. Le cifre sono
corpose, ovviamente, anche nelle altre province
della Campania: oltre 35.000 anziani ad
Avellino, quasi 45.000 anziani a Caserta, oltre
150.000 a Napoli, oltre 50.000 a Salerno.
Per tutti si è provveduto a creare, nei diversi
territori, dei punti di riferimento per
l’assistenza: così, a livello nazionale, la
Protezione Civile ha istituito un numero verde –
800232525 – attivo ventiquattr’ore su
ventiquattro, e, per la provincia di Benevento,
come già scritto, l’Azienda sanitaria ha
attivato un numero verde – 800144427 –, a
disposizione degli anziani, ventiquattr’ore su
ventiquattro, fino al 10 settembre prossimo, e,
al contempo, sono state istituite delle linee
telefoniche per gli ambiti territoriali, ossia
Benevento 1 (0824/772688 per Benevento) e
Benevento 4 (0824/955424 e 0824/956021 per
Morcone).
All’interno del Piano di emergenza della
Regione, per gli interventi di “prevenzione,
sorveglianza e assistenza ai cittadini anziani
per fronteggiare i rischi provocati dalle ondate
di calore”, è l’Azienda sanitaria di via
Mascellaro il riferimento principale, con
l’implementazione di équipe
medico-infermieristiche per dodici ore più
festivi e prefestivi, con l’elenco degli
anziani, e con la necessità di attivare campagne
informative e sinergie con i servizi sociali
territoriali.
E
proprio all’Azienda sanitaria sono state rivolte
le indicazioni della Regione: “Identificare le
persone a rischio costituisce il primo passo per
applicare misure preventive e di assistenza.
Bisogna anche tener presenti i fattori che
producono una maggiore fragilità e predispongono
a subire gli effetti più gravi delle ondate di
calore: caratteristiche personali e sociali,
come età, isolamento e basso reddito economico;
condizioni di salute; caratteristiche
ambientali, come esposizione agli inquinanti
atmosferici da traffico veicolare e
caratteristiche dell’abitazione”. Con la logica
conseguenza di prevedere una sorveglianza
sanitaria adeguata: “Bisogna pensare alla
costituzione di una anagrafe delle persone più
esposte e all’attivazione di una vigilanza
costante, attraverso call center, numeri verdi,
punti d’ascolto, contatti telefonici,
teleassistenza, visite a domicilio.
Il
tutto per identificare e sorvegliare la
popolazione a rischio, rilevando le richieste di
aiuto e dando una risposta adeguata”.
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